I 5 Stelle difendono il diritto dei russi di diffondere fake news, che una volta chiamavamo semplicemente all’italiana: bufale
Ilario Lombardo sulla Stampa racconta oggi un dettaglio molto significativo del Libro Bianco per l’Europa presentato ieri dal MoVimento 5 Stelle e che ha già causato un piccolo incidente diplomatico con un inviato di Arte, tv franco-tedesca, che chiedeva dove fosse il libro visto che si trattava di 15 pagine. Il quotidiano invece nota la posizione presa dal M5S su Putin e sulla propaganda europea:
E’ scritto a chiare lettere a pagina 11 del “Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa”: «Abolizione dei finanziamenti destinati alla propaganda Ue (moneta unica, propaganda contro la Russia, fake news e altro)». Il libro, illustrato ieri a Roma dall’onnipresente Luigi Di Maio, è una summa del grillo-pensiero sull’acciaccata Unione: reddito di cittadinanza europeo, no all’esercito comune, revisione dei vincoli economici contenuti nei trattati e del regolamento di Dublino sui richiedenti asilo, referendum sull’euro.Insomma, il ricettario di soluzioni che il M5S ha via via costruito negli anni. E così non potevano mancare anche i sentiti richiami alla Russia contro la quale l’Europa sta combattendo una battaglia di egemonia culturale. Alla ribadita rimozione delle sanzioni a Mosca, i grillini aggiungono anche il taglio dei fondi destinati alla lotta contro la propaganda anti-Ue. Il riferimento è alla risoluzione, passata a maggio 2016, «sulla comunicazione strategica dell’UE per contrastare la propaganda nei suoi confronti da parte di terzi».
Lombardo fa notare che, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, nel libro bianco è citata anche la strategia mediatica di Putin:
I grillini, cultori del web come mondo parallelo dove le idiozie hanno lo stesso diritto di cittadinanza delle notizie, votarono contro quello che definirono il «MinculPop made in Europe» che «dietro il sostegno alla stampa indipendente autorizzerebbe le ingerenze per censurare le notizie scomode». In realtà, i timori sulla strategia mediatica di Vladimir Putin è citata chiaramente al punto 4 della risoluzione dove «si riconosce che la Russia ha impiegato in modo aggressivo un’ampia gamma di strumenti e meccanismi, come fondazioni speciali (Russkiy Mir), stazioni televisive multilingue (Russia Today, RIA Novosti), agenzie d’informazione (Sputnik), gruppi sociali e religiosi (compresa la Chiesa ortodossa), social media e troll della Rete per sfidare i valori occidentali, dividere l’Europa, raccogliere sostegno».È il network di propaganda filo-russa che da sempre dà grande spazio ed esalta i politici del M5S, siti online ricambiati con comode interviste dove alla fine si ripete che la Russia deve tornare a essere un alleato.
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