domenica 4 dicembre 2016

Tu non puoi sapere se domani il sole sorgerà, ma di una cosa puoi essere certo. Anche quel giorno Matteo Salvini porterà qualcuno in tribunale con l’accusa di averlo diffamato, e perderà. Stavolta a esultare è il segretario generale della FIM (il sindacato dei metalmeccanici), ovvero Marco Bentivogli, che aveva detto a Salvini “Lei è […]
DIPOCHEPAROLE
Tu non puoi sapere se domani il sole sorgerà, ma di una cosa puoi essere certo. Anche quel giorno Matteo Salvini porterà qualcuno in tribunale con l’accusa di averlo diffamato, e perderà. Stavolta a esultare è il segretario generale della FIM (il sindacato dei metalmeccanici), ovvero Marco Bentivogli, che aveva detto a Salvini “Lei è il più grande assenteista di Bruxelles” durante uno scambio di battute tra i due nel corso di un programma su La7 nel luglio 2015. “Dire che Salvini è un assenteista non è diffamazione, perché è semplicemente la verità”, commenta più che soddisfatto Bentivogli a Repubblica Milano. “Non avevo dubbi che la querela sarebbe stata rigettata, anche perché i dati delle presenze dei parlamentari europei sono pubblici e scaricabili dal sito e, quindi, visibili a qualunque cittadino”, dice parlando di come Salvini “partecipi solo per il 18%” ai lavori della Commissione sul commercio internazionale di cui fa parte.
salvini assenteista bruxelles
“Salvini sentenzia su molti temi in televisione, ma poi non si prende il disturbo nemmeno di partecipare ai lavori di quella commissione – insiste Bentivogli – è un esempio di populismo irresponsabile che noi combattiamo, proprio per il rispetto della democrazia e della rappresentanza che abbiamo. Qualsiasi lavoratore, assente nel luogo di lavoro, viene licenziato. Salvini crede che le leggi si propongono, contrastano o approvano, stando giorno e notte in tv”. Negli ultimi tempi i giudici hanno sentenziato che «Matteo Salvini fascista a ruota libera» si può dire, che non è reato dire che Salvini non ha mai lavorato in vita sua, che “Noi con Salvini mafiosi e razzisti” si può dire, così come “Salvini non è uno sciacallo ma un nazista”. Lui e altri esponenti di primo piano ma piuttosto terra terra della Lega avevano negli ultimi anni minacciato querele per chi li criticava o li definiva in maniera che loro non avevano apprezzato. In questi anni hanno dovuto rassegnarsi al fatto che in Italia c’è libertà di parola e di critica politica.

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