domenica 27 marzo 2016

La lotta per le poltrone.Grandissima Lega Nord. Complimenti.

I militanti esclusi dal voto per il congresso premono per essere riammessi. Prima grana per il commissario Guidesi
Lega, scoppia la guerra delle tessere
di Roberto Lodigiani wVOGHERA Neppure la vigilia di Pasqua risparmia veleni alla Lega vogherese scossa dalle faide interne, mentre scoppia la guerra delle tessere: una grana in più da risolvere per il neo-commissario Guido Guidesi, il deputato di Codogno atteso in sezione la prossima settimana o al più tardi dopo il 3 aprile per un primo incontro esplorativo con la base. La questione dei militanti ammessi o esclusi dal voto del congresso sembra di bassa bottega, ma è in realtà decisiva in un contesto come quello del Carroccio vogherese, dove solo poche decine di iscritti hanno i titoli (a partire dai 10 anni di permanenza nel partito) per concorrere alla scelta del segretario e del direttivo, cioè di coloro che devono stabilire linea politica e alleanze elettorali. Nell’ultima assise in via del Castello, lo scorso 20 gennaio, i votanti sono stati 26: in 16 si sono espressi a favore di Marco Sartori, il candidato «di maggioranza» vicino al consigliere regionale Ciocca e al leader provinciale Mura; in 10 per il rivale Ottavio Marchesi espresso dalla minoranza che fa capo all’ex segretario Filippo Musti. Ma altri nove militanti “mustiani” sono stati scartati da Ciocca, commissario cittadino fino alla nomina di Sartori, sembra perchè non particolarmente assidui della vita di sezione (altro requisito necessario per l’ammissione al voto). L’apporto di quelle nove preferenze avrebbe potuto modificare o ribaltare l’esito del congresso. Materia per il ricorso inoltrato da Marchesi. E tre dei nove sarebbero già stati riammessi nel ristretto novero della militanza, configurando uno scenario di ulteriore equilibrio all’interno della sezione. Insomma, la domanda è: chi comanderà la Lega dopo il nuovo commissariamento? In gioco ci sono il posizionamento politico e le strategie anche e soprattutto in vista del probabile (ma non ancora sicuro, per l’appello pendente al Consiglio di Stato e il ricorso parallelo di Torriani) ritorno della città alle urne per il ballottaggio-bis tra il sindaco forzista Carlo Barbieri e il candidato di Pd-civica, Pier Ezio Ghezzi. Una soluzione unitaria, che metta insieme tutte le anime e le risorse locali, al momento appare lontanissima, in una realtà dilaniata dalle polemiche e dagli odi personali. Toccherà a Guidesi cercare di ricucire una tela oggi gravemente lacerata. Intanto l’ex senatore Roberto Mura, pur ribadendo «gli oltre vent’anni di conoscenza» che lo legano al “ribelle” Musti, precisa che sarà lui necessariamente a dover fare il primo passo verso una tregua interna. «Non ho mai detto che Musti è una risorsa da recuperare – chiarisce il segretario provinciale – anche perchè in quel caso non sarebbe scattato il deferimento nei suoi confronti».

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