Riforme, secondo incontro Pd-M5s
Sul tavolo la legge elettorale. Il confronto. Renzi ai grillini: «Scettico sulle vostre reali volontà».
POLITICA
Secondo round in diretta streaming fra Partito democratico e Movimento 5 stelle sulle riforme. Dopo il faccia a faccia del 25 giugno, le delegazioni dei due partiti sono tornate a incontrarsi il 17 luglio. A differenza di quanto era trapelato in un primo momento, anche stavolta era presente il premier Matteo Renzi: «Non credo che ci andrò io», aveva anticipato lui stesso al termine del summit europeo di Bruxelles per poi evidentemente cambiare idea. Assente invece Beppe Grillo.
SCONTRO SULLE PREFERENZE. Sul tavolo dell'incontro, rimandato di un'ora rispetto a quanto previsto inizialmente, il difficile dialogo tra il patto del Nazareno e le istanze del Movimento sulla riforma della legge elettorale, con il tema delle preferenze come possibile campo per uno scontro frontale.
DELEGAZIONI A CONFRONTO. Per i 5 Stelle si sono presentati i due capigruppo a Camera e Senato, Paola Carinelli e Vito Petrocelli, più l'estensore del Democratellum, Danilo Toninelli, oltre a Luigi Di Maio, vero protagonista dell'apertura del Movimento al dialogo con il Pd. Per i dem, invece, c'erano il vicesegretario Pd Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e Alessandra Moretti.
SCONTRO SULLE PREFERENZE. Sul tavolo dell'incontro, rimandato di un'ora rispetto a quanto previsto inizialmente, il difficile dialogo tra il patto del Nazareno e le istanze del Movimento sulla riforma della legge elettorale, con il tema delle preferenze come possibile campo per uno scontro frontale.
DELEGAZIONI A CONFRONTO. Per i 5 Stelle si sono presentati i due capigruppo a Camera e Senato, Paola Carinelli e Vito Petrocelli, più l'estensore del Democratellum, Danilo Toninelli, oltre a Luigi Di Maio, vero protagonista dell'apertura del Movimento al dialogo con il Pd. Per i dem, invece, c'erano il vicesegretario Pd Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e Alessandra Moretti.
16.57 - RENZI: «APERTURE SU MOLTI PUNTI». L'incontro «è andato bene, abbiamo avuto aperture su molti punti», come per esempio «sul ballottaggio». E «sulla riforma del Senato riconoscono che non c'è deriva autoritaria». Lo ha affermato il premier Matteo Renzi, interpellato dai cronisti al termine dell'incontro con il M5s su riforme e legge elettorale.
16.53 - RENZI: «IO SONO UN BRADIPO. E VOI?». «La risposta è su alcune cose polemica. Dite che sono un bradipo. Ma, se io sono bradipo che ci ho messo una settimana, che siete voi? La mia prima proposta è di dicembre?». Lo ha affermato Matteo Renzi nel corso dell'incontro con il M5s sulla legge elettorale.
16.52 - RENZI: «È ANDATA MOLTO BENE». È andata «molto bene, sono contento il problema è se» Di Maio «li porta tutti. Vediamo che succede al loro interno». Lo ha affermato, interpellato dai cronisti, il premier Matteo Renzi al termine dell'incontro con il M5s su riforme e legge elettorale.
16.41 - RENZI: «NON BLOCCHIAMO LE RIFORME PER VOI». «Non è che ora blocchiamo la riforma costituzionale, che è un gigantesco passo in avanti, perché un deputato che sale sui tetti ce lo chiede». Lo ha affermato Matteo Renzi nel corso dell'incontro con il M5s sulla legge elettorale.
16.08- GRILLO PROMUOVE I 5 STELLE. «Sto seguendo la diretta streaming dell'incontro M5s-Pd. I nostri ragazzi come sempre sono fantastici e competenti». Lo ha scritto Beppe Grillo su Facebook mentre era in corso l'incontro.
16.08 - RENZI: «IL NODO SONO LE PREFERENZE». «Il punto vero è capire se sulle preferenze riusciamo a trovare un punto di caduta o meno», ha affermato Matteo Renzi. «I cinque punti» di discussione proposti dal M5s «li studiamo: da qui al primo di agosto, quando ci sarà da discutere della legge elettorale» in Senato, «vedremo se possiamo fare passi avanti. Noi però a differenza vostra abbiamo il problema di trovare un accordo molto ampio perché per noi le regole sono un valore da condividere insieme. Non è che stiamo perdendo tempo».
15.59 - RENZI: «RIFORME CHIUSE IN 15 GIORNI AL SENATO». «Ragionevolmente in 15 giorni si chiudono» le riforme costituzionali al Senato. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al M5s. «Se continua l'ostruzionismo, ci vorranno al massimo 15 giorni, da quando si inizia a votare, lunedì prevedibilmente. Il giorno dopo siamo pronti a discutere della legge elettorale al Senato».
15.57 - RENZI: «SU RIFORME NON COSÌ LONTANI». «Vogliamo tenerla aperta o no la discussione» sulle riforme costituzionali «e se sì quali sono i punti su cui voi non accettate totalmente nessun tipo di accordo?». Lo ha domandato il premier Matteo Renzi al M5s. Poi ha affermato: «Non credo che siamo così lontani» nel merito della riforma.
15.39 - RENZI: «PASSI AVANTI MA RESTO SCETTICO». «È oggettivo che si sono fatti passi avanti» nel dialogo Pd-M5s sulla legge elettorale: «Chi lo dovesse negare sbaglierebbe. Ma dovete anche capire che il nostro atteggiamento è talvolta un po' scettico sulla vostra reale volontà anche perché leggiamo dichiarazioni su P2, democrazia autoritaria...». Così il premier Matteo Renzi al M5S.
15.21 - M5S: «SERVE STABILITÀ, NON GOVERNABILITÀ». «Voi parlate di certezza della vittoria, a noi interessa la stabilità». Lo ha detto Di Maio nell'incontro con il M5s, nel mettere l'accento sulla stabilità dei governi più che sulla governabilità. «Il doppio premio di coalizione dà instabilità», ha aggiunto Danilo Toninelli, «diamo stabilità alla governabilità con il doppio turno di lista».
15.14 - DI MAIO: «REINTRODURRE PREFERENZE». «Dal nostro punto di vista ci sono punti importanti da cui non si può prescindere», tra cui quello dell'introduzione delle preferenze nella legge elettorale.
Lo ha detto Luigi Di Maio (M5s), nell'aprire l'incontro tra M5S e Pd. «Dopo otto anni di Porcellum» si deve tornare alle preferenze, ha affermato Di Maio distribuendo alla delegazione Pd uno schema con le proposte 5 Stelle. «Io che sono del Sud so che le preferenze hanno alcune degenerazioni ma questo non significa che non si possono usare controbilanciamenti».
Lo ha detto Luigi Di Maio (M5s), nell'aprire l'incontro tra M5S e Pd. «Dopo otto anni di Porcellum» si deve tornare alle preferenze, ha affermato Di Maio distribuendo alla delegazione Pd uno schema con le proposte 5 Stelle. «Io che sono del Sud so che le preferenze hanno alcune degenerazioni ma questo non significa che non si possono usare controbilanciamenti».
15.10 - DI MAIO: «PRIMA LA LEGGE ELETTORALE, POI LE RIFORME». «Delle riforme, dopo la legge elettorale, se volete ne parliamo». Lo ha affermato Luigi Di Maio dando il via al'incontro con il Pd sulla legge elettorale.
Giovedì, 17 Luglio 2014
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