sabato 2 febbraio 2013

Giustizia ad orologeria. Prima delle elezioni non si può celebrare processi contro Berlusconi. Dopo le elezioni si potranno celebrare ma se Berlusconi vince farà delle leggi ad personam che impediranno di celebrare i suoi processi. Nel frattempo ogni giorno le persone perbene che denunciano reati commessi da politici e sindacalisti vengono perseguitati da quelli che dovrebbero essere i funzionari dello stato fedeli alla costituzione. E chi si oppone a loro non solo non rimanda i processi ma chiede di farli rinunciando ad ogni forma di prescrizione. malgrado tutte queste persone che non esercitano la loro funzione con onore e dignità l'Italia ce la farà.


Mediaset, corte d’Appello rinvia ma allunga calendario ai sabato di marzo

Per la terza volta i legali di Berlusconi avevano invocato la sospensione delle udienze, ma gli avvocati avevano protestato e abbandonato l'aula costringendo i giudici a entrare nuovamente in camera di consiglio. Oggi il pg avrebbe dovuto iniziare la requisitoria. Prossima udienza l'8 febbraio. In primo grado il Cavaliere condannato a 4 anni

Ghedini e Longo Processo Mediaset
Alla fine l’udienza è stata rinviata e dopo un’istanza, un rigetto e uno show dei legali del Cavaliere che hanno abbandonato l’aula. La Corte d’Appello di Milano ha confermato l’ordinanza con la quale aveva bocciato il legittimo impedimento chiesto dalla difesa di Silvio Berlusconi, ma ha anche rinviato l’udienza all 8 febbraio prossimo. E’ saltata così la prevista requisitoria del pg Laura Bertolè Viale prevista oggi. I giudici hanno motivato il rinvio con la necessità di concedere tempo ai legali di Berlusconi per consultare il loro assistito e decidere sull’eventuale rinuncia al mandato difensivo. I giudici hanno quindi allungato il calendario del processo Mediaset fissando quattro udienze a marzo (2,9,16 e 23, tutti sabati). Hanno inoltre sospeso la prescrizione. 
Il nuovo no all’ennesima richiesta di legittimo impedimento per campagna elettorale presentata alprocesso Mediaset dai legali di Silvio Berlusconi, imputato per frode fiscale, era arrivato dopo una mattina di bagarre in aula. I giudici della seconda sezione della Corte d’appello di Milano avevano bocciato l’istanza che avrebbe permesso l’inizio della requisitoria. Secondo il tribunale, non costituiscono legittimo impedimento per il Cavaliere né la riunione con gli europarlamentari del suo partito in programma questa mattina, né la presentazione dei candidati nella Regione Lazio fissata per questo pomeriggio.
I legali dell’ex premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, dopo aver protestato con i giudici, avevano lasciato l’aula e nominato un sostituto. Gli avvocati, che sono parlamentari e attualmente candidati, avevano anche annunciato che avrebbero revocato il mandato se il collegio non avesse ritirata la sua decisione: “Lesi i nostri diritti”. Anche il pg, Laura Bertolesi Viale, aveva chiesto la revoca dell’ordinanza “per la serenità del processo”. I giudici della Corte d’Appello si quindi erano riuniti nuovamente in camera di consiglio per decidere se confermare o revocare l’ordinanza.  Persolidarietà con i difensori di Silvio Berlusconi e per protesta contro la decisione della corte d’appello anche tutti gli altri difensori degli imputati nel processo Mediaset hanno abbandonato l’aula e nominato un unico sostituto processuale.
Per la terza volta e per il terzo venerdì consecutivo, la difesa di Silvio Berlusconi aveva chiesto il rinvio del processo d’appello Mediaset (in primo grado il leader del Pdl è stato condannato a 4 anni, ndr) a dopo le elezioni e che venisse dichiarato il legittimo impedimento sia dell’ex premier, sia dei suoi due avvocati-candidati, Piero Longo e Niccolo’ Ghedini. Nelle due occasioni precedenti, il tribunale aveva respinto la richiesta di rinviare il processo. Oggi, Longo ha affermato che “deve essere dato spazio alla politica nel suo senso originario e, quindi, alla campagna elettorale”, aggiungendo che non vorrebbe essere messo nelle condizioni di fare una “scelta amara tra il diritto alla difesa dell’imputato e quello alla partecipazione alla campagna elettorale”. Ghedini ha fatto presente che “i palinsesti televisivi non sono a richiesta dei candidati e se non si va si perde la possibilità di partecipare perché gli spazi sono quelli”, riferendosi agli eventuali impegni che l’ex premier avrà di qui al giorno delle elezioni. 
Secondo Ghedini, i giudici del tribunale di Milano hanno respinto la richiesta per il “timore della prescrizione che cade nel giugno 2013″. Subito dopo la lettura dell’ordinanza l’avvocato ha attaccato duramente il collegio: “Siete indifferenti a qualsiasi impegno di Berlusconi e voglio far mettere a verbale che chiedo la revoca dell’ordinanza e vi spiego le ragioni”, il legale ha affermato che il tribunale “chiede leale collaborazione ma non la offre”. “Si presuppone – è il ragionamento di Ghedini – che su 25 giorni rimanenti al voto, Berlusconi debba rinunciare a sei giorni di campagna elettorale, tre per questo processo e tre per un altro. Questa è la pervicace volontà di fare un processo d’appello fissato in tempi mai visti dopo le motivazioni. La vostra decisione è quella di disattendere la volontà di Berlusconi di essere presente. C’è una strada segnata per questo processo. Voi sapete che la richiesta di condanna avrà un rilievo mediatico, la corte non può non rendersi conto che fissare la requisitoria oggi è una intromissione nella campagna elettorale”. Infine, Ghedini ha detto: “La nostra presenza qui è del tutto inutile, il senso delle istituzioni ce l’avete voi, ma ce l’abbiamo anche noi avvocati. Oggi voi avete decretato l’inutilità della nostra presenza in questo processo”.
L’avvocato generale Laura Bertole’ Viale, rappresentante della pubblica accusa, si era opposta alla richiesta di rinviare sulla base del legittimo impedimento il processo. Da registrare che il presidente del collegio, Alessandra Galli, ha disposto il divieto per i giornalisti di sedersi nei banchi dell’aula, nonostante ci sia spazio, e di tenere telefonini e iPad che, a suo dire, potrebbero essere utilizzati per riprendere le immagini del processo. Un cronista che si è rifiutato di adeguarsi al divieto è stato identificato da uno dei sette carabinieri che presidiano l’aula.
Intanto Berlusconi, attraverso i suoi legali, ha presentato un’istanza di legittimo impedimento per l’udienza di lunedì prossimo per il processo sul caso Ruby, quando ‘da programma’ è previsto la testimonianza del pm minorile Annamaria Fiorillo. L’impedimento per il processo Ruby è stato chiesto in vista di due riunioni per la campagna elettorale.

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