Gela, ex attivista M5S si candida a sindaco per “Noi con Salvini”
Dal Movimento Cinque Stelle a Noi con Salvini. Antonio Giudice, 47 anni, imprenditore edile attivo nell’antiracket locale, ha deciso di candidarsi a sindaco di Gela con la neonata lista di Matteo Salvini. Angelo Attaguile, segretario nazionale e coordinatore in Sicilia del movimento, ha reso noto che Giudice faceva parte del meetup “I Grillini di Gela”.
“Antonio Giudice ama la sua Gela, la conosce profondamente perché ci vive e lavora – afferma in una nota Attaguile – e ha tutte le carte in regola per affrontare faccia a faccia il malaffare vista la sua lunga esperienza nell’associazionismo antiracket. Un uomo che fa antimafia coi fatti a dispetto di certi professionisti dell’antimafia solo a parole. Matteo Salvini ha espresso viva soddisfazione per questa candidatura e mi ha anticipato che interverrà personalmente nella campagna elettorale gelese, patria di Rosario Crocetta, il peggior governatore che la Sicilia abbia mai avuto”.
Giudice e l’impegno nell’antimafia
Legato all’antiracket di Gela “Gaetano Giordano”, Giudice è dal 1990 in prima linea nel volontariato e nell’associazionismo antimafia. Assieme al giudice Roberto De Felice si è occupato di baby killer e delinquenza giovanile. Nel 2013, in piena notte, l’auto del padre, impiegato comunale, andò a fuoco e la madre di Giudice morì di infarto per lo spavento.
“Quella notte, come sempre, le telecamere pubbliche non funzionavano – disse Giudice, in un’intervista – Gela è una città video sorvegliata solo apparentemente ma i fatti dicono tutt’altro”.
“Da quindici anni ogni giorno – spiegò Giudice – tutte le notti a Gela bruciano macchine. Abbiamo raggiunto il record di circa 300 auto l’anno. Può essere che i gelesi siano tutti cattiva gente? Mio padre è sempre stato un buon uomo, ai tempi aveva 83 anni. Non c’è un motivo per cui accade tutto questo”.
Dopo il tragico evento, Giudice organizzò un corteo al quale presero parte circa 2mila persone. La situazione per un po’ migliorò, Gela fu presidiata dalle forze dell’ordine. Poi, tutto come prima. “Questa è una città che non mi ha dato nulla se non morte, fame e malattia. La mafia non è stata sconfitta. Ha solo cambiato volto, si è trasformata”, ha affermato Giudice tempo fa, in un’intervista a Newsicilia.it.
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