Sembrava avere i contorni di una epica lotta alla conquista della piazza per il comizio di fine campagna elettorale. Una "guerra" a colpi di autorizzazioni e via libera per l'occupazione pacifica di piazza San Giovanni a Roma, luogo simbolo dei grandi raduni politici del passato e ritrovo annuale dei sindacati per festeggiare il primo maggio. E' finita con un annuncio e una smentita.
Protagonisti di questa presunta lotta il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico. Il primo annuncia: 'Martedi' scorso abbiamo incontrato - scrivono sul blog del M5S lazio -il Prefetto insieme alla varie forze politiche per chiedere Piazza San Giovanni per il comizio finale. Anche il Pd aveva puntato lo stesso luogo".
Chiamato in causa, il Partito Democratico smentisce con forza: "E' una notizia destituita di ogni fondamento - spiega Nico Stupo uno dei responsabili della campagna elettorale - noi non abbiamo mai chiesto Piazza San Giovanni".
Oltre a smentire la notizia il Pd ha anche definito "favole" le ricostruzioni dei fatti pubblicate sul blog da M5S Lazio secondo cui dopo una lunga discussione il Prefetto aveva deciso di scaricare la responsabilità della scelta sulla Questura, annullando la validità delle richieste fatte sia dal M5S che dal Partito Democratico.
Sul blog M5S lazio i grillini raccontano così la corsa notturna verso la Questura alla conquista della piazza: "I nostri attivisti 5 stelle di Roma -scrivono - sono corsi in Questura pronti in caso a fare l'ennesima nottata per questa nostra 'insensata' voglia di far valere i nostri diritti. E, meraviglia, hanno trovato tutto pronto, moduli preimpostati per la richiesta ed ordine di presentazione rigorosamente rispettato". Appuntamento il 22 febbraio dunque: "Per una serata - dicono - che passerà alla storia". Con buona pace delle guerre per le piazze, tali o presunte.