Le liste del centrosinistra arrivano al 31%, ma a questo dato vanno aggiunti i voti del Megafono e la coalizione è dunque in testa nelle stime sul voto del 5 novembre. Ai 5 stelle consensi che si aggirano intorno al 30% e la coalizione di centrodestra al 27,5% dopo aver ‘digerito’ la ritrovata unità e il dichiarato voto disgiunto fra liste e presidente dei cuffariani. Coalizioni, comunque, nel breve spazio di un fazzoletto aggirandosi tutte intorno al 30% (punto più o punto meno).
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Disegnano scenari completamente diversi, rispetto a quelli in possesso al centrodestra, i sondaggi riservati del Pd sui quali i dem stanno organizzando la propria campagna elettorale. Sondaggi che vedono Fabrizio Micari in grado di vincere questa sfida essendo l’unico con margini di crescita.
Ma i sondaggi, effettuati due settimane fa, su cui lavorano i dem entrano anche nel dettaglio dei consensi che sarebbero riservati ai singoli partiti. Il Pd, in questa ipotesi, raccoglierebbe il 17,5% e dunque sarebbe in netta crescita rispetto alle regionali del 2012. Alternativa popolare insieme ai centristi raccoglierebbe 8% mentre la lista dei territori di Leoluca Orlando potrebbe mettere insieme il 5,5%. Alla somma complessiva mancano, però, i dati delle formazoni locali e in particolare delle liste del Megafono ancora non quantificabili al momento della raccolta dei dati di questo sondaggio e il dato, disaggregato rispetto agli alleati, di Sicilia Futura.
I 5 stelle starebbero intorno al 30% con la loro unica lista e con il candidato presidente. Dopo il primo entusiasmo, invece, il centrodestra sarebbe in affanno. Complessivamente raggiungerebbe il 27,5% con Forza Italia al 17%, la Lega al 3%, Fratelli d’Italia al 3,5% mentre le altre liste collegate metterebbero insieme il 4% portando la coalizione al 27,5% ma avrebbero sempre da vedersela con il voto disgiunto del Pid che aumenterebbe i voti di coalizione ma nonquelli del Presidente in base alle dichiarazioni pubbliche di ieri.
C’è poi il capitolo del quarto polo, quello della sinistra extra Pd che candida presidente Claudio Fava. Coalizione valutata in crescita a destra, per i sondaggi in mano al centrosinistra, invece, Mdp Articolo 1 si fermerebbe all’1,5%, Sinistra Italiana arretrerebbe addirittura all’1% così come all’1% si fermerebbe anche Rifondazione comunista. Tutti insieme non raggiungerebbero il 5% neanche al vertice della forbice massima di valutazione.
Un panorama profondamente diverso da quello descritto nei sondaggi riservati del centrodestra (leggili qui). In comune le due stime hanno soltanto il secondo posto dei 5 stelle.