Migranti, Salvini: "Mattarella contro le frontiere? Complice e venduto". Ma il presidente parlava di vino
Il segretario della Lega attacca il capo dello Stato, che però si riferiva all'export. Pioggia di critiche per il leader del Carroccio. Zanda: "Eversore che non ama l'Italia". Colaninno: "È vilipendio". Grasso: "Inaccettabili offese"
ROMA - Il segretario della Lega Nord attacca il presidente della Repubblica sul tema dei migranti e delle frontiere. La polemica, però, nasce dall'estrapolazione di una frase da un contesto più ampio: Sergio Mattarella, aprendo Vinitaly a Verona, infatti, ha detto: "Da prodotto antico a chiave di modernità, il vino italiano, col suo successo nell'export, conferma come il destino dell'Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino", riferendosi evidentemente all'export dei prodotti.
Matteo Salvini ha utilizzato solo parte della frase, riferendola ai migranti e, su Facebook, ha indirizzato dure accuse al presidente: "È come dire avanti tutti, in Italia può entrare chiunque... Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto", ribadendo la sua posizione in materia, dopo che nei giorni scorsi ha proposto di ripristinare le frontiere e di abolire il trattato di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini in Ue.
Le reazioni. Le parole del leader della Lega hanno scatenato una pioggia di critiche. "Quelle di Salvini su Mattarella sono parole di un eversore che detesta l'Europa e non ama l'Italia", ha commentato il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.
Duro il presidente del Senato Pietro Grasso, che con un tweet definisce "offese inaccetabilli" le accuse del leader leghista:
Per la presidente della Camera Laura Boldrini la questione frontiere è tema delicato, da non strumentalizzare: "Attacco scomposto e rozzo da parte del leader della lega. La questione delle frontiere, sia per le merci che per gli esseri umani, è una delle questioni centrali del nostro tempo. Talvolta drammatica, come confermano in queste ore le notizie di scontri con feriti che arrivano da Idomeni, al confine greco-macedone. Un tema così complesso non può certo essere affrontato attraverso semplificazioni o slogan, o peggio ancora con gli insulti, come fa matteo salvini".
Mentre Matteo Colaninno giudica le offese rivolte da Salvini al presidente della Repubblica inaccettabili: "Vanno condannate con fermezza: non si possono utilizzare espressioni che si configurano come vilipendio - ha scritto in una nota -. Se Salvini è ossessionato dalle sue idee xenofobe in materia di immigrazione se le tenga per sé e non si permetta di scrivere insulti e falsità. Il capo dello Stato, che anche oggi ha fatto un'analisi lucida e responsabile sul tema dei migranti, ha la totale fiducia degli italiani e merita rispetto". "L'aggressione al Capo dello Stato è ormai la cifra di chi non ha nulla da dire. Ed è la prova che Salvini e Grillo sono fatti della stessa pasta, di populismo volgare, urlo e intolleranza: il contrario della democrazia", ha aggiunto la vicesegretaria dem Debora Serracchiani.
Prende posizione anche il candidato sindaco del centrosinistra a Milano, Giuseppe Sala che pubblica un tweet riconducendo la polemica sul campo della sfida elettorale.
Per Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo centrodestra,"Salvini, in crisi di popolarità, oggi ha deciso di spararla grossa alzando il tiro. Le sue affermazioni sul capo dello Stato dimostrano una totale assenza di rispetto delle istituzioni e una prospettiva provinciale che è da sempre il suo limite. L'apertura delle frontiere e la libera circolazione sono una grande conquista del mondo moderno".Dello stesso avviso è il candidato sindaco di Roma ed esponente di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, che su Twitter scrive: "La demagogia di Salvini contro il presidente Mattarella è contro l'interesse nazionale dell'Italia. Se salta Schengen, noi siamo più penalizzati di tutti gli altri". A lui fa eco il capogruppo del partito, Arturo Scotto: "Per raccattare voti vuole alzare muri, butta benzina sul fuoco dell'intolleranza e ora prende di mira il Capo dello Stato. Giusto invece il riferimento su Italia paese dell'accoglienza e del dialogo. Salvini non si permetta di utilizzare questo linguaggio con il presidente Mattarella". Sempre sul social networl la reazione del deputato di SI, Alfredo D'Attorre: "Le parole di Salvini sul presidente Mattarella sono vergognose. Se l'alternativa a questa Europa è affidata a lui, povera Italia".
"Salvini ci stupisce sempre di più per la sua 'impeccabile' cultura istituzionale. Le sue osservazioni al capo dello Stato sono 'corrette', segno di una 'profonda cultura giuridica' e di una 'grande capacità di dialogo'. Evidentemente al peggio non c'è mai limite", ironizza Fabrizio Cicchitto.
Di nuovo all'attacco. A distanza di ore, Salvini ribadisce il concetto, convinto della sua interpretazione e interpellato dai giornalisti a margine di un comizio a Porto Recanati, dice: "La mia non è una frase contro Mattarella: io difendo il diritto dell'Italia e degli italiani. Il presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia". Quanto al Vinitaly, il leader della Lega ha chiosato: "Ci sono stato anche io, si beve tanto e bene".
Mattarella a Vinitaly: "Destino dell'Italia è superamento frontiere non ripristino"
Le reazioni. Le parole del leader della Lega hanno scatenato una pioggia di critiche. "Quelle di Salvini su Mattarella sono parole di un eversore che detesta l'Europa e non ama l'Italia", ha commentato il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.
Duro il presidente del Senato Pietro Grasso, che con un tweet definisce "offese inaccetabilli" le accuse del leader leghista:
Per la presidente della Camera Laura Boldrini la questione frontiere è tema delicato, da non strumentalizzare: "Attacco scomposto e rozzo da parte del leader della lega. La questione delle frontiere, sia per le merci che per gli esseri umani, è una delle questioni centrali del nostro tempo. Talvolta drammatica, come confermano in queste ore le notizie di scontri con feriti che arrivano da Idomeni, al confine greco-macedone. Un tema così complesso non può certo essere affrontato attraverso semplificazioni o slogan, o peggio ancora con gli insulti, come fa matteo salvini".
Mentre Matteo Colaninno giudica le offese rivolte da Salvini al presidente della Repubblica inaccettabili: "Vanno condannate con fermezza: non si possono utilizzare espressioni che si configurano come vilipendio - ha scritto in una nota -. Se Salvini è ossessionato dalle sue idee xenofobe in materia di immigrazione se le tenga per sé e non si permetta di scrivere insulti e falsità. Il capo dello Stato, che anche oggi ha fatto un'analisi lucida e responsabile sul tema dei migranti, ha la totale fiducia degli italiani e merita rispetto". "L'aggressione al Capo dello Stato è ormai la cifra di chi non ha nulla da dire. Ed è la prova che Salvini e Grillo sono fatti della stessa pasta, di populismo volgare, urlo e intolleranza: il contrario della democrazia", ha aggiunto la vicesegretaria dem Debora Serracchiani.
Prende posizione anche il candidato sindaco del centrosinistra a Milano, Giuseppe Sala che pubblica un tweet riconducendo la polemica sul campo della sfida elettorale.
Per Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo centrodestra,"Salvini, in crisi di popolarità, oggi ha deciso di spararla grossa alzando il tiro. Le sue affermazioni sul capo dello Stato dimostrano una totale assenza di rispetto delle istituzioni e una prospettiva provinciale che è da sempre il suo limite. L'apertura delle frontiere e la libera circolazione sono una grande conquista del mondo moderno".Dello stesso avviso è il candidato sindaco di Roma ed esponente di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, che su Twitter scrive: "La demagogia di Salvini contro il presidente Mattarella è contro l'interesse nazionale dell'Italia. Se salta Schengen, noi siamo più penalizzati di tutti gli altri". A lui fa eco il capogruppo del partito, Arturo Scotto: "Per raccattare voti vuole alzare muri, butta benzina sul fuoco dell'intolleranza e ora prende di mira il Capo dello Stato. Giusto invece il riferimento su Italia paese dell'accoglienza e del dialogo. Salvini non si permetta di utilizzare questo linguaggio con il presidente Mattarella". Sempre sul social networl la reazione del deputato di SI, Alfredo D'Attorre: "Le parole di Salvini sul presidente Mattarella sono vergognose. Se l'alternativa a questa Europa è affidata a lui, povera Italia".
"Salvini ci stupisce sempre di più per la sua 'impeccabile' cultura istituzionale. Le sue osservazioni al capo dello Stato sono 'corrette', segno di una 'profonda cultura giuridica' e di una 'grande capacità di dialogo'. Evidentemente al peggio non c'è mai limite", ironizza Fabrizio Cicchitto.
Di nuovo all'attacco. A distanza di ore, Salvini ribadisce il concetto, convinto della sua interpretazione e interpellato dai giornalisti a margine di un comizio a Porto Recanati, dice: "La mia non è una frase contro Mattarella: io difendo il diritto dell'Italia e degli italiani. Il presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia". Quanto al Vinitaly, il leader della Lega ha chiosato: "Ci sono stato anche io, si beve tanto e bene".
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