Dopo Livorno e Parma, guai in vista a Bagheria
Il sindaco grillino Patrizio Cinque alle prese con critiche ufficiali e indagini sulle spese
Non bastava la vicenda delle ville abusive e il caos sulla gestione di settori sensibili come i rifiuti, l’acqua e il cemento. A Bagheria, amministrazione targata Cinquestelle, il sindaco Patrizio Cinque si trova ancora altre gatte da pelare.
Il primo cittadino, infatti, ha deciso di nominare tre componenti dell’Organismo indipendente di valutazione (Oiv): si tratta di un organismo che valuta le performance del personale e che potrebbe essere presieduto sia monocraticamente che collegialmente. Ecco il sindaco grillino ha optato per questa seconda scelta nominando tre figure esterne a cui verranno riconosciti 6 mila euro annui per ciascun componente.
Una spesa che risulta ingiustificata, soprattutto per un Comune in deficit, come hanno fatto notare irevisori dei conti del Comune, che tra l’altro hanno ricordato l’opportunità di nominare un solo componente dell’Oiv.
A rincarare la dose anche il vicepresidente del Consiglio comunale Maurizio Lo Galbo :“Il sindaco segue la strada dello sperpero di denaro pubblico preferendo alimentare la pomposità burocratica. È una decisione – continua Lo Galbo – che ci appare assurda e inadeguata sia rispetto alle condizioni di dissesto finanziarie in cui versa il Comune, sia rispetto al momento di gravissima crisi economica e sociale della nostra città”.
Il problema più difficile da affrontare però potrebbe riguardare il fronte giudiziario. Oltre ai citati controlli sulle spese, Patrizio Cinque risulterebbe essere anche sotto la lente d’ingrandimento della Procura.
Già in passato si era parlato dell’iscrizione delle notizie di reato per una denuncia di diffamazione, ma ora ad essere attenzionate ci sarebbero le procedure per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti alla Tech servizi. Una vicenda che Unita.tv ha ricostruito minuziosamente raccontando le promesse elettorali e la gestione sul campo dei pentastellati. Patrizio Cinque ha dichiarato di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia, ma secondo quanto riporta il sito Bagheria news ci sarebbe “un dossier, contenente esplicite accuse all’amministrazione e al sindaco personalmente, presentato dalla dr.ssa Laura Piccurro già dirigente del settore, ed in atto sospesa, durante la sua seconda audizione presso la Commissione regionale antimafia”. Nel dossier, spiega il sito, i punti caldi sono: “Il ruolo esercitato direttamente e personalmente dal sindaco nella trattativa con le due aziende concorrenti per l’affidamento, Tech servizi e Ser.Eco per la rimodulazione dei costi, la vicenda dei noli a caldo e a freddo, e quella relativa alla gestione del personale Coinres”.
A complicare il quadro anche la notizia, sempre diffusa dalla stampa locale, dell’iscrizione al Mod 21 del registro delle notizie di reato della presidente del consiglio comunale di Bagheria, Claudia Clemente. Il reato che sarebbe ipotizzato è l’omissione di atto di ufficio. Notizie che hanno portato alla richiesta di un consiglio comunale ad hoc: “Per una amministrazione che ha fatto dello slogan della trasparenza il suo mantra – dice ad Unità.tv Daniele Vella della segreteria provinciale Pd – credo occorra dipanare alcuni dubbi su possibili indagini che riguardano componenti di questa maggioranza,se non addirittura il Sindaco. Noi siamo garantisti fino all’ultimo, ma fino in fondo rispettosi delle istituzioni per tanto abbiamo letto con apprensione le notizie di stampa che mettono in luce possibili iscrizioni nel mod 21 delle notizie di reato di Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale. Lungi da noi ritenere che questo equivalga ad una condanna, però invitiamo il Primo cittadino e la seconda carica del Comune a riferire dinanzi l’organo consiliare”.
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