POLVERE DI STELLE
Grillo, una stella al tramonto
Pubblicato Sabato 09 Aprile 2016, ore 21,40
La comunione farlocca a base di grilli liofilizzati messa in scena al termine dello show torinese scatena la polemica del Pd. Tra accuse di "blasfemia" e di "rituali iniziatici" sfugge la verità: è un comico che non fa più ridere (e non sa come scaricare il M5s)
Non c’è scena più triste e patetica di un comico che non fa ridere. È quello che sta capitando a Beppe Grillo, il poveretto non solo assiste – e probabilmente contribuisce – all’eclissarsi della parabola politica che ha creato (assieme al paraguru Gianroberto Casaleggio), ma allo stesso tempo deve prendere atto che pure la carriera artistica perde colpi. Un debutto davvero infelice, quello dell’ex comico genovese ieri a Torino, con pochi spettatori paganti in sala all’Auditorium del Lingotto, a malapena rimpiazzati dallo stato maggiore del suo partito schierato nelle prime file. Persino la “trovata” del rituale offerto nel finale dello show, con la “comunione” di grilli liofilizzati, a mo’ di ostie imboccate ad alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, lungi dal far ridere è risultato a dir poco stucchevole.
Uno spettacolo indecoroso, per il Partito democratico, che contro il Grillo “sacerdote” ha scatenato una vera e propria levata di scudi, tra chi lo accusa di “blasfemia” e quelli che definiscono i pentastellati una “setta”. Uno sketch preparato nei minimi dettagli: “Non c’è più spiritualità, si sente parlare solo di economia, di soldi, di lavoro”, ha declamato il guitto alla fine di “Grillo vs Grillo”, scendendo dal palco e invitando dalla platea alcuni tra i nomi più noti dei pentastellati piemontesi, il consigliere regionale Davide Bono, il senatore Alberto Airola e la candidata sindaco di Torino, Chiara Appendino, a ricevere la “comunione”. Fedeli obbedienti, con l’eccezione della candidata sindaca che si è sottratta al “sacramento” adducendo la sua condizione di neo mamma: “Sto allattando – si è giustificata - non posso...”. Con in mano una ciotola di grilli liofilizzati ha vinto le resistenze dei devoti, in verità un tantino riluttanti: “Ma quali contaminati!”, ha ribattuto alle loro smorfie.”Fate politica, dovete abituarvi a mangiare molto di peggio”, imitando il gesto dell’Offertorio mentre, tra le sghignazzate dello scarso pubblico, ha declamato i suoi comandamenti:”Non nominare mai il mio nome invano”, “non desiderare la mia roba” e via delirando.
Uno spettacolo che, ovviamente, non ha fatto ridere granché ma che ha dato il destro al Partito democratico d alzare il tiro contro il “rito iniziatico blasfemo”, come lo definisce la responsabile della Comunicazione del partito, Alessia Rotta. “Pur di attirare l’attenzione su di sé arrivano addirittura a mettere in scena una parodia blasfema. Chiedano scusa e si vergognino”, afferma il vicesegretario democratico, Lorenzo Guerini. “Mi domando come fanno a essere credibili questi signori che stanno riducendo la politica a un teatrino”, aggiunge il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti. “Quella di Grillo - conclude il senatore Stefano Esposito - è una setta pericolosa...”. Ma no, tranquilli, una risata lo seppellirà.
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