E ora i Cinquestelle il «vaffa»
se lo dicono tra loro...
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31 agosto 2013
C’era una volta il «Vaffa» destinato alla Casta, a Pd e Pdl, ai giornalisti e a tutti i nemici veri o presunti del Movimento 5 stelle. Quel grido era partito da piazza Maggiore a Bologna l’8 settembre del lontano 2007 e ieri, per la prima volta in pubblico, si è sprigionato dentro lo stesso movimento.
L’autrice è Laura Bottici, pugnace questore del Senato, considerata uno dei falchi. Ma il messaggio, appunto il «Vaffa» destinato ai colleghi «aperturisti», «dialoganti», o comunque più morbidi, è stato prontamente rilanciato via Facebook da Claudio Messora, responsabile della comunicazione dei grillini al Senato.
Ecco il Bottici pensiero: «Oggi abbiamo un governo Pd che protegge il pregiudicato Berlusconi in accordo con il Pdl e alcuni senatori del M5S escono sui giornali affermando che sarebbero disposti ad appoggiare un governo Letta bis per fare la legge elettorale nuova...». «Pensate veramente che il Pd possa ascoltare i vostri consigli? Se le risposte sono positive vi invito a unirvi a loro e trasferire il virus della buona politica anche a loro, per il resto vaffanculo...».
Una chiosa decisamente poco consona a una signora elegante quale è la Bottici, ma tant’è. Casus belli, se così si può dire, le parole del senatore Luis Alberto Orellana, già candidato dei grillini alla presidenza del Senato. «Ora credo sia necessario dialogare con tutte le forze politiche», ha detto ieri Orellana al Corriere, in un’intervista in cui sposa la linea dei frondisti: «Non siamo soldatini di Grillo. Non si può tornare al voto con il Porcellum, facciamo un referendum tra i militanti».
Una tesi che ha già visto schierati alcuni parlamentari, tra cui Lorenzo Battista, Francesco Campanella e Francesco Molinari. Ieri la discussione si è nuovamente arroventata. «Esprimi il tuo punto di vista? Ti sfanculano», si sfoga su Facebook il deputato Alessio Tacconi. Che aggiunge: «Io sto con Luis Orellana per un paese migliore. Gli altri continuino la campagna elettorale». Mentre Tancredi Turco si schiera contro la filastrocca di Paola Taverna, postata alcuni giorni fa sul blog di Grillo e destinata sempre ai dialoganti: «Perché non ve ne andata felici e contenti?». Ecco la replica di Turco: «La trovo inutilmente offensiva e spero che si torni il prima possibile a fare squadra invece che insultarsi a vicenda. Credo non convenga a nessuno che ci siano altre fuoriuscite».
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