lunedì 14 luglio 2014

Questi sono i veri problemi dell'Italia. Certamente non si risolvono con il reddito di cittadinanza ma creando lavoro e distribuendo ricchezza.

"Elemosinando" un biberon: emergenza povertà per i bimbi italiani

E' boom di povertà assoluta in Italia: più di sei milioni di persone hanno avuto bisogno di aiuto per beni e servizi essenziali. Emergenza infanzia: cinquecentomila bimbi hanno chiesto aiuto per latte e cibo
Redazione14 Luglio 2014
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ROMA - I genitori piangono. I bimbi si disperano. Boom della povertà assoluta in Italia nel 2013 con i più poveri tra i poveri che arrivano a quota sei milioni e ventimila, in aumento di più di un milione rispetto ai dodici mesi precedenti. La percentuale di chi non riesce ad assicurarsi beni e servizi di prima necessità arriva così al 9,9% sul totale degli oltre dieci milioni di poveri "relativi".
A pesare in particolare sul dato, calcolato dall'Istat nel suo rapporto sulla povertà, è il peggioramento della situazione nel Mezzogiorno dove i poveri assoluti sono tre milioni settantaduemila, cioè oltre settecentomila in più rispetto all'anno precedente. 
Il dramma nel dramma ha il volto dei bambini che hanno avuto bisogno di aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare. Più di quattrocentomila bimbi con meno di cinque anni di età nel 2013 - con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente - hanno infatti chiesto assistenza agli enti preposti per poter sopravvivere. 
"I bambini - sottolinea la Coldiretti in una nota - sono la punta più debole di un iceberg di poveri che sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10% sull'anno precedente. In realtà la crisi ha tagliato il cibo sulle tavole della maggioranza della popolazione con due italiani su tre che hanno ridotto la quantità o ha tagliato sulla qualità della spesa per alimenti nel 2013", secondo le elaborazioni della Coldiretti. 
Una necessità, questa, che evidenzia come la crisi stringa sempre più forte. "Gli italiani nei primi anni della crisi - conclude la Coldiretti - hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall'abbigliamento alle calzature, ma poi hanno iniziato a tagliare anche sul cibo.Più di otto italiani su dieci non buttano il cibo scaduto con una percentuale che e aumentata del 18% dall'inizio del 2014". 

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