INDUSTRIA
Produzione industriale, calo a luglio: -1,1%
Istat: flessione più forte dal 2012. Crollo del 4,3% su base annua.
A luglio la produzione industriale è tornata a scendere, facendo segnare un ribasso dell'1,1% rispetto al mese di giugno: per trovare un calo congiunturale più forte occorre tornare a giugno 2012.
Lo ha rilevato l'Istat, che ha anche segnalato una contrazione, la 23esima, del 4,3% nel confronto con luglio del 2012.
MALE LEGNO, AUTO E GAS. I settori in cui si sono registrati i cali maggiori sono legno, carta e stampa (-11,1%), la produzione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,6%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,3%). In controtendenza solo le industrie tessili e di abbigliamento, pelli e accessori, dove la produzione è aumentata del 2,3%.
DELUSE LE ASPETTATIVE. Il calo congiunturale è arrivato dopo due mesi in positivo, deludendo le aspettative degli analisti (la maggior parte prevedeva un nuovo rialzo) e segnando una partenza in salita per il terzo trimestre dell'anno. A livello tendenziale, nella media dei primi sette mesi dell'anno l'attività è scesa del 4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Guardando al dato grezzo, il calo è invece dell'1,4% per luglio e del 4,2% per i primi sette mesi del 2013. Analizzando i diversi comparti, a luglio l'indice destagionalizzato registra una variazione congiunturale positiva nel solo comparto dell'energia (+1,7%). Segnano al contrario contrazioni i raggruppamenti dei beni strumentali (-3,1%), dei beni intermedi (-1,1%) e, in misura minore, dei beni di consumo (-0,3%). Nell'ambito della manifattura, gli unici aumenti mensili si sono registrati per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,4%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,2%).
Lo ha rilevato l'Istat, che ha anche segnalato una contrazione, la 23esima, del 4,3% nel confronto con luglio del 2012.
MALE LEGNO, AUTO E GAS. I settori in cui si sono registrati i cali maggiori sono legno, carta e stampa (-11,1%), la produzione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,6%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,3%). In controtendenza solo le industrie tessili e di abbigliamento, pelli e accessori, dove la produzione è aumentata del 2,3%.
DELUSE LE ASPETTATIVE. Il calo congiunturale è arrivato dopo due mesi in positivo, deludendo le aspettative degli analisti (la maggior parte prevedeva un nuovo rialzo) e segnando una partenza in salita per il terzo trimestre dell'anno. A livello tendenziale, nella media dei primi sette mesi dell'anno l'attività è scesa del 4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Guardando al dato grezzo, il calo è invece dell'1,4% per luglio e del 4,2% per i primi sette mesi del 2013. Analizzando i diversi comparti, a luglio l'indice destagionalizzato registra una variazione congiunturale positiva nel solo comparto dell'energia (+1,7%). Segnano al contrario contrazioni i raggruppamenti dei beni strumentali (-3,1%), dei beni intermedi (-1,1%) e, in misura minore, dei beni di consumo (-0,3%). Nell'ambito della manifattura, gli unici aumenti mensili si sono registrati per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,4%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,2%).
Giovedì, 12 Settembre 2013
1 commento:
Ai grillini chiediamo di dirci come facciamo aumentare la produzione industriale. Attendiamo risposte.
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