Raggi scarica Marra, Grillo scarica Raggi. Psicodramma M5S
Orfini: “Non ha perso solo il suo uomo di fiducia, ma anche il senso del ridicolo”
Virginia Raggi tira dritto e minimizza l’arresto del suo braccio destro. “Abbiamo appreso con sorpresa dell’arresto di Marra per fatti che non riguarderebbero in alcun modo questa amministrazione”, ha detto in una conferenza stampa lampo. “Sostituiremo subito Marra. Ci siamo fidati e abbiamo sbagliato, dispiace nei confronti dei cittadini, del Movimento 5 Stelle e di Grillo che aveva sollevato perplessità. Marra non è un esponente politico della giunta ma un dirigente dell’amministrazione da 10 anni. Faremo di tutto per fare luce collaborando con la magistratura”.
Immediata la reazione del Partito Democratico, affidata al tweet del presidente Matteo Orfini: “La Raggi ora ci spiega che Marra è un dipendente comunale qualunque. Non ha perso solo il suo uomo di fiducia, ma anche il senso del ridicolo”.
Le dichiarazioni della sindaca suonano infatti ancora più strane se rileggiamo, ad esempio, le sue stesse parole, pronunciate solo un mese e mezzo fa, il 30 ottobre scorso: “Marra viene attaccato in maniera così violenta proprio perché lui è nemico dei poteri forti, quegli stessi poteri che noi stiamo cercando di combattere. Perciò abbiamo il dovere di difenderlo”.
Ma la cosa più preoccupante, per Virginia Raggi, è che la sua posizione light sulla vicenda Marra non convince, in primis, lo stesso Movimento 5 Stelle, che rischia di essere travolto dalla gestione a dir poco precaria del dossier Roma. “Le scuse non bastano”, ha detto la senatrice Paola Taverna, storica nemica interna della sindaca. Roberto Fico, ex membro del direttorio pentastellato, ha parlato di “fatti gravissimi” e invocato la convocazione di un’assemblea per decidere il da farsi. “Sono fiera di essere dalla parte giusta. Parlano i fatti”, ha sottolineato Roberta Lombardi.
Tutti gli occhi sono puntati su Beppe Grillo, asserragliato nell’hotel Forum di Roma, dove per tutta la giornata di ieri si è susseguito un via vai di ‘big’ del Movimento: dagli stessi Fico, Taverna e Lombardi a Luigi Di Maio, Carla Ruocco e Nicola Morra. Un cambio di programma forzato per i Cinque Stelle che ieri dovevano spostarsi in pompa magna a Siena per un flashmob di protesta sulla vicenda Monte dei Paschi.
Tutti aspettano un segnale da Grillo. E il segnale, in qualche modo, arriva. Lo descrivono furioso. Anche se molti capiscono l’esigenza di non ‘scaricare’ la sindaca di Roma, perché il danno di immagine “sarebbe troppo grande” anche in vista delle prossime elezioni politiche, in tanti pensano che la Raggi non abbia dimostrato “molta intelligenza” dal momento che – così viene raccontato – fino a due giorni fa Grillo aveva espresso perplessità ancora una volta su Marra chiedendole lumi sul perché lo difendesse. “Io te l’avevo detto – è il senso della telefonata intercorsa ieri tra il comico genovese e la prima cittadina – ora è solo colpa tua, devi rimediare”.
Ora nessuno scenario è da escludere, dalle dimissioni alla possibilità che venga tolto alla sindaca il simbolo pentastellato. La sensazione è che le strade tra il Movimento e la Raggi, sempre più isolata (alcuni giornali rivelano che dieci consiglieri capitolini abbiamo già detto che toglierebbero la fiducia alla sindaca), si possano dividere. Non sarà una fase facile e neanche breve. La resa dei conti è iniziata.
Particolarmente significativo, in questo contesto, il tweet del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, in aperta polemica con il Movimento 5 Stelle.
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