"Berlusconi ha il diritto di difendersi davanti alla Giunta del Senato come qualunque altro parlamentare, né più né meno. Occorre rispettare le regole anche per i nostri avversari. È molto facile applicare le regole solo per gli amici, è molto più complicato farlo per gli avversari". Ha esordito così Luciano Violante davanti a un gruppo di militanti e di parlamentari riuniti nella sede del Pd torinese.
Il 'saggio' di Giorgio Napolitano ha ribadito la posizione espressa negli scorsi giorni, che sta facendo molto discutere all'interno del suo partito. Un incontro richiesto da dieci senatori Democratici, guidati da Stefano Esposito, che nei giorni scorsi avevano diramato a tal proposito una lettera. "A prescindere dall’opinione che ciascuno può avere sugli aspetti strettamente giuridici legati alla decadenza di Berlusconi e all’interpretazione della legge Severino, riteniamo necessario il confronto, anche aspro, tra posizioni diverse".
"C'è chi ha visto in noi parte dei 101 traditori ma noi ribadiamo che il Pd voterà la decadenza di Silvio Berlusconi sia in Giunta sia in aula", ha spiegato Federico Fornaro, tra i firmatari del documento che ha proposto l'incontro di oggi. "La nostra è una risposta al clima di imbarbarimento seguito all'intervista di Violante - ha aggiunto - Non una lista di proscrizione".
L'ex presidente della Camera ha ribadito di non aver "mai proposto salvacondotti" per il Cavaliere: "Non ho mai detto - ha proseguito - che la Giunta abbia il dovere di sollevare la questione davanti alla Corte costituzionale, ma che lo debba fare se lo giudica opportuno. L'ho detto sia perché lo hanno sostenuto illustri personaggi prima di me, uno fra tutti Onida, sia sulla base di quanto proposto dal Pd in Giunta il 1° giugno 2009 a proposito del Porcellum".
Una stoccata al giudice Esposito, che in un'intervista al Mattino di Napoli aveva anticipato parte dei contenuti della sentenza: "Da ex magistrato penso che chi giudica deve mantenere il riserbo fino al pronunciamento delle motivazioni".
Ma la critica principale è stata rivolta al Pd: ""Io non sono favorevole a trasformare Berlusconi in una vittima. La ricerca costante del nemico è segno di debolezza del partito. E questo c'è da una parte e dall'altra". Tuttavia Violante ha lanciato un messaggio distensivo alla platea: "Sono venuto qui per spiegare ed eventualmente correggere, perché la capacità politica di un partito nasce dalla sua capacità di discutere". Non è bastato a una simpatizzante Pd, una signora di una settantina d'anni, che in modo visibilmente contrariato ha lasciato la sala proprio quando l'ex presidente della Camera ribadiva l'inopportunità di fare del leader del Pdl una vittima. Si chiama Vittoria Silvestri, 72 anni, una militanza di lungo corso, che prima di imboccare l'uscita è sbottata: "Mio marito è stato assunto alla Fiat solo dopo aver presentato il certificato penale. Perché noi del Pd dobbiamo difendere un delinquente?".
"Berlusconi è un delinquente che decadrà per effetto della legge - ha risposto la senatrice Elena Ferrara, tra i promotori dell'incontro - ma ci vuole una gestione politica del percorso. Bisogna evitare di mettere sotto processo il partito democratico, perché l'imputato non siamo noi".
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Violante a Torino
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ansa
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Giampaolo Zancan, ex senatore e avvocato del foro di Torino, lo ha criticato: "Sono d'accordo con quello che dici, la libertà di difesa è sacro. Ma la questione è sull'opportunità politico-giuridica della tua intervista. Io sono assolutamente contrario e ritengo che sia grave questa intervista". "Siamo tutti d'accordo che la Giunta possa sollevare questione di costituzionalità - ha continuato Zancan - ma dirlo è un'altra cosa".
Roberto Placido, consigliere regionale, ha osservato che "la legge Severino ha superato tre giudizi di costituzionalità, e nessuno ha mai sollevato dubbi".
Si è alzata anche qualche voce in difesa del diritto dell'ex presidente della Camera di poter esprimere le proprie opinioni:

Berlusconi commosso
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Reuters
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La lettera dei dieci senatori del Pd
Con i colleghi Senatori, visto il dibattito che si è aperto dopo le sue parole, abbiamo deciso di organizzare un incontro con Luciano Violante rivolto a segretari di circolo e dirigenti del PD Piemontese, per discutere del tema.
Care amiche, cari amici, care compagne, cari compagni,
le prossime settimane saranno decisive per il futuro del nostro Paese, del Governo Letta e del Partito democratico. Come a tutti noto, il 9 settembre la Giunta per le elezioni del Senato inizia a dibattere sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi.
Il Pd ha assunto una posizione netta ed inequivocabile, illustrata dal Segretario Guglielmo Epifani in una recente intervista: il Pd voterà la decadenza di Silvio Berlusconi sia in Giunta sia in Aula, e questo non in nome dell’antiberlusconismo che vuole eliminare l’avversario per via giudiziaria, ma in nome del principio di legalità.
Fissata questa linea, non si possono certo ignorare una serie di problematiche tecnico-giuridiche sulle quali è in corso un ampio dibattito che coinvolge autorevoli giuristi e costituzionalisti.
Particolarmente rilevanti sono state le questioni sollevate da Luciano Violante in un’intervista sul ‘Corriere della Sera’ del 26 agosto. In quella sede Violante, dove aver ricordato che nel principio di legalità è compreso il diritto di difesa che va pienamente garantito anche a Silvio Berlusconi, ha dichiarato che, a suo parere, la Giunta per le elezioni, qualora ritenesse che ne esistano i presupposti, potrebbe investire la Corte Costituzionale della questione relativa all’irretroattività o meno della legge Severino. Parere, peraltro condiviso da giuristi non certo imputabili di ‘berlusconismo’.
Le parole di Violante hanno suscitato forti reazioni critiche nel nostro partito e nella sinistra.
A prescindere dall’opinione che ciascuno può avere sugli aspetti strettamente giuridici legati alla decadenza di Berlusconi e all’interpretazione della legge Severino, riteniamo necessario il confronto, anche aspro, tra posizioni diverse.
Per discutere della questione che riguarda anche un carattere fondamentale del nostro partito, e cioè la difesa della legalità, abbiamo promosso un incontro di discussione e confronto con Luciano Violante