lunedì 23 maggio 2016

Pizzarotti risponde a Grillo e al direttorio: “Mia sospensione illegittima”

M5S
Un momento della conferenza stampa del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, raggiunto da un avviso di garanzia per due nomine al Teatro Regio di Parma, ed immediatamente stato sospeso dal Movimento Cinque Stelle, 13 Maggio 2016. ANSA/US/COMUNE DI PARMA

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Federico Pizzarotti, in conferenza stampa, presenta le controdeduzioni in seguito alla sua sospensione dal M5S
 
“E’ paradossale che in questi dieci giorni nessuno si sia fatto vivo. Sarebbe stato qualcosa di dovuto, utile e doveroso, rispetto anche a tantissimi attivisti ed eletti”. Così il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, in conferenza stampa dopo la presentazione delle controdeduzioni in seguito alla sua sospensione da M5S.

“Nessuno ha sottaciuto” sull’avviso di garanzia ricevuto (relativo alla vicenda delle nomine al Teatro Regio) “abbiamo tutelato i diritti costituzionali di altre persone che erano coinvolte nell’inchiesta “ha aggiunto spiegando le proprie motivazioni.
Il primo cittadino assieme al capogruppo M5s Marco Bosi spiega: “Nel non statuto non si parla di sospensioni mentre il regolamento non è mai stato votato, non ha validità e comunque non sarebbe stato violato. Neppure il regolamento della Camera e Senato è stato violato. A nostro avviso la procedura della sospensione non è legittima e legittimata”.
Siamo gli unici ad aver pubblicato l’avviso di garanzia. Nogarin ha pubblicato altri documenti. Non c’e’ un metro simile” – ha aggiunto il primo cittadino sottolineando come  “il movimento ha usato metodi diversi con persone diverse. Servono regole univoche, chiare e applicabili per tutti”.
“Se verrà revocata la mia sospensione io sarò felicissimo di rimanere a far parte a pieno titolo del M5S” è insomma la mano tesa che il sindaco propone nelle sue ‘controdeduzioni’ inviate allo ‘staff’ del M5s in cui pone tuttavia delle condizioni. “Chiedo che finalmente certe richieste, che non sono solo mie ma di tantissimi attivisti ed eletti, vengano ascoltate”.
Domenica in tarda serata ha inviato la sua ‘difesa’ ai vertici del Movimento per evitare l’espulsione, ma il verdetto sul suo futuro nel M5S probabilmente sarà congelato e rinviato al post voto, per evitare contraccolpi alle urne. “Spero di ricevere una risposta al più presto – scrive su Facebook Pizzarotti – e di chiudere questa situazione”. In allegato, un video un cui si vedono il presidente del Consiglio comunale di Parma Marco Vagnozzi e alcuni attivisti parmigiani 5 stelle invitare a gran voce Luigi Di Maio a fare visita a Parma: ‘Noi ci abbiamo provato in tutti i modi’, il titolo del filmato. Nel documento di 6 pagine, Pizzarotti ribadisce di non aver mai tradito i valori e i principi del Movimento e di continuare a sentirsi parte di esso. Nelle controdeduzioni, estremamente tecniche e curate soprattutto sotto il profilo giuridico, il sindaco rivendica il lavoro svolto (dalla raccolta differenziata schizzata all’amianto eliminato dalle scuole) in linea con il programma del Movimento. Ma oltre a mettere nero su bianco quanto fatto, Pizzarotti avanza anche delle richieste per il futuro del Movimento.
Per esempio che sia maggior dialogo tra chi è entrato nelle istituzioni, non solo in Parlamento ma a tutti i livelli; di ristabilire un nuovo rapporto di confronto e condivisione tra il centro e le periferie; di indire un tavolo ufficiale tra tutti i sindaci del Movimento, mai realizzato concretamente nonostante le amministrazioni 5 stelle siano realtà già da diversi anni; supportare concretamente i territori.
Insomma le richieste di Pizzarotti sembrerebbero chiamare in causa soprattutto il direttorio, nominato da Grillo e Casaleggio anche per occuparsi delle varie strutture del Movimento – dai meetup al lavoro degli eletti sul territorio – ma, secondo il sindaco parmense, carente nel suo operato e responsabile di aver lasciato che il caso Parma degenerasse, fino alla rottura arrivata con la sospensione del sindaco decisa venerdì scorso.

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