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IDOMENI - La polizia macedone ha usato gas lacrimogeni contro i migranti - oltre 500 - che (dal lato greco della frontiera) hanno tentato di abbattere la recinzione di filo spinato del campo di Idomeni per sconfinare in Macedonia. L'accordo tra Ue e Ankara sull’ingresso nell’Unione e sulla gestione dei migranti vacilla: continua a salire la tensione a Idomeni, il villaggio greco al confine con la Macedonia dove migliaia di migranti (l'ultimo censimento ha contato 11.269 rifugiati) restano tuttora accampati nella speranza che Skopje decida di riaprire la frontiera.
"Hanno lanciato sassi contro la polizia macedone. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni in risposta", ha detto un funzionario macedone coperto dall'anonimato, aggiungendo che la recinzione non è stata sfondata ed è dunque ancora in piedi. La polizia greca non è intervenuta. 

Idomeni, polizia macedone lancia lacrimogeni contro migranti

L'imbuto dei Balcani. La chiusura delle frontiere di Austria, seguita dai paesi dei Balcani (Croazia e Slovenia) devia il flusso dei migranti in Grecia, dove restano bloccati al confine con la Macedonia. Qui, a Idomeni, non si sa come ospitarli visto che la frontiera è chiusa. Per questa ragione il governo greco ha chiesto a Skopje di riaprirla. Ma senza ottenere risposta.

La causa dei disordini. Il gruppo avrebbe tentato di sfondare la barriera dopo aver sentito parlare gli attivisti delle diverse organizzazioni non governative di una possibile imminente apertura dei confini tra Macedonia e Grecia. Quando la polizia macedone ha negato queste voci, i migranti - tra i quali c'erano anche bambini - hanno tentato di scavalcare la recinzione ed entrare in Macedonia.