Sindacati in piazza contro la legge Fornero
Per i sindacati 41 anni di contributi bastano
Oggi è il giorno in cui i sindacati scendono in piazza per manifestare contro la riforma delle pensioni (legge Fornero). I leader sindacali Camusso, Furlan e Barbagallo rispettivamente da Venezia, Roma e Napoli chiedono al governo di cambiare la legge Fornero, che ha innalzato l’età pensionabile, bloccando così pure l’entrata nel mondo del lavoro ai giovani.
Dalle 3 manifestazioni principali si erge un grido unitario, che si concretizzerà il 19 maggio quando ci sarà una manifestazione unitaria a Roma.
Per Susanna Camusso “le pensioni devono cambiare radicalmente, deve cambiare la norma per quel che riguarda la costruzione di una previdenza per i giovani, la possibilità non di immaginarsi un futuro da poveri, ma di persone che nella loro vita lavorativa metteranno insieme una condizione civile di pensione”. Da Roma Annamaria Furlan annuncia che i sindacati andranno “avanti finché schioderemo il governo”, mentre Carmelo Barbagallo da Napoli commenta: “Non tutti i lavori sono uguali, un edile non può salire su una impalcatura fino a 70 anni, un insegnante di scuola materna non può insegnare ai bambini fino a 70 anni”.
Una delle richieste venute dalle manifestazioni è quella di ripristinare la flessibilità in uscita e distinguere da lavoro a lavoro. Una richiesta che però dovrà fare i conti con il bilancio dello Stato che grazie alle nuove regole ha risparmiato 30 miliardi.
Dai leader sindacali poi una richiesta al presidente del Consiglio: “Nominare subito un nuovo ministro dello Sviluppo Economico”.
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