Sondaggi, la bufala della rimonta di Berlusconi
01/02/2013 - Il Cavaliere resta a 7 punti da Bersani. Pd al 30%. Pdl al 19. Monti e Grillo al 14. Ecco tutti i numeri
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Il Partito Democratico subisce una flessione per il caso Monte dei Paschi. Il Popolo della Libertà recupera. Il gap tra le principali coalizioni si riduce. Ma che il centrodestra stia compiendo una vera e propria rimonta non è altro che una bufala. Lo dicono 16 sondaggi realizzati da 16 diversi autori nelle ultime due settimane. La media di tutte le rilevazioni sulle intenzioni di voto alle prossime Politiche effettuate tra il 17 e il 30 gennaio segnala un distacco di ben 6,7 punti tra centrosinistra e centrodestra a favore della coalizione di Pier Luigi Bersani, più del doppio di quanto annunciato negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi. “Siamo a 2,6 punti dalla sinistra”, ha infatti ripetuto più volte il Cavaliere, riferendosi con ogni probabilità al sondaggio del 28 gennaio di Euromedia, istituto che ha fornito cifre non in linea con i dati diffusi da altri istituti.
BERLUSCONI AL 28,5% – In media il Pdl si ferma al 19% dei consensi, la Lega Nord al 5,3, l’intera coalizione berlusconiana al 28,5. Il partito dell’ex premier viene segnalato oltre la soglia del 20% da 4 istituti: da Emg (sondaggio realizzato il 24-25 gennaio per La7), Lorien Consulting (rilevazione del 25-27 gennaio pubblicata su Italia Oggi), Euromedia Research (cifre diffuse su TgCom24) e Tecnè (interviste del 30 gennaio per SkyTg24). Il Carroccio oscilla dal 4,1% indicato da Demos (sondaggio del 22-28 gennaio pubblicato da Repubblica) al 7% netto stimato da Piepoli (28-29 gennaio).
BERSANI A +6,7 – Il centrosinistra, secondo gli stessi sondaggi, vale il 35,2% dei consensi. Il partito di Bersani, in costante calo nelle ultime settimane, viene valutato mediamente al 30,1%, e si muove dal 27,9% stimato da SpinCon (interviste web realizzate tra il 24 e il 26 gennaio) e il 32,8% di Demos. Sel è pittosto stabile al 4,2%. Il miglior risultato per la lista Seldi Nichi Vendola è stato segnalato da Ispo Ricerche (sondaggio del 17 gennaio diffuso a Porta a Porta): 4,9%.
MONTI STABILE AL 14,3% – Si è stabilizzata tra il 14 e il 15% alla Camera la ‘fetta di mercato elettorale’ della coalizione centrista di Mario Monti. Secondo i sondaggisti, se si andasse oggi alle urne, la lista Scelta Civica del premier otterrebbe tra il 9 e il 10% di consenso, in media il 9,6%. La nuova formazione guidata da Professore continua ad erodere consenso agli alleati Casini e Fini. Su 16 autori di sondaggi solo due stimano l’Udc oltre il 4%: Demopolis (rilevazione del 22-24 gennaio per La7) e Demos. Per Emg, invece, lo scudocrociato otterrebbe oggi solo il 3,1% dei voti. Mediamente Futuro e Libertà vale solo l’1% netto.
INGROIA SEMPRE OLTRE IL 4% – La crescita della lista Rivoluzione Civile sembra essersi interrotta. La formazione guidata da Antonio Ingroia che unisce Federazione della Sinistra, Verdi, Idv e il Movimento Arancione di Luigi de Magistris, se si votasse oggi, non avrebbe difficoltà a superare lo sbarramento del 4% previsto per i partiti non coalizzati. Nessun sondaggista stima infatti il nuovo simbolo della sinistra radicale al di sotto della soglia.
GRILLO REGGE AL 13,9% – Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo si aggira in media al 13,9% dei consensi, e si muove dall’11% indicato da Piepoli al 18 di Swg (sondaggio diffuso stamane durante la trasmissione di Raitre Agorà). La lista Fare per Fermare il Declino diOscar Giannino fa registrare cifre discordanti, oscillando dallo 0,8& di Quorum (interviste web del 28-29 gennaio per Tiscali) al 4,7 di Scenari Politici (rilevazione effettuata via internet nel periodo 24-26 gennaio). I Radicali, infine, che si presentano alle Politiche con la listaAmnistia Giustizia Libertà, si muovono dallo 0,4% di Swg all’1,5 di Euromedia.
CENTRODESTRA DIMEZZATO – Se lo spoglio delle schede il 25 febbraio dovesse confermare le stime dei sondaggisti a meno di un mese dal voto, alla Camera Pd, Sel ed altri partiti del centrosinistra non avrebbero difficoltà a conquistare l’ampio premio di maggioranza del 55% dei seggi (340 su 630 deputati, ai quali potrebbero poi aggiungersi l’onorevole eletto con sistema maggioritario in Valle d’Aosta e i rappresentanti delle minoranze linguistiche). Al largo fronte delle opposizioni non resterebbe che spartirsi i restanti seggi (12 sono destinati ai deputati eletti nella circoscrizione Estero con sistema proporzionale). Pdl, Lega ed alleati conquisterebbero 128 seggi, esattamente il doppio rispetto alla coalizione di Monti composta da Udc, Fli e Scelta Civica (64), e meno del 40% dei posti di deputato conquistati dallo stesso centrodestra nel 2008. Grillo riuscirebbe a piazzare 62 candidati. Ingroia, con il 4,7% dei voti, riuscirebbe a far eleggere, infine otterrebbe 21 seggi.
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