domenica 10 aprile 2016

Noi siamo iper garantisti. Lo siamo stati anche con il sindaco di Voghera. Vogliamo però ricordare che Chirichelli è un pezzo da novanta della Lega Nord. Tutti noi ci aspettiamo che Salvini, ogni tanto, possa parlare anche di politica oltre che di presepi. Viva l'Italia.

I loro patrimoni sono stati “congelati” e il gip ha accolto la richiesta di processo immediato: prima udienza il 18 maggio
Sequestri a Chirichelli e Antoniazzi
di Maria Fiore e Fabrizio Merli w PAVIA Patrimoni sotto sequestro e la data del 18 maggio come prima udienza nel processo per peculato. Svolta repentina nelle indagini per il furto, dai conti di Asm Pavia e Asm lavori, della somma di 1.870.610 euro. Il giudice delle indagini preliminari, Erminio Rizzi, accogliendo le richieste della procura ha disposto il processo con rito immediato per Giampaolo Chirichelli, ex presidente di Asm Pavia, Pietro Antoniazzi, ex direttore finanziario di Asm Pavia e per breve tempo amministratore di Asm lavori, Claudio Tedesi, ex direttore generale di Asm Pavia e Luca Filippi, ex presidente di Asm lavori. Tutti sono accusatio, a vario titolo, di peculato in concorso. Di avere, cioè, cooperato a vario titolo per fare transitare i soldi dai conti delle due società pubbliche al conto corrente privato di Pietro Antoniazzi. I pubblici ministeri che hanno condotto le indagini, cioè il procuratore aggiunto Mario Venditti e il sostituto procuratore Paolo Mazza, optando per il giudizio immediato al termine dei primi sei mesi di indagine ritengono di avere raggiunto la prova delle contestazioni mosse ai quattro imputati. Non solo. Ai difensori, oltre al decreto che dispone il giudizio immediato, è stato notificato un decreto di sequestro preventivo. Poiché la procura ritiene di avere buoni elementi per dimostrare che Antoniazzi si appropriò di 1,8 milioni di euro, avendone poi “girati” 450mila a Chirichelli, è stato chiesto il sequestro sui beni dei due. Beni che, in caso di condanna definitiva, sarebbero sottoposti a confisca. Entrando nel dettaglio, a Pietro Antoniazzi è stato deciso il sequestro della somma di 1.420.610 euro, tramite il “blocco” di una casa a Gossolengo (in provincia di Piacenza) di quote della società Berni Spa (in liquidazione) per il controvalore di 315.032 euro, di conti correnti e crediti presso vari istituti bancari, di una cassetta di sicurezza alla Banca popolare commercio e industria, di nove buoni fruttiferi postali da mille euro ciascunoe di un conto Postepay evolution presso le Poste italiane. Per quanto riguarda Giampaolo Chirichelli, invece, il gip ha disposto il sequestro fino a raggiungere la somma di 450mila euro che, scrive il giudice, «Antoniazzi gli ha girato in più tranches e in contanti». Sotto sequestro, dunque, sono finiti il 50 per cento della società Palazzo Venturi srl (valore 5mila euro), il 60 per cento della società Studio Milanofiori srl (valore di 6mila euro), conti correnti accesi alla Banca nazionale del lavoro, alla Banca Euromobiliare Spa e alla Banca Intermobiliare Spa, oltre a crediti dei quali Chirichelli risulta intestatario alla Banca nazionale del lavoro. Sia nel caso di Antoniazzi che di Chirichelli, i sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza, anche se per la stragrande maggioranza dei conti si dà atto che il «saldo attivo è imprecisato allo stato». I sequestri hanno di fatto consentito di congelare le azioni e i conti correnti, su cui, secondo indiscrezioni, sarebbe stata trovata, almeno per Antoniazzi, solo un parte della cifra che rischia di essere confiscata (si parla di qualche centinaia di migliaia di euro). Sui conti di Chirichelli, invece, è stata trovata l’intera somma contestata, che ammonta a 450mila euro. Con il giudizio immediato le difese hanno la facoltà di chiedere comunque riti alternativi, anche se l’intenzione sembra essere quella di affrontare il dibattimento. Così, almeno, per Chirichelli. «Andremo a dibattimento e dimostreremo l’estraneità ai fatti dell’ex presidente di Asm Pavia – dichiara l’avvocato Orietta Stella, difensore di Chirichelli –. Allo stesso tempo dimostreremo che Antoniazzi ha carpito la buona fede del mio assistito come quella di altre persone, oggi e in passato». Il riferimento è a guai giudiziari di Antoniazzi, che a Piacenza era stato condannato per bancarotta e, secondo quella sentenza, aveva messo in pratica un meccanismo fraudolento molto simile a quello compiuto ai danni di Asm Pavia. 

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...