mercoledì 23 dicembre 2015

A che serve commentare. E' tutto molto chiaro.

Luigi Di Maio e le balle a 5 Stelle (segnalate da altri)

Poi non dite che siamo noi. Luigi Di Maio ha scritto qualche ora fa su Facebook:
Ci dicevano fosse impossibile salvare i risparmi di decine di migliaia di italiani senza liquidare le banche. Ci dicevano che l’UE fosse contraria, perché sarebbero stati “aiuti di Stato”. Falso!
Ieri in Portogallo lo hanno fatto, hanno salvato una banca con il fondo interbancario, come chiedevamo noi. E l’Europa non ha battuto ciglio.
È la dimostrazione che un’altra strada c’era per salvare i risparmi di centinaia di migliaia di italiani.
Solo che il loro obiettivo era salvare i banchieri non i cittadini.
luigi di maio
Verrebbe voglia di verificare. Ma confutare sempre Di Maio però potrebbe diventare un vizio. Quindi lasciamo fare il lavoro ad altri. Mario Seminerio sul suo blog poco fa ha scritto:
Pare che oggi usi così, ben più di ieri: si dice una scemenza e la si ripete ossessivamente, sino a prendere la cosiddetta opinione pubblica per sfinimento o per distrazione. Come leggere altrimenti la lisergica rivendicazione del giovane talentuoso pentastellato candidato a-non-si-sa-bene-cosa, almeno sin quando l’alta direzione non lo rimetterà a cuccia?
Leggete la perla qui sotto. Secondo il giovine e talentuoso Luigi Di Maio, la banca portoghese Banif sarebbe stata salvata con l’equivalente del fondo interbancario di quel paese. Ma anche no, visto che il fondo portoghese di risoluzione (e non interbancario) ci metterà poco meno di 500 milioni di euro, ed i restanti 1,7 miliardi di finanziamenti proverranno da soldi pubblici, cioè da debito. Benedetto ragazzo, ma informarsi prima di scrivere sciocchezze, è davvero così difficile? Quando smetterai di dar retta a tuo cuggino?
pentafulminati
(A proposito del Portogallo anche qui avevamo parlato di fondo interbancario). Francesco Del Prato su Libernazione invece scrive:
luigi di maio
E si riferisce, al punto 4, a quanto dichiarato da Carmelo Barbagallo nell’audizione in commissione finanze di Bankitalia il 9 dicembre scorso (pagina 8):
fondo interbancario villarosa
Tuttavia, se davvero volessimo accostare le due vicende, dovremmo specificare almeno tre punti. Primo: il Banco Internacional do Funchal ha una grossa partecipazione pubblica e quindi il fallimento avrebbe pesato in ogni caso sui conti dello Stato. Secondo: c’è già stata una tranche di veri e propri aiuti (1,1 miliardi) a gennaio 2013, ma allora le regole erano diverse e questo si poteva fare. Terzo punto (repetita iuvant): le risorse pubbliche di questi giorni (2,25 miliardi) sono arrivate perché non è stato sufficiente il sacrificio di azionisti e obbligazionisti subordinati.
Insomma, l’accostamento con il caso italiano è del tutto fuori luogo. Per di più, le autorità portoghesi non potevano agire diversamente – come si legge nel comunicato di Bruxelles – dato che “i precedenti tentativi di vendere Banif senza ulteriori aiuti di Stato non hanno avuto alcun successo”. Eccole, allora, le differenze vere: nel caso lusitano una parte delle perdite è stata stata coperta con fondi pubblici, quindi mettendo le mani nelle tasche dei contribuenti; in quello italiano è intervenuto soltanto il Fondo di risoluzione alimentato dalle risorse private di altre banche. I cittadini 5 stelle se ne facciano una ragione.

Poi non dite che siamo noi, eh?

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