Renato Brunetta è stato chiaro: "Se Fabrizio Saccomanni non blocca l'aumento dell'Iva il governo cade". Il ministro dell'Economia ha risposto che "qualora aumenti l'Iva mi dimetterei, è inutile trovare le coperture se a febbraio si va a votare". Il capogruppo del Pdl tornato sull'argomento intervenendo a In mezz'ora, intervistato da Lucia Annunziata. "Saccomanni non ha mai detto che si vuole dimettere. Siamo tutti con Letta per trovare le coperture per l'Iva e la seconda rata dell'Imu. Lui è un tecnico, ma io sono un po' più tecnico di lui, sono anche professore".
"L'Iva non aumenterà a ottobre, novembre, dicembre - ha proseguito - così come non ci sarà da pagare la seconda rata dell'Imu perché sarà coperta. Questo per rasserenare perché questa incertezza fa male all'economia". Il governo comunque non cadrà. Ma, spiega l'esponente del Pdl, "mi piacerebbe che se si dovesse rompere si rompesse o no, non su una stupidaggine come l'Iva, ma su una grande riforma, come la delega fiscale o sull'attacco al debito. Mi piacerebbe che queste due anime" della maggioranza, Pd e Pdl, "si confrontassero e scontrassero su cose importanti e rilevanti. Ma vuole che andiamo in campagna elettorale perché si è sforato lo 0,1% del rapporto deficit/pil? La gente ci correrebbe dietro con i forconi".
Ma se il Pd insiste a voler rimettere in discussione la seconda rata dell'Imu, fa affermazioni "contro Letta, perché riaprire questa questione? E' voler far cadere Letta è il Pd che vuol far cadere Letta riaprendo un dossier che si è già chiuso". "Un grande partito come il Pd che non riesce a fare il numero legale in Assemblea porta tristezza, perché non hai un interlocutore. Speranza, il mio omologo alla Camera, mi dice 'Renato, non ce la faccio a governare il gruppo perché non c'è più un grupoò - rivela il pidiellino - così come forse Epifani non ce la fa a governare il partito". Insomma, per Brunetta "il vero pericolo per il governo viene dal Pd".
Infine un passaggio sulle grandi navi, "Vanno regolate e controllate per evitare i pericoli, ma il passaggio delle grandi navi favorisce l'economia di Venezia", e uno sul futuro di Alitalia: "penso che gli sforzi che fece allora il presidente Berlusconi nel salvare Alitalia, sia stato uno sforzo dovuto e doveroso. Dopo di che ci sono anche i fallimenti del nostro mercato, del nostro capitalismo. In questo sono liberista. Se il nostro capitalismo non è stato in grado, penso che non ci debba essere altra trasfusione di sangue".