sabato 7 settembre 2013

Quando si leggono queste notizie si comprende perchè perchè i grillini vogheresi sono ortodossi nella setta a cinque stelle. Magari ci esce qualche lavoro anche per loro all'interno della Casaleggio.


Ma Casaleggio è a Cernobbio per cercare nuovi sponsor?

Alessandro Da Rold
Arrivato grazie a una rete di piccoli imprenditori prepara da qui le sue mosse. Per sé o per il M5s?
Gianroberto Casaleggio
Il guru del Movimento Cinque Stelle Gianroberto Casaleggio
C’è un’indiscrezione che in pochi hanno il coraggio di raccontare intorno alla presenza di Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio. E che gli imprenditori che in questi mesi hanno seguito il guru di Beppe Grillo osano spiegare solo sotto stretta richiesta di anonimato: «Casaleggio sulle rive del lago di Como tra Monti, Scaroni, Bernabé e il gotha della finanza mondiale? Si vede che avrà bisogno di trovare nuovi clienti o sponsor...».
Lavoro di “pensiero”, studi sulla «democrazia diretta», ma pure classiche manovre di «lobby» insomma. Alla ricerca di risorse, dopo che la Casaleggio Associati ha perso clienti importanti proprio questa estate (il gruppo editoriale Mauri Spagnol su tutti ndr), i conti in rosso del 2011 e l’attesa del bilancio 2012. Perché oltre ai new media, di cui parlerà insieme con Michael Slaby, guru della comunicazione di Barack Obama, domenica mattina, c’è da continuare il lavoro intorno a M5s, che al momento resta il core business della Casaleggio Associati.
L’invito di Casaleggio al Forum Ambrosetti ha radici lontane. Da almeno sei mesi infatti il guru di Beppe Grillo si era mosso per fare da relatore sulle rive del lago di Como. E a perorare la causa sono stati anche gli imprenditori di ConFapri di Massimo Colomban, il presidente, patron del Castello di Castelbrando in provincia di Treviso, che negli ultimi anni ha messo in rete migliaia di imprenditori, lavoratori, gruppi e associazioni.
ConFapri parla con diversi partiti, tra cui anche con il Movimento Cinque Stelle. E a Castelbrando il Forum Ambrosetti è di casa: ha organizzato il Technology Forum nel maggio di quest’anno. In sostanza, diversi piccoli imprenditori hanno spinto perché Casaleggio fosse invitato a Cernobbio, in quanto rappresentante di «un terzo della politica italiana». Quasi un responsabile economico, insomma, di un gruppo di piccoli imprenditori ma anche movimento che vuole «diventare grande», «crescere» e stabilizzare il proprio consenso.
Appaiono quasi profetiche le parole di Giuseppe “Pippo” Civati, deputato del Partito Democratico, che da un paio di giorni definisce Casaleggio “Johnny Letta”, perché è il vero deus ex machina di M5s. «Il problema di quel Movimento» ha detto Civati «è che decide sempre qualcuno che non è visibile, non c’è mai occasione di incontrarlo per discutere. Non c’è un confronto parlamentare, anzi è negato il confronto stesso. Ad un certo punto telefona Casaleggio che è il vero amico di Letta e io sospetto che sia un parente di Gianni e di Enrico, che sia il terzo Letta, e dice “no, non potete parlare con nessuno”». Del resto, la presenza del guru grillino è di fatto l’unica nota di colore di ultimo Forum che sembra remare sempre a favore dell’esecutivo di Enrico Letta.
Sono in tanti gli imprenditori presenti a Villa D’Este. E non è detto che alla fine Casaleggio possa intrattenersi con loro, oltre che con Slaby, discutendo della rivoluzione che la Casaleggio Associati sta per affrontare. È notizia di questa estate che Casaleggio non gestirà più la comunicazione online delle case editrici controllate dal gruppo (Longanesi, Garzanti, Guanda, Corbaccio e Chiarelettere) e soprattutto dirà addio a Cadoinpiedi.it e ai suoi 150 mila visitatori unici al giorno. Cosa che va a sommarsi con l’addio al sito dell’ex leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro nel 2010 e al fallimento delle trattative con il Fatto Quotidiano.
Insomma, se nel giro« grillino» tengono a ribadire che il guru non parteciperà agli eventi paralleli del Forum, di fatto l’intervento di Casaleggio sarà molto importante. E tra la riva del lago e i salotti di quello che una volta Claudio Messora definì il Bilderberg italiano. Del resto, basta guardare la scheda di Casaleggio preparata dallo studio Ambrosetti per capire che le proteste del Movimento Cinque Stelle sui tetti di Montecitorio sono lontane anni luce. «Si occupa di consulenze in materia di strategie di rete. È cofondatore, insieme a Beppe Grillo, del Movimento 5 Stelle. Nel corso degli anni ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato, di Presidente e di consigliere delegato in gruppi con forte indirizzo tecnologio come le multinazionali Logica Plc, Finsiel, Olivetti e Telecom Italia». 

1 commento:

Unknown ha detto...

Certo, i grillini fanno politica senza soldi.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...