Il M5S strumentalizza il Campidoglio per il referendum e scoppia la bagarre
Dopo diversi richiami all’ordine, il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha disposto l’allontanamento dall’aula Giulio Cesare del deputato dem Miccoli e altri militanti Pd
Le opposizioni non hanno partecipato al voto mentre Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma, ha votato sì. La seduta però non è stata caratterizzata da toni pacati. La bagarre con urla e cori tra i simpatizzanti M5S e gli attivisti del PD ha dominato l’intera sessione. Tra loro anche i Marco Miccoli e Lorenza Bonaccorsi.
Dopo diversi richiami all’ordine, il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha disposto l’allontanamento dall’aula Giulio Cesare del deputato dem e altri militanti Pd che stavano protestando contro la mozione M5S per il no al referendum.
Appena i vigili si sono avvicinati a Miccoli, i consiglieri capitolini del Partito democratico hanno immediatamente abbandonato i loro scranni e hanno formato un ‘cordone’ davanti al portone d’ingresso dell’Aula per impedire agli agenti di allontanare il deputato. “Non si è mai visto che venga cacciata dall’Assemblea capitolina una parte politica in disaccordo con la maggioranza, mentre l’altra viene difesa”, ha detto il capogruppo del Pd in Campidoglio, Michela Di Biase.
Il gruppo Pd, critico anche dal punto di vista procedurale sulla votazione della mozione, aveva presentato una “pregiudiziale” allo svolgimento della discussione: “Hanno presentato una mozione ex articolo 109 – spiega il consigliere Antongiulio Pelonzi (Pd) – legato alle mozioni che determinato impegni per la giunta e il sindaco aderenti alle loro competenze, invece che ex articolo 58, più legata a una manifestazione di intenti”. “Hanno messo questa mozione al primo punto dell’ordine del giorno usando l’aula Giulio Cesare a fini propagandistici“, accusa Pelonzi.
In serata ha commentato l’accaduto anche il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini: “I grillini umiliano l’aula Giulio Cesare, – ha scritto su Twitter il commissario del Pd Roma – offendono chi si oppone, espellono chi chiede di lavorare per Roma. Sono loro il rischio autoritario”.
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