giovedì 19 gennaio 2017

Matteo Salvini indossa gli abiti pesanti e corre in Abruzzo a farsi un paio di foto per diventare uno sciacallo delle nevi. Ma è in buona compagnia
GIOVANNI DROGO
Matteo Salvini l’aveva annunciato ed è riuscito a farlo: ha annullato tutti gli impegni e oggi sarà in Abruzzo a portare conforto alle popolazioni colpite dalle scosse di terremoto di ieri. Ai disagi dovuti alla neve che è caduta copiosa sulle montagne abruzzesi si aggiungono quelli della visita del leader della Lega Nord che pare non si presenterà a bordo di una ruspa e che probabilmente vorrà verificare che negli alberghi non ci sia nessun migrante.
salvini terremoto 18 gennaio abruzzo sciacalli

La campagna elettorale di Salvini sulla pelle dei terremotati

Gli studi televisivi oggi saranno un po’ più vuoti (ma non c’è dubbio che il nostro riuscirà a collegarsi dalle zone del sisma) così come lo sarà anche il Parlamento Europeo che proprio in questi giorni è riunito in seduta plenaria a Strasburgo. Ma è cosa nota che Salvini non sa rinunciare all’opportunità di farsi qualche selfie ad effetto dai luoghi dei disastri, poco importa che siano attacchi terroristici, terremoti o bufere di neve. Ed eccolo qui il nostro che ci regala il primo scatto della giornata in direzione Abruzzo dove il Capitano visiterà (tempo permettendo) Pescara, Montesilvano, Penne, Atri, Teramo, Isola del Gran Sasso, L’Aquila e Alta Valle Aterno. Una tabella di marcia davvero serratissima e visto lo stato della circolazione viaria c’è da chiedersi come farà Salvini a ultimare il suo tour.
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Qualcuno potrebbe obiettare che Salvini sarebbe molto più utile alla causa dei terremotati del Centro Italia dicendo che se si limitasse a fare il suo lavoro a Bruxelles sarebbe un grande risultato. E quel qualcuno avrebbe ragione visto che poco più di un mese fa Matteo Salvini quando a Strasburgo c’era da votare sullo sblocco dei finanziamenti per il terremoto in Aula non c’era. Chissà se i terremotati si ricorderanno di chiedere conto al leader leghista della sua assenza proprio quando c’era da votare per “aiutare i terremotati”.
Quando invece c’è da fare del facile sciacallaggio politico sulla pelle di chi soffre Salvini non si smentisce mai: è il primo. Del resto come poteva perdersi l’occasione per parlare di “italiani al gelo” mentre i migranti se ne stanno al caldo negli hotel con la Wi-Fi e i 35 euro al giorno? A dare man forte a Salvini arriva Tony Iwobi, responsabile immigrazione Lega Nord che ci tiene a ricordare che tra gli immigrati potrebbero esserci persone violente o pericolosi terroristi:
Terremoto. Neve. Gelo. Valanghe e morti. L’Italia sta attraversando un periodo pieno di tragedie. E il Partito Democratico cosa fa? Polemizza con Matteo Salvini che ha giustamente chiesto che prima vengano gli italiani e non i finti profughi. Salvini non è uno sciacallo, dice semplicemente quello che pensa la gente normale. I governo, il Pd è i suoi partiti satellite sono irresponsabili e razzisti verso gli italiani e i gli immigrati regolari. In un momento come questo  ogni centesimo va speso per aiutare la povera gente del Centro Italia e non buttato per il buonismo ipocrita dell’accoglienza a tutti a costi. Che non è solidarietà ma invasione programmata che genera violenza e importa potenziali terroristi ingrassando le tasche di qualche amico degli amici. È giunto il momento che il popolo italiano si svegli e cacci dal Palazzo il Pd e i suoi alleati. In tutto questo è desolante vedere come Forza Italia e Silvio Berlusconi facciano da camerieri della Merkel (Tajani) e vogliano ancora una volta inciuciare con il PD contro gli interessi degli italiani. Il popolo punirà severamente sia i razzisti alla Renzi, Gentiloni, Alfano, Minniti e Boldrini sia i traditori che si dichiarano di centrodestra ma che lavorano per accordi con il Pd
C’è da dire che purtroppo su quel versante Salvini è in buona compagnia e c’è chi se la prende con l’Esercito che va a recuperare #negri a 500 miglia dall’Italia.
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O chi se come Imola Oggi se la prende con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che era “in Grecia a occuparsi di clandestini”, lasciando intendere in primo luogo che Mattarella sia andato in Grecia dopo le scosse di terremoto (e invece c’era da prima e dal momento che i terremoti non si possono prevedere..) e in secondo luogo che ci sia andato per aiutare i migranti, ecco però cosa ha detto il Presidente dopo aver visitato il centro di accoglienza di Eleonas: «La solidarietà effettiva va praticata in tutti i campi, tra questi quello del fenomeno migratorio. Che non è un problema soltanto dell’Italia e della Grecia, ma dell’Unione, perché le nostre coste sono sponde dell’Europa… Di fronte a questi bambini la coscienza di tutti dovrebbe esser interpellata perché ci renda conto del dovere dell’Europa di intervenire adeguatamente».

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Non mancano quelli che ci spiegano che il Governo salva MPS con i soldi che avrebbe potuto utilizzare per aiutare i terremotati, come se lo Stato non fosse in grado di fare sia questo che quello, oppure che invitano a boicottare il numero per gli SMS solidali 45500perché temono che i soldi vengano rubati “dalla casta” o da altri addetti ai furti ai danni della gente.
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Sulla questione ieri pomeriggio il M5S ha fatto la solita polemica, chiedendo che i soldi vengano spesi “immediatamente” per l’emergenza. Non è dato sapere come però visto che l’idea che venga deciso con cognizione di causa come usare i soldi donati dagli italiani non è certo venuta solo alla Protezione Civile ma anche al MoVimento (quando si tratta di denari raccolti “da loro”).
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Altrove ci spiegano che dal momento che le priorità “sono unioni civili, eutanasia, cannabis e omofobia” è ovvio che il nostro Paese sta andando a rotoli e non riesce a soccorrere le persone in difficoltà a causa della neve e del terremoto. Sono ancora da chiarire le cause del disastro mentale che ha portato molti italiani a pensare che accoglienza dei migranti, diritti civili e quant’altro siano tutte cose che impediscono di aiutare i terremotati e intervenire nell’emergenza di questi giorni. Probabilmente sono persone come John Wayne, che secondo una vecchia battuta pare non riuscisse a masticare un chewing gum e a camminare nello stesso tempo.

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