lunedì 20 marzo 2017

Qualcosa si muove nel M5S e fa molto rumore. Il caso Genova preoccupa Grillo

M5S
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Qual è il futuro del MoVimento?
 
Il silenzio non vuol dire che la questione sia chiusa. Tutt’altro. La partita in casa del MoVimento 5 Stelle di Genova è solo all’inizio e non è detto che non possa espandersi a macchia d’olio anche nel resto di Italia. Sono sempre di più i “movimentisti del MoVimento” scontenti e insoddisfatti. Lo si può leggere sul web, lo specchio più sensibile degli umori di un gruppo nato su internet.
Non bastano le parole di Di Battista, prima sui social e ora in un’intervista su la Repubblica, a calmare gli animi: “Abbiamo un garante e di lui io mi fido. Beppe conosce il territorio e se ha preso quella decisione è perché vuole evitare che qualcuno approfitti della nostra forza per salire sul carro del vincitore” ed “il garante serve a prendere decisioni” di questo genere per evitare che nel MoVimento ci siano “mele marce”.
Un dato è chiaro: se c’è bisogno di trovare giustificazioni e proteggere il comico genovese addirittura sui giornali, vuol dire che la situazione è grave e dal Direttorio ( o quel che ne rimane) si deve correre ai ripari.
La candidata sconfessata Marika Cassimatis, si è chiusa in un silenzio stampa e tutti sono in attesa di un’imminente conferenza stampa per capire quali saranno le sue prossime mosse. Il prescelto da Grillo Luca Pirondini, invece, non aggiorna più la sua pagina dal 16 Marzo.
La Cassimatis di certo non lascerà cadere nel vuoto la questione; secondo quanto riportato dal Secolo XIX e dalla Stampa, l’avvocato Lorenzo Borrè avrebbe già esaminato il caso e concluso che “sì, ci sono gli estremi per una azione legale”. Lei non molla tanto da aver firmato il suo post con la dicitura: “Marika Cassimatis Candidato sindaco del M5s alle prossime Comunali”. L’effetto domino annunciato da Cassimatis potrebbe davvero portare alla nascita di un qualcosa di più che una corrente dissidente interna al movimento. Tanto che, annunciano Il Corriere della sera e la Repubblica, per i prossimi giorni i movimentisti potrebbero anche decidere di organizzare una protesta davanti alla villa di Grillo sulle colline di sant’Ilario.
A confermare le indiscrezioni anche La Stampa che indica l’esperienza di Parma di Federico Pizzarotti come un modello per i dissidenti. Un “nuova cosa” esiste già raccolta intorno a Paolo Putti, l’ex capogruppo del M5S che a gennaio aveva rotto con Grillo per fondare “Effetto Genova”. “Putti – scrive la Stampa – ha condiviso la “Carta dei principi” del gruppo parmense. E sta lavorando, ormai apertamente, per presentare una lista civica alle prossime elezioni comunali genovesi: “Vogliamo trovare persone di buon livello pronte a metterci le competenze. Non è facile ma stiamo trovando tanta disponibilità”, dice.
Non è l’unico esperimento. Proprio ieri si è conclusa la prima Costituente di Alternativa Libera,gruppo fondato da una decina di parlamentari ex 5 Stelle che “hanno creduto nel Movimento 5 Stelle e che hanno assistito al tradimento di tutti gli ideali che hanno portato alla sua nascita”.
Qualcosa si muove e fa rumore. Ma per capire la portata di ciò che sta succedendo bisognerà aspettare.

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