Parma, Pizzarotti sospeso dal Movimento 5 Stelle
Beppe Grillo sul suo blog: la trasparenza è il primo dovere. La replica del sindaco inquisito per abuso d’ufficio: sono mesi che chiediamo chiarimenti, mai nessuna risposta
ANSA
Federico Pizzarotti
13/05/2016
FRANCESCO MAESANO
Federico Pizzarotti è fuori dal M5S. Lo staff della Casaleggio Associati gli ha notificato questo pomeriggio la sospensione. Questo significa che tra 10 giorni, che verranno lasciati al sindaco di Parma per presentare le sue eventuali controdeduzioni, arriverà l’espulsione, a meno di un clamoroso ripensamento dei vertici Cinquestelle che appare al momento del tutto improbabile, vista la storica difficoltà di rapporti con il sindaco di Parma.
In conferenza stampa Pizzarotti ha attaccato tutti. Da «Di Maio che per almeno un anno non ha fissato un incontro che avevamo richiesto e qualche responsabilità ce l’ha» a Roberto Fico al quale «ho mandato decine di messaggi», ma per il sindaco di Parma la colpa e nel suo complesso «del direttorio che si è dimostrato irresponsabile nella conduzione del Movimento. Ci vuole rispetto delle persone, si deve poter essere chiamati e avere un confronto. Su di noi è stato versato tanto fango anche dall’interno del movimento. Io ho chiesto un incontro, e mi hanno risposto con quattro righe di post. È evidente che non è un comportamento che si addice a una forza di governo. Ora mi aspetto un chiarimento».
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La decisione, comunicata sul blog delle Stelle, è stata spiegata dai vertici del Movimento: «La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del Movimento 5 Stelle. Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del Movimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico».
Prima che la sospensione diventasse esecutiva c’era stato anche uno scambio di e mail piuttosto duro tra Pizzarotti e lo staff della Casaleggio Associati che gli chiedeva di produrre la documentazione relativa all’indagine a suo carico nella quale è accusato di abuso d’ufficio per la nomina del direttore del teatro Regio. Il sindaco di Parma ha risposto così sul mancato invio di documentazione relativa all’avviso di garanzia: «A una mail anonima non fornisco nessun documento. Inoltre, voi da mesi non rispondete alle mail su cui chiediamo chiarimenti. Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi di Maio».
Pizzarotti, subito dopo aver appreso di essere stato espulso dal M5S, ha dichiarato di non volersi dimettere dalla carica di sindaco di Parma. Ora però bisognerà capire quanti dei suoi consiglieri decideranno di seguirlo e se la cacciata dai Cinquestelle accelererà il processo di costituzione di una sua lista civica con la quale provare a restare a palazzo Ducale alle prossime elezioni del 2017. Magari con l’appoggio, esplicito o implicito, del Pd. Il gruppo consiliare, in ogni caso, gli ha ribadito pieno sostegno: «Tireremo dritto fino alla fine e non ci faremo togliere energie preziose nel nostro lavoro quotidiano. Parma e i parmigiani meritano questo».
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