ATTACCO AI MEDIA
Grillo lancia il sondaggio sulla tivù più faziosa
Al primo posto Rete4, seguita da RaiTre. Conduttori, vince Vespa.
Nuovo attacco di Beppe Grillo ai media. Il 4 giugno il leader del Movimento 5 stelle ha lanciato un sondaggio sul suo blog per «assegnare il microfono di legno alla rete più faziosa, al direttore di rete più schierato, al conduttore di talk show più in mala fede. A voi il giudizio».
Grillo ha chiesto agli utenti di votare quale tra le tre reti Rai, quelle Mediaset, La7 eSkyTg24 sia la più faziosa.
Gli attivisti in massa hanno decretato che Rete4 è la rete più di parte, seguita da RaiTre, Canale5 e RaiUno.
Nello stesso ordine i direttori dei rispettivi Tg: Giovanni Toti, Bianca Berlinguer e Clemente Mimun.
La palma del conduttore più fazioso spetta invece a Bruno Vespa, seguito da Barbara D'Urso e Paolo Del Debbio. Giovanni Floris è al quarto posto seguito da Corrado Formigli e Michele Santoro.
LIBERTÀ LIMITATA. «L'Italia è al 69esimo posto nella classifica della libertà di informazione secondo il rapporto del 2013 di Freedom House», ha spiegato. «Un Paese giudicato semi libero. Ci precedono, tra gli altri, Ghana, Nauru, Papua New Guinea, So Tomé e Principe, Isole Solomon, Samoa, Tonga, Namibia e Guyana».
«INFORMAZIONE MANIPOLATA». «Le televisioni influenzano il giudizio degli italiani più di qualunque altro media, i giornali sono infatti poco diffusi da noi sia come numero assoluto, sia in relazione alle altre nazioni europee. Per un ovvio sillogismo quindi, se l'informazione in Italia è manipolata, filtrata, schierata, adulterata, la massima responsabilità è delle televisioni e di chi ne fa parte».
«I CITTADINI NON SONO LIBERI». Quindi Grillo ha concluso: «Lo so, è la scoperta dell'acqua calda se tre canali nazionali sono di proprietà di Berlusconi in palese conflitto di interessi in quanto concessionario e gli altri tre dei partiti che li usano per la loro propaganda. I cittadini non possono decidere senza conoscere, né giudicare le scelte della politica. Non sono liberi». Si può votare sul blog di Grillo fino alle ore 14 del 5 giugno.
Grillo ha chiesto agli utenti di votare quale tra le tre reti Rai, quelle Mediaset, La7 eSkyTg24 sia la più faziosa.
Gli attivisti in massa hanno decretato che Rete4 è la rete più di parte, seguita da RaiTre, Canale5 e RaiUno.
Nello stesso ordine i direttori dei rispettivi Tg: Giovanni Toti, Bianca Berlinguer e Clemente Mimun.
La palma del conduttore più fazioso spetta invece a Bruno Vespa, seguito da Barbara D'Urso e Paolo Del Debbio. Giovanni Floris è al quarto posto seguito da Corrado Formigli e Michele Santoro.
LIBERTÀ LIMITATA. «L'Italia è al 69esimo posto nella classifica della libertà di informazione secondo il rapporto del 2013 di Freedom House», ha spiegato. «Un Paese giudicato semi libero. Ci precedono, tra gli altri, Ghana, Nauru, Papua New Guinea, So Tomé e Principe, Isole Solomon, Samoa, Tonga, Namibia e Guyana».
«INFORMAZIONE MANIPOLATA». «Le televisioni influenzano il giudizio degli italiani più di qualunque altro media, i giornali sono infatti poco diffusi da noi sia come numero assoluto, sia in relazione alle altre nazioni europee. Per un ovvio sillogismo quindi, se l'informazione in Italia è manipolata, filtrata, schierata, adulterata, la massima responsabilità è delle televisioni e di chi ne fa parte».
«I CITTADINI NON SONO LIBERI». Quindi Grillo ha concluso: «Lo so, è la scoperta dell'acqua calda se tre canali nazionali sono di proprietà di Berlusconi in palese conflitto di interessi in quanto concessionario e gli altri tre dei partiti che li usano per la loro propaganda. I cittadini non possono decidere senza conoscere, né giudicare le scelte della politica. Non sono liberi». Si può votare sul blog di Grillo fino alle ore 14 del 5 giugno.
Polemica sulla frase «olio di ricino» della deputata M5s
Non sono mancate le polemiche, poi, per una dichiarazione in Aula della deputata grillina Laura Castelli che, a margine di un intervento sulla Tav, ha dichiarato: «A certi attori io darei l'olio di ricino», affermazione cui è seguito l'applauso dei colleghi. Castelli ha detto: «Il maggior quotidiano piemontese, nello stesso giorno in cui annunciava l'arrivo del ministro dell'Interno per decidere l'apertura forzata e forzosa del cantiere della Maddalena commentava nelle pagine a fianco una grande operazione dei carabinieri del comando di Torino sotto il titolo: 'Le mafie minacciano anche le grandi opere'. Lo trovo davvero buffo, io a questi attori sì che darei l'olio di ricino».
ACCUSE RESPINTE. Parole che sono sembrate auspicare l'uso di metodi punitivi per certa stampa. Ma che la stessa Castelli ha smentito. «Chi accusa non ha sentito il dibattito in aula. Il consigliere della Lega nord, Allasia, riferendosi ai manifestanti No tav ha detto: 'Forse vi servirebbe un po' di olio di ricino per capire'. Nel mio discorso ho ripreso l'olio di ricino citando un articolo riportato dalle cronache di Torino in cui il ministro stava inaugurando il cantiere della Maddalena, in cui diceva la mafia nelle grandi opere. Io ho detto: a questi attori andrebbe l'olio di ricino, agli attori, la mafia dentro le grandi opere». Quindi non c'è nessun riferimento ai giornalisti».
ACCUSE RESPINTE. Parole che sono sembrate auspicare l'uso di metodi punitivi per certa stampa. Ma che la stessa Castelli ha smentito. «Chi accusa non ha sentito il dibattito in aula. Il consigliere della Lega nord, Allasia, riferendosi ai manifestanti No tav ha detto: 'Forse vi servirebbe un po' di olio di ricino per capire'. Nel mio discorso ho ripreso l'olio di ricino citando un articolo riportato dalle cronache di Torino in cui il ministro stava inaugurando il cantiere della Maddalena, in cui diceva la mafia nelle grandi opere. Io ho detto: a questi attori andrebbe l'olio di ricino, agli attori, la mafia dentro le grandi opere». Quindi non c'è nessun riferimento ai giornalisti».
Martedì, 04 Giugno 2013
1 commento:
Da non credere. Manca solo la lista per il patibolo. Un giornalista deve essere accusato di non parlare di una notizia. Quando dà una notizia, comunque venga data è sempre una buona notizia.
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