Il dossier del sindacato dei dipendenti regionali contro il responsabile del personale di Virginia Raggi
A metà novembre si venne a sapere che la Direr, il sindacato dei dirigenti e dei quadri della Regione Lazio, aveva inviato un dossier suRaffaele Marra, già vicecapo di gabinetto della Giunta Raggi, nel quale si sosteneva che Marra non avesse i titoli per fare il dirigente al Comune di Roma. In un dossier inviato all’ANAC il sindacato segnalava le «anomalie relative all’inquadramento del dott. Raffaele Marra nei ruoli della dirigenza del Comune di Roma». Sufficienti, secondo Direr, a invalidare il suo attuale incarico. Marra infatti, ricostruisce l’esposto, è diventato dirigente a maggio 2006 vincendo con Alemanno ministro un concorso al Centro ricerche e sperimentazioni in agricoltura. Ebbene il capo del Personale capitolino non solo avrebbe preso servizio prima della pubblicazione della graduatoria, ma sarebbe stato subito trasferito all’Unire con procedura di mobilità interna (per poi sbarcare in Campidoglio, nel 2008, con lo stesso meccanismo). Un passaggio — denuncia Direr — avvenuto senza aver compiuto il periodo di prova presso il Cra previsto per legge e senza che la mobilità interna fosse preceduta da uno specifico bando o avviso pubblico. Oggi il Corriere torna sulla storia:
La storia è nota, e Marra ha sempre sostenuto di avere carte e sentenze dalla sua parte: il sospetto della Federazione nazionale dei dirigenti regionali è che Marra non possa ricoprire l’incarico di capo del Personale del Comune di Roma perché non in possesso dei requisiti necessari. A cominciare proprio dalla qualifica di dirigente che secondo i sospetti sarebbe stata ottenuta in un concorso poi annullato.Non solo: il ruolo di capo del Personale in Campidoglio può essere ricoperto da Marra in virtù dell’analogo incarico svolto nella Regione di Renata Polverini, ma anche qui la Direr, il sindacato dei dirigenti, non ci vede chiaro visto che il Tar ha più volte dichiarato «illegittima» quella nomina. A questo punto non rimane che attendere l’Anac: di certo Marra, fortemente difeso da Raggi, ha fatto parecchio discutere dentro lo stesso Movimento. Dai parlamentari alla base, in molti avrebbero preferito farlo fuori dalla squadra.
Anche il Fatto Quotidiano aveva parlato ieri della storia (l’articolo è pubblicato soltanto sul sito):
Marra “nasce” comandante della Guardia di Finanza: è il 2006 quando, durante il ministero di Gianni Alemanno, approda al Cra, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura. Ci resterà appena un mese, prima di transitare in mobilità all’Unire, da cui poi nel 2008 si sarebbe trasferito per la prima volta in Campidoglio. Tutti passaggi tecnicamente legittimi, se non fossero viziati dalla questione a monte posta dalla Direr: quando è diventato dirigente amministrativo?Sia al Cra che all’Unire furono banditi dei concorsi in concomitanza del suo arrivo. Il secondo, però, fu annullato e impugnato dal Consiglio di Stato, quindi è da escludere. Resta il primo, indicato infatti dallo stesso Marra in più occasioni (ma non per iscritto nel suo Cv leggibile sul sito del Comune), le cui graduatorie non sono più disponibili. C’è però un’incongruenza secondo il sindacato: Marra prende servizio al Cra il 20 aprile 2006, prima che l’elenco dei vincitori del concorso venisse pubblicato. E se ne va un mese dopo, senza completare il periodo di prova di sei mesi obbligatorio per tutti i neo-assunti da concorso. In entrambi i casi (che il bando da lui vinto sia stato quello al Cra o all’Unire), “il risultato sarebbe lo stesso”, si legge nell’esposto: “cioè che al momento in cui Marra ottiene l’autorizzazione ad essere assunto al Comune egli non sarebbe stato un dirigente pubblico”.La Direr contesta anche la sua idoneità ad essere Capo del Personale del Campidoglio: “Può ricoprire questo incarico in virtù della sua esperienza analoga in Regione con la Polverini, che però fu frutto di una nomina che il Tar ha dichiarato più volte illegittima. Gli fa curriculum un’esperienza frutto di un abuso”. “Il Comune – conclude la numero uno dei dirigenti laziali – avrebbe potuto verificare tutti questi passaggi e l’effettiva validità dei suoi titoli, ma non lo ha fatto”.
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