lunedì 28 gennaio 2013

Qualcuno può avvertire Maroni che la mafia è anche la nord, anzi è in tutto il mondo. Continuano a ripetere padroni in casa nostra e io aggiungo ladroni in casa nostra. Continuano a dire padroni in casa nostra ma a breve lo diranno con una lupara dietro la schiena.


Caselli accusa: “Al Nord c’è più mafia e nessuno reagisce”

caselli accusa-Redazione- 27 gennaio- 2013- I figli di Bruno Caccia sottolineano in una lettera l'impegno a respingere ogni tentazione a sottovalutare la presenza delle mafie in Piemonte.
Il Procuratore capo Gian Carlo Caselli è stato il solo a parlare della lettera che Guido, Paola e Cristina Caccia, hanno inviato nei giorni scorsi alla commissione antimafia del Comune, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Bruno Caccia.
"La penetrazione -accusa Caselli- delle mafie al Nord è un'emergenza in atto da tempo rispetto a cui si è sviluppata una scarsissima consapevolezza. E' incredibile che in Piemonte vi sia questa posizione, nessuna decisione significativa"
Caselli definisce la società civile "quantomeno distratta", eppure segnali forti ce ne sono stati, dall'omicidio eccellente di Bruno  Caccia, unico magistrato al nord ucciso dalle mafie, al commissariamento del comune di Bardonecchia, anche questo un non invidiabile primato piemontese, per arrivare all'operazione Cartagine sino a Minotauro.
Per Caselli manca la cultura dell'antimafia "Impreparazione, ritardo culturale, miopia, sottovalutazione, distacco aristocratico e anche un pò razzista, della gente del nord verso il pericolo mafioso".
Il Procuratore capo rammenta che il processo di mimetizzazione è vecchio quanto la mafia stessa e punta il dito accusatore contro alcune strane sentenze assolutorie per il reato associativo di stampo mafioso che permeano la pericolosità del fenomeno favorendone la strategia di mimetizzazione.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...