venerdì 10 aprile 2015

Questi sono i grillini non solo in Sicilia. Dichiaravano di volere eliminare i costi della politica invece cercavano una poltrona nella quale sedersi per cinque anni o dieci.


Salta la riforma province, M5S manda in tilt la maggioranza

08/04/2015

Un emendamento a firma M5s, passato col voto segreto (36 a favore e 22 contrari) dell'Assemblea siciliana, affossa la riforma delle Province. Governo e maggioranza vanno in tilt alla prima votazione

Salta la riforma province, M5S manda in tilt la maggioranza
Un emendamento a firma M5s, passato col voto segreto (36 a favore e 22 contrari) dell'Assemblea siciliana, affossa la riforma delle Province. Governo e maggioranza vanno in tilt alla prima votazione, tutto rinviato probabilmente a maggio, dopo bilancio e legge di stabilità. (ANSA).
Con l'emendamento dei 5stelle è stato soppresso l'articolo 1 del ddl di riforma che prevedeva l'istituzione di 6 Liberi consorzi di comuni e tre città metropolitane di area vasta (Palermo, Catania e Messina); di fatto cade l'intera impalcatura del testo, composto da 47 articoli. Proprio oggi scadono i mandati dei commissari delle ex Province, per colmare il vuoto di governance il governo a questo punto è costretto a presentare un ddl per la proroga dei commissari almeno fino al 31 maggio se non oltre. L'aula è già stata convocata per domani a mezzogiorno con all'ordine del giorno la proroga. Dopo il voto che ha mandato in tilt governo e maggioranza, tra le cui fila si conta un buon numero di franchi tiratori, il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti ha chiesto l'immediata convocazione di un vertice di maggioranza

."Il voto dell'Ars sulla riforma delle Province lascia un segno in questa legislatura, bisogna aprire una riflessione molto seria. A questo punto serve un vertice di maggioranza alla presenza del presidente Crocetta: ci si deve guardare negli occhi, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità". Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del PD a proposito del voto dell'Ars sul ddl di riforma delle Province.(ANSA).
"Tutti a casa" è il grido partito dai banchi delle opposizioni dell'Assemblea siciliana quando il presidente Giovanni Ardizzone comunicando l'esito favorevole del voto segreto all'emendamento del M5s che ha affossato la riforma delle Province, ha detto "la legge e' finita". Proprio i 5stelle ieri, d'accordo il centrodestra, avevano chiesto il rinvio della trattazione della riforma per dare modo all'Ars di concentrarsi su bilancio e finanziaria ma la proposta, messa ai voti, non era passata. Che il percorso comunque fosse in salita era fino troppo evidente: il testo, 47 articoli, era stato caricato di 970 emendamenti, una buona parte a firma di esponenti della maggioranza. (ANSA)
"Quanto è accaduto riguardo al ddl sulle Province è semplicemente allucinante. Di fatto si lascia nel limbo la sorte di enti e si incrementano le preoccupazioni dei dipendenti delle province che non riescono a comprendere quale sarà il loro futuro''. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commentando l'esito della votazione sul ddl Province in discussione oggi all'Assemblea regionale siciliana (Ars). ''La Regione - aggiunge - non può essere l'ultima trincea della conservazione, le Province sono state abolite in tutta Italia e lo Statuto speciale deve servire ad accelerare le riforme, non a rallentarle. Spero che per qualcuno, anche questa volta, non sia occasione per attribuire al governo della Regione responsabilità che non ha, rispetto al voto parlamentare. E spero che qualche accanito critico, prenda atto dello 'iato' profondo che c'è tra la richiesta che viene dalla società rappresentata dalla proposta fatta dal governo e una parte del Parlamento che non vuole cambiare nulla, per impedire che ci sia quel processo di sviluppo e crescita che la Sicilia merita. E' una pagina brutta della storia di un Parlamento che negli ultimi due anni ha mostrato coraggio nel cambiamento e che, in questo caso, vuole mantenere enti intrisi di sprechi''. Crocetta conclude: ''Concordo con il segretario Raciti, occorre subito un vertice di maggioranza. A minuti incontrerò il presidente dell'Ars e subito dopo i capigruppo della maggioranza. Il voto di oggi è una scelta di grande irresponsabilità".(ANSA).

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