lunedì 14 luglio 2014

Occorre commentare? Credo proprio di no.

Mose, Galan ricoverato in ospedale
La difesa chiede il rinvio del voto

Da sabato notte è nel reparto di cardiologia del nosocomio di Este,
la decisione dell’aula di Montecitorio spostata a giovedì
LAPRESSE

I guai di salute si sono sovrapposti a quelli giudiziari, forse più dolorosi: il rischio è il carcere. Galan, deputato di Forza Italia, ha sempre detto che avrebbe voluto essere presente quando l’aula di Montecitorio si esprimerà sulla richiesta d’arresto dei giudici veneziani. In base a questa volontà, ribadita oggi con una lettera alla Camera nella quale Galan informa del suo ricovero ospedaliero, è stato deciso di spostare la votazione di due giorni, a giovedì. Ma è quasi certo che l’ex ministro a Roma non ci sarà. 

Da sabato notte è ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Este, il nosocomio più vicino alla sua residenza sui Colli Euganei. Accusava i sintomi di una tromboflebite, complicanza circolatoria legata all’ingessatura alla gamba cui è stato sottoposto una decina di giorni fa dopo la frattura di tibia e perone, scivolando mentre lavorava nel giardino di casa. Un problema da prendere seriamente secondo i medici. Il politico soffre di diabete e la tromboflebite potrebbe sfociare, in casi gravi, in un embolia, o un infarto. Si era già recato una prima volta in ospedale a metà settimana; sabato gli scompensi circolatori si sono fatti più acuti, Galan ha avuto un malore ed è stato accompagnato nuovamente al pronto soccorso di Este, dove i medici hanno disposto l’immediato ricovero. 

Stamane è giunta a fargli visita la moglie, Sandra Persegato, uscita successivamente dal reparto di cardiologia senza dire una parola, dribblando i giornalisti e coprendosi il volto per non essere fotografata. Una prognosi precisa per Galan non c’è ancora: oggi è stato sottoposto ad una serie di visite e accertamenti. Per il solo aspetto della frattura alla gamba la prognosi era di 45 giorni. «Il ricovero - ha spiegato l’Usl 17 in una nota - si è reso necessario per procedere agli accertamenti e alla terapia connessi alle condizioni cliniche del paziente». I suoi difensori, gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini stanno studiando la nuova strategia difensiva per far evitare al loro assistito la carcerazione, anche se in queste condizioni potrebbe esserne disposto tutt’al più il piantonamento in nosocomio. Finora non risulta siano state depositate istanze al Gip di Venezia, Alberto Scaramuzza, che il 4 giugno aveva chiesto l’arresto dell’ex presidente del Veneto. 

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