AMMUTINAMENTO
Movimento 5 stelle, fuori anche Paola De Pin
La senatrice se ne va dopo il caso Gambaro. Furnari: «Presto altre fughe». Mentre Grillo fa mea culpa.
L'ennesimo 'ammutinamento' ha sconvolto il Movimento 5 stelle, sempre più diviso al suo interno e in calo nei sondaggi.
La senatrice Paola De Pin ha deciso di lasciare il gruppo dopo «una lunga e sofferta riflessione» sul caso dell'espulsione di Adele Gambaro, a cui ha espresso «piena solidarietà».
«GOGNA MEDIATICA». De Pin ha anche manifestato il suo dissenso rispetto alla «gogna mediatica» e alla reazione del Movimento.
«Mi riservo di presentare in futuro le dimissioni da senatrice», ha aggiunto. «Fino a quando ciò non accadrà, porterò avanti lo stesso in parlamento e nelle commissioni i valori del Movimento in cui continuo peraltro a credere».
«RESTITUIRÒ LA DIARIA». Per evitare ogni speculazione riguardo alle diarie, ha spiegato De Pin, «annuncio che darò in beneficenza tutti i denari non spesi per ragioni di servizio, come già mi ero impegnata a fare di fronte agli elettori, all'Associazione Nostra Famiglia di Conegliano (Treviso) che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva».
GRILLO LA SNOBBA. Da parte sua, Grillo ha volutamente snobbato la fuoriuscita: «La sua è una scelta personale. Non c'entra con quello che è già successo», ha dichiarato il leader pentastellato, riconoscendo, però, per la prima volta di aver commesso degli errori in sede di campagna elettorale. Errori, alla base, con ogni probabilità, del vistoso calo di popolarità accusato sui social network dall'ex comico.
HANNO LASCIATO IN CINQUE. Con De Pin salgono a quota cinque i grillini che hanno lasciato, per scelta o perché allontanati loro malgrado, il M5s: Marino Mastrangeli, Adele Gambaro (entrambi espulsi), Alessandro Furnari, Vincenza Labriola e adesso Paola De Pin.
«PROCESSO POLITICO». Quest'ultima si è detta «profondamente ferita» dal «processo politico» contro Gambaro e ha sostenuto che «il pericolo ora sia che nessuno voglia esprimere il proprio disaccordo per paura delle conseguenze. Se adesso facessimo calare un velo di omertoso silenzio verso la scellerata decisione di espellere un parlamentare solo per aver espresso opinioni non gradite, violeremmo i principi del Movimento e della democrazia».
La senatrice Paola De Pin ha deciso di lasciare il gruppo dopo «una lunga e sofferta riflessione» sul caso dell'espulsione di Adele Gambaro, a cui ha espresso «piena solidarietà».
«GOGNA MEDIATICA». De Pin ha anche manifestato il suo dissenso rispetto alla «gogna mediatica» e alla reazione del Movimento.
«Mi riservo di presentare in futuro le dimissioni da senatrice», ha aggiunto. «Fino a quando ciò non accadrà, porterò avanti lo stesso in parlamento e nelle commissioni i valori del Movimento in cui continuo peraltro a credere».
«RESTITUIRÒ LA DIARIA». Per evitare ogni speculazione riguardo alle diarie, ha spiegato De Pin, «annuncio che darò in beneficenza tutti i denari non spesi per ragioni di servizio, come già mi ero impegnata a fare di fronte agli elettori, all'Associazione Nostra Famiglia di Conegliano (Treviso) che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva».
GRILLO LA SNOBBA. Da parte sua, Grillo ha volutamente snobbato la fuoriuscita: «La sua è una scelta personale. Non c'entra con quello che è già successo», ha dichiarato il leader pentastellato, riconoscendo, però, per la prima volta di aver commesso degli errori in sede di campagna elettorale. Errori, alla base, con ogni probabilità, del vistoso calo di popolarità accusato sui social network dall'ex comico.
HANNO LASCIATO IN CINQUE. Con De Pin salgono a quota cinque i grillini che hanno lasciato, per scelta o perché allontanati loro malgrado, il M5s: Marino Mastrangeli, Adele Gambaro (entrambi espulsi), Alessandro Furnari, Vincenza Labriola e adesso Paola De Pin.
«PROCESSO POLITICO». Quest'ultima si è detta «profondamente ferita» dal «processo politico» contro Gambaro e ha sostenuto che «il pericolo ora sia che nessuno voglia esprimere il proprio disaccordo per paura delle conseguenze. Se adesso facessimo calare un velo di omertoso silenzio verso la scellerata decisione di espellere un parlamentare solo per aver espresso opinioni non gradite, violeremmo i principi del Movimento e della democrazia».
Morra: «De Pin non ci ha spiegato la sua scelta»
Nicola Morra, presidente dei senatori M5s, ha detto di voler telefonare alla senatrice per sentire le sue ragioni.
«Avrei però preferito che la collega avesse fatto sapere prima a noi le ragioni della sua scelta», ha aggiunto.
«Entro martedì 25 giugno tutti i nostri senatori faranno un bonifico per la restituzione delle indennità e della diaria. Vedremo cosa farà davvero De Pin». Morra da detto di essere a conoscenza di alcuni motivi di disagio della collega «espresso peraltro in un'assemblea di 15 giorni fa, ma non avevo notato da parte sua toni particolarmente duri. Faccio notare - ha proseguito il capogruppo - che queste fuoruscite coincidono sempre con appuntamenti elettorali e non a caso siamo a ridosso del ballottaggio a Ragusa. Ora siamo a quota 158 parlamentari, con una 'emorragia' equivalente al 4%. Mi sembra abbastanza poco, visto che anche Grillo aveva ipotizzato tutto questo. In ogni caso stanno vincendo le ragioni dell'unità e dell'armonia».
NO COMMENT ALLA CAMERA. No comment invece alla Camera da parte dei deputati M5s. Non ha voluto parlarne il capogruppo Riccardo Nuti e anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è stato netto: «Mi volte chiedere della fiducia al dl emergenze? Di altro non parlo».
Neppure Laura Castelli, che il giorno dell'assemblea congiunta sull'espulsione di Gambaro si è presa l'incarico di affrontare telecamere e microfoni per spiegare le ragioni del voto, ha voluto sapere di parlare di questa nuova uscita.
«Non c'è niente da dire, è soltanto un parlamentare che vuole lasciare. Oggi si parla di cose più importanti: come la fiducia al dl emergenze e come questa forzatura verrà presa in Europa».
VOCI SUI RIMBORSI. Alcuni, tuttavia, malignano che anche l'ultima uscita sia legata ai rimborsi. Un attivista del meet-up di Oderzo ha ricordato la vicenda: dal territorio era stato chiesto a De Pin di spiegare la grande differenza (si dice 12 e 5 mila euro) tra i 'risparmi' suoi e quelli del collega Gianni Girotto. «Da quel giorno non l'abbiamo più vista, nessuna notizia, è sparita», ha sottolineato l'attivista, spiegando così anche i dissidi tra la senatrice e l'ex consigliere comunale di Treviso, David Borrelli. Finiti per essere oggetto di una riunione del gruppo al Senato in cui De Pin era arrivata a parlare di stalking nei suoi confronti per alcuni sms ricevuti sulla questione.
«Avrei però preferito che la collega avesse fatto sapere prima a noi le ragioni della sua scelta», ha aggiunto.
«Entro martedì 25 giugno tutti i nostri senatori faranno un bonifico per la restituzione delle indennità e della diaria. Vedremo cosa farà davvero De Pin». Morra da detto di essere a conoscenza di alcuni motivi di disagio della collega «espresso peraltro in un'assemblea di 15 giorni fa, ma non avevo notato da parte sua toni particolarmente duri. Faccio notare - ha proseguito il capogruppo - che queste fuoruscite coincidono sempre con appuntamenti elettorali e non a caso siamo a ridosso del ballottaggio a Ragusa. Ora siamo a quota 158 parlamentari, con una 'emorragia' equivalente al 4%. Mi sembra abbastanza poco, visto che anche Grillo aveva ipotizzato tutto questo. In ogni caso stanno vincendo le ragioni dell'unità e dell'armonia».
NO COMMENT ALLA CAMERA. No comment invece alla Camera da parte dei deputati M5s. Non ha voluto parlarne il capogruppo Riccardo Nuti e anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è stato netto: «Mi volte chiedere della fiducia al dl emergenze? Di altro non parlo».
Neppure Laura Castelli, che il giorno dell'assemblea congiunta sull'espulsione di Gambaro si è presa l'incarico di affrontare telecamere e microfoni per spiegare le ragioni del voto, ha voluto sapere di parlare di questa nuova uscita.
«Non c'è niente da dire, è soltanto un parlamentare che vuole lasciare. Oggi si parla di cose più importanti: come la fiducia al dl emergenze e come questa forzatura verrà presa in Europa».
VOCI SUI RIMBORSI. Alcuni, tuttavia, malignano che anche l'ultima uscita sia legata ai rimborsi. Un attivista del meet-up di Oderzo ha ricordato la vicenda: dal territorio era stato chiesto a De Pin di spiegare la grande differenza (si dice 12 e 5 mila euro) tra i 'risparmi' suoi e quelli del collega Gianni Girotto. «Da quel giorno non l'abbiamo più vista, nessuna notizia, è sparita», ha sottolineato l'attivista, spiegando così anche i dissidi tra la senatrice e l'ex consigliere comunale di Treviso, David Borrelli. Finiti per essere oggetto di una riunione del gruppo al Senato in cui De Pin era arrivata a parlare di stalking nei suoi confronti per alcuni sms ricevuti sulla questione.
Venerdì, 21 Giugno 2013
1 commento:
Pochi dissidenti!!!!!!!!!!
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