"Stratagemma 38". Non può essere più chiaro Luis Orellana nel definire, via sms, il post del blog di Beppe Grillo che lo definisce un nuovo Scilipoti. Nei suoi trentotto stratagemmi descritti ne L'arte di ottenere ragione, Arthur Schopenhauer definisce l'ultimo, l'extrema ratio, in questo modo: "Argumentum ad personam: come ultima risorsa diventare offensivi, oltraggiosi e grossolani". Citazione tanto colta quanto dura.
"Così mi costringono a pensare di lasciare - spiega poi all'Agi - Mi dispiace molto". Ammette di essere "in difficoltà", ma spiega: "Mi sembrerebbe ridicolo - sostiene - impegnare gli attivisti su una mia eventuale espulsione...". Sembrerebbe ridicolo anche allo staff che si muove tra Genova e Milano. Il caso di Adele Gambaro non è piaciuto alla coppia Grillo&Casaleggio: "Troppo controproducente a livello d'immagine", spiegano dal capoluogo meneghino. Ma la strategia è sempre la stessa, sta lentamente prendendo corpo e punta dritta al punto (inconsapevolmente?) centrato da Orellana: spingere chi non la pensa come Grillo ad uscire autonomamente dal Movimento.
L'ex comico ha ormai maturato la convinzione che le larghe intese non reggeranno, e che tra l'autunno e la primavera gli italiani saranno nuovamente chiamati alle urne. E il Movimento 5 stelle dovrà farlo depurato dai pesi morti, da chi contesta politicamente le decisioni del capo. Per farlo, è stato chiesto ai parlamentari più vicini allo staff di dare il via libera alle dirette streaming ogni qual volta si discute di argomenti potenzialmente divisivi, in modo che le eventuali posizioni di dissenso emergano in chiaro (ed è per questo che Gianroberto Casaleggio era furioso per la scena dei cartelloni e dei pennarelli, liquidata anche da Grillo con una battutaccia). Poi, puntuale, partirà la morsa dei fedelissimi e del blog per far sentire il latore di posizioni dissonanti un indesiderato. È successo con Orellana, colpito a freddo da un post e dalle parole del capogruppo Nicola Morra: "Se non ritratta le nostre strade divergeranno".
Se il senatore non si allontanerà di sua sponte ("Sono in Lituania in missione con la commissione Esteri, deciderò nel weekend", spiega l'interessato), sarà probabilmente la base di militanti di Pavia, dove il senatore è stato eletto, a chiederne l'allontanamento. Una procedura complicata, ma funzionale alla necessità di mostrare il Movimento coeso dietro al caro leader e non disperdere altro prezioso capitale d'immagine come già accaduto con il 'processo' ad Adele Gambaro.
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Ecco i senatori M5s / schede
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L'altra gamba della strategia di Grillo è stata annunciata ieri: "Il terzo V-day - racconta un senatore - è stato pensato come chiamata alle armi per radunare nuovamente i nostri simpatizzanti intorno alcuni temi e galvanizzarli, perché Beppe pensa, e vuole, che si vada al voto". E se Pd e Pdl dovessero superare la bufera che sta investendo il governo? "Ci sono pur sempre le europee, no?".
A Genova si confida nel fatto che un nuovo governo difficilmente potrà contare sull'appoggio di un numero congruo di dissidenti stellati. "È difficile che si possa votare un governo con il Pd - spiega in effetti uno di quelli sotto la lente d'ingrandimento a prezzo dell'anonimato - continuano a non darci mai un segnale". Anzi, oggi molti di loro sono stati avvicinati da alcuni colleghi del Pdl, che tra una battuta e l'altra hanno provato a sondare il terreno: "Senti, ma anche tu fai le giravolte se cade Letta?". La risposta, al momento, è stata univoca: "Si va al voto".
Così gli stessi senatori comunemente considerati molto vicini alla linea del leader escludono la possibilità che si attivino procedimenti di espulsione: non convengono, meglio spingere i 'dissidenti' ad uscire spontaneamente, costringerli a 'scilipotizzarsi'. Sintetizza la posizione Morra: "Si può esprimere qualunque opinione, anche di minoranza. A patto che non violi lo Statuto e le altre nostre regole di base. Se Luis ha scelto un'altra strada non tratteniamo nessuno".
Il riferimento è al codice di comportamento dei parlamentari stellati, che recita: "I gruppi parlamentari del MoVimento 5 stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi". Ma l'ex candidato grillino alla presidenza del Senato insiste: "Ripeto ciò che ho detto - risponde Orellana - il dialogo ed eventuali alleanze con altri partiti non sono da escludere".
"Quella di Luis è una posizione corretta e disinteressata - lo difende Francesco Campanella - Il suo è un giudizio meramente politico, nel senso migliore del termine. Mi piacerebbe che Beppe lo conoscesse, credo che su di lui esprimerebbe un parere diverso". Secondo Lorenzo Battista (finito nel mirino di Claudio Messora) quello con Scilipoti "è un paragone che non si può sentire", per il deputato Ivan Catalano il post dell'ex-comico è inaccettabile.
Ma la parola del leader non lascia molti margini alle interpretazioni personali, come spiega Sergio Puglia: "Grillo e Casaleggio monitorano il web, sanno cosa succede, è come se avessero una palla di vetro. Luis forse non è un nuovo Scilipoti, ma dietro di lui si muove qualcosa che vuole abbattere i principi cardine del Movimento". Un suo collega spiega che "quelle cose non tocca ad Orellana dirle, ma a Grillo, che è il nostro capo politico. È solo lui che può interpretare la linea del Movimento".
Un fideismo che porta a vedere complotti dietro ogni angolo. Nel pomeriggio, a Palazzo Madama, si sparge la voce che lo sfogo del senatore sia stato indotto da un gruppetto di dissidenti, rimasti al coperto, per agitare un po' le acque, in vista della successione a Morra come capogruppo.
Fantasie,forse, che servono tuttavia a mettere in luce un problema di fondo: anche in situazione di relativa stabilità politica, la comunità dei senatori a 5 stelle (che tra Carlo Martelli e Maurizio Romani è stata definita "una cloaca maxima" per interposto whatsapp e "una comunità formata da due o tre gruppi diversi") è umanamente recuperabile, al punto da riuscire a sopravvivere con questi numeri ancora a lungo? "Bella domanda", risponde uno di loro. Chissà come sarà la risposta.
La conferenza stampa di Beppe Grillo
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AGF
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