sabato 17 dicembre 2016

Ma andatevene a............

Via il “Raggio magico”. La sindaca debole sui numeri

M5S
raggi-piange
Sul tavolo, a quanto si apprende, c’è la possibilità di andare avanti anche senza il simbolo del M5S
 
Se il sindaco di Roma, Virginia Raggi, si mostrasse irremovibile nel non voler sciogliere il “Raggio magico” una parte dei consiglieri pentastellati in Campidoglio sarebbe pronta a chiedere le dimissioni del primo cittadino. E se Grillo toglierà il simbolo alla giunta Raggi, l’ipotesi di andare avanti incontra già una prima opposizione forte. A essere contrari infatti sarebbero il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo del Movimento Paolo Ferrara. Secondo i due questa ipotesi non sarebbe assolutamente praticabile. Stamani Grillo ha lasciato Roma ma nel pomeriggio di oggi si terrà una nuova riunione di maggioranza del M5S in Campidoglio.
E’ un movimento dilaniato quello che esce dalla crisi di Roma. Uno psicodramma in cui tutti erano contro tutti, in in cui i nodi sono venuti al pettine e ci si è scambiate accuse e rancori. L’arresto di Raffaele Marra é uno choc e il M5S si spacca tra chi vorrebbe fare piazza pulita dell’esperienza romana e chi invece cerca di sminuire cavalcando le parole della sindaca che ieri in una conferenza stampa (senza domande) ha “scaricato” definendolo un semplice dipendente.
Eppure Marra è stato ben altro: un pupillo, un braccio destro da difendere, anche in contrasto con le indicazioni del leader Beppe Grillo. Ed è Grillo che avrebbe detto a Virginia “Ora rimetti a posto le cose”. Un po’ come Roma fosse un giocattolo rotto.
Ma con Roma i grillini volevano dimostrare di poter governare. E ora sono gli equilibri del Movimento nazionale a subire, inesorabilmente, il colpo di colui che Lombardi definì “un virus che infetta”. La riunione fiume all’Hotel Forum dove i big pentastellati si sono incontrati per il “consiglio d’emergenza” con Beppe Grillo non è servito a sedare i malumori. Bocche cucite, volti scuri: la resa dei conti che, con la vittoria al referendum, era stata siglata è già partita. E nel blog sarebbe già pronto il post in cui viene tolto il simbolo alla giunta Raggi
La fazione degli ortodossi capeggiata da Roberto Fico con al fianco le irriducibili romane Lombardi e Taverna. Quella dei realisti guidata da Luigi Di Maio e sostenuta da Di Battista(assente alla riunione).”Qualsiasi decisione vi verrà comunicata, il M5S ne uscirà”, si limita a dire Paola Taverna uscendo dall’albergo.
Da quell’albergo, ormai ‘fortino’ romano di Grillo però, ha visto gli ortodossi pentastellati tornare per chiudere la lunga giornata e, forse, tirare le fila. Intorno alle 22, con Fico ancora all’interno, Carla Ruocco e Nicola Morra che varcano il portone. Pochi minuti per riuscirne e scandire che, no, le scuse della Raggi non bastano. E a evitare che la linea dura venga diluita in dichiarazioni di circostanza, ci pensa Fico, dopo un lungo faccia a faccia col leader 5 Stelle: “E’ chiaro che per me Marra non è solo un tecnico”.
In questo momento sarebbe fatale un avviso di garanzia diretto alla sindaca. Notizia che circola nei corridoi di palazzo ma che, al momento, non trova alcuna conferma.
I vertici, a partire da Grillo, al momento non sembrano voler cedere alle pressioni degli ortodossi  e abbandonare la sindaca, ma cercano di capire cosa abbia fatto Marra duranta la gestione pentastellata della Capitale.

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