"E' completamente priva di fondamento la notizia sul presunto aumento delle spese della Camera rispetto all'anno scorso. Vero esattamente il contrario: nel 2013 le previsioni di spesa per beni e servizi risultano ridotte di 9 milioni di euro, cioè il 5,47% in meno in rapporto al 2012.
Ai quali vanno aggiunti anche i 10 milioni già tagliati da me e dall'Ufficio di Presidenza sulle spese per gli uffici di segreteria, le indennità di carica dei deputati e alcune indennità dei dipendenti".
E' quanto puntualizza su Facebook la presidente della Camera Laura Boldrini smentendo la notizia, circolata due giorni fa sulla stampa, di un aumento delle spese di Montecitorio nei primi sei mesi dell'anno.
E Boldrini interviene anche sulle polemiche sorte in questi giorni sui costi del sito della Camera. "E' utile sapere che c'è una gara pubblica e trasparente in corso, deliberata alla fine della scorsa legislatura dal Collegio dei Questori di allora, che si svolge in conformità alle regole del codice dei contratti pubblici". Il bando, evidenzia la presidente della Camera, "garantirà altri risparmi. Infatti, rispetto alla spesa attuale di 1 milione 389mila euro annui (iva esclusa), si passerà a spendere al massimo, per il prossimo triennio, 1milione e 200 mila all'anno".
Ma Francesco Storace insiste sul sito
"Potrebbe quasi emozionare una lettera come quella che ho ricevuto nella tarda serata di ieri dalla segreteria generale della Camera sul caso del costosissimo sito internet su cui la Boldrini non si sporca le mani nel far sapere se il prezzo è giusto. Iva zanicchi sarebbe più disponibile".
Così Francesco storace, leader della Destra.
"Quando ho visto il mittente, mi sono detto 'e' fattà, ora sapremo finalmente come sono andate le cose. In effetti, giovedì scorso avevo scritto al capo dell'amministrazione della Camera, il segretario generale Ugo Zampetti, al termine di un faticoso lavoro di ricerca nel sito attuale di Montecitorio, che è meno costoso dei quattro milioni di euro previsti per il prossimo.
Con i miei collaboratori, avevamo individuato nella riunione del collegio dei questori della camera del 20 febbraio scorso - quattro giorni prima del voto - tracce della decisione di procedere alla nuova gara. E ho chiesto l'atto da cui tutto è partito. La camera ha risposto subito e questo mi ha meravigliato. Ma la risposta mi ha fatto cadere le braccia".
Storace aggiunge: "anzichè scrivermi 'ecco la delibera, non abbiamo nulla da nascondere', mi dicono che la mia richiesta sarà valutata ai sensi di un regolamento, varato nel 2010, e che mi ha impegnato in una nuova ricerca. Sono undici articoli scritti nel consueto stile burocratese che sembra fatto apposta per preparare la sorpresa del "no" alla richiesta di trasparenza.
Forse non ci siamo capiti, e lunedì mi toccherà tornare alla carica".
L'esponente della Destra annuncia: "'riscontreremò anche noi ogni loro "riscontro" fino a che non saranno costretti dalla pubblica opinione a raccontare finalmente perchè si devono spendere tanti soldi nostri per il loro sito internet.
Nel frattempo abbiamo raccolto tanti di quegli elementi che potrebbero spiegare chi ha premuto per portare avanti questa gara. Per ora indizi, ovviamente. Che renderemo pubblici se ne saremo certi e se la camera dei deputati dovesse fare orecchie da mercante. Un atteggiamento trasparente sarebbe invece apprezzato da tutti".
Tutti i look del Presidente
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Ansa
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