Salvini: "Ci vogliono estinti, Lega fuori dal Parlamento per una settimana"
Domani il ricorso contro il sequestro dei conti del partito. Il leader su Bossi: "Ha una visione diversa da quella di milioni di italiani". Poi l'attacco a Renzi: "Un malato di protagonismo la cui parabola è finita". A Berlusconi: "Leadership decisa dai cittadini, sono pronto"
ROMA - I deputati e i senatori del Carroccio non si recheranno a Montecitorio e a Palazzo Madama per una settimana. "In un Parlamento che ritiene la Lega debba sparire - ha spiegato Salvini al termine del Consiglio federale legato al sequestro dei conti del partito - i nostri parlamentari questa settimana non parteciperanno ai lavori, ma visiteranno le zone terremotate". E proprio sull'inchiesta legata ai rimborsi elettorali spariti domani i legali del Carroccio saranno in Tribunale a Genova per presentare il ricorso.
LA LEGA OLTRE BOSSI. E OLTRE LA PADANIA di Ilvo Diamanti
· LA LEADERSHIP DEL CENTRODESTRA
A Pontida Salvini ha detto che il prossimo anno tornerà come presidente del Consiglio. Un messaggio diretto a Silvio Berlusconi: "Chi guiderà il paese lo decideranno i cittadini e nessun altro. Io sono pronto e la Lega è pronta".
· L'ATTACCO A BOSSI
Intervistato da Radio 24 Mattino Salvini è tornato sull'ordine di chiudere il microfono all'anziano leader malato. Se Bossi andrà via "certo che mi dispiace, però evidentemente qualche errore in passato è stato commesso e limitare la propria azione politica a Milano, a Verona o a Cuneo non ha senso. L'Italia - ha aggiunto Salvini - dà una risposta se rilancia le infrastrutture e i porti del Sud. E le aziende del Mezzogiorno non possono competere se per trasportare le loro merci pagano il doppio, se l'energia la pagano il doppio. Sono leader della Lega e me ne frego di quello che succede in Abruzzo o in Puglia? Ma dai, siamo seri".
"Nei momenti importanti parla uno", aveva detto il segretario del Carroccio, che poi ha aggiunto: "Bossi ha detto che racconto balle, che tradisco il Nord, che non capisco un accidente, che bisogna allearsi per sempre, per tutta la vita, con Berlusconi, che non devo occuparmi di quello che succede da Roma in giù, che l'Europa non si tocca. Ha una visione diversa della Lega che milioni di italiani stanno seguendo"
· CONTRO RENZI
Ma non c'è solo Bossi nel suo orizzonte. Renzi, ad esempio, che Salvini definisce "un malato di protagonismo la cui parabola è finita". E continua, sulle vicende legate alle azioni giudiziarie dei magistrati, (la procura di Genova nei giorni scorsi ha sequestrato i conti di alcune sedi del Carroccio per l'inchiesta sui rimborsi elettorali spariti, ndr): "Quando Renzi è toccato, è un golpe, quando toccano gli altri hanno ragione i magistrati. Io non cambio idea ogni quarto d'ora, quindi no, fortunatamente è pieno di giudici e magistrati che fanno bene il loro lavoro e rischiano la vita e dunque non condivido il giudizio di Renzi che, in relazione all'inchiesta Consip, si sia trattato di un golpe da parte di pezzi di Stato segreto".
Tuttavia, alla domanda di Oscar Giannino, in studio con Luca Telese, "se, come alcuni dicono, Renzi si rifà vivo tra poco con lei dicendo 'riparliamo maggioritario, Rosatellum, la Lega da sola, senza Berlusconi", dice sì o dice no?", Salvini ha risposto senza indugio "Sì".
LA LEGA OLTRE BOSSI. E OLTRE LA PADANIA di Ilvo Diamanti
Salvini: "Ci vogliono estinti, per una settimana Lega fuori dal Parlamento"
A Pontida Salvini ha detto che il prossimo anno tornerà come presidente del Consiglio. Un messaggio diretto a Silvio Berlusconi: "Chi guiderà il paese lo decideranno i cittadini e nessun altro. Io sono pronto e la Lega è pronta".
· L'ATTACCO A BOSSI
Intervistato da Radio 24 Mattino Salvini è tornato sull'ordine di chiudere il microfono all'anziano leader malato. Se Bossi andrà via "certo che mi dispiace, però evidentemente qualche errore in passato è stato commesso e limitare la propria azione politica a Milano, a Verona o a Cuneo non ha senso. L'Italia - ha aggiunto Salvini - dà una risposta se rilancia le infrastrutture e i porti del Sud. E le aziende del Mezzogiorno non possono competere se per trasportare le loro merci pagano il doppio, se l'energia la pagano il doppio. Sono leader della Lega e me ne frego di quello che succede in Abruzzo o in Puglia? Ma dai, siamo seri".
"Nei momenti importanti parla uno", aveva detto il segretario del Carroccio, che poi ha aggiunto: "Bossi ha detto che racconto balle, che tradisco il Nord, che non capisco un accidente, che bisogna allearsi per sempre, per tutta la vita, con Berlusconi, che non devo occuparmi di quello che succede da Roma in giù, che l'Europa non si tocca. Ha una visione diversa della Lega che milioni di italiani stanno seguendo"
Pontida, Bossi: "Non mi hanno fatto parlare perché invidiosi. Un invito a uscire dalla Lega"
· CONTRO RENZI
Ma non c'è solo Bossi nel suo orizzonte. Renzi, ad esempio, che Salvini definisce "un malato di protagonismo la cui parabola è finita". E continua, sulle vicende legate alle azioni giudiziarie dei magistrati, (la procura di Genova nei giorni scorsi ha sequestrato i conti di alcune sedi del Carroccio per l'inchiesta sui rimborsi elettorali spariti, ndr): "Quando Renzi è toccato, è un golpe, quando toccano gli altri hanno ragione i magistrati. Io non cambio idea ogni quarto d'ora, quindi no, fortunatamente è pieno di giudici e magistrati che fanno bene il loro lavoro e rischiano la vita e dunque non condivido il giudizio di Renzi che, in relazione all'inchiesta Consip, si sia trattato di un golpe da parte di pezzi di Stato segreto".
Tuttavia, alla domanda di Oscar Giannino, in studio con Luca Telese, "se, come alcuni dicono, Renzi si rifà vivo tra poco con lei dicendo 'riparliamo maggioritario, Rosatellum, la Lega da sola, senza Berlusconi", dice sì o dice no?", Salvini ha risposto senza indugio "Sì".
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