Il Paese che non amaMauro Munafò

Beppe Grillo e il post scomparso: così cambiano le parole del blog. Ma la rete non dimentica

Schermata 07-2456846 alle 19.13.53
Il dibatitto sulle riforme e lo scontro tra Pd e Movimento 5 Stelle su chi deve scrivere le proprie proposte, chi non si siede al tavolo, chi non ascolta l’altro, per me è ascrivibile alla categoria “politica estiva” e non mi emoziona più di tanto. Qualunque sia la vostra opinione, non intendo qui affrontare la vicenda che ho seguito solo a tratti.
Quello che invece mi interessa, e non si tratta di una semplice curiosità, èquanto accaduto oggi sul blog di Beppe Grillo: prima è apparso un post al vetriolo, poi questo post è letteralmente scomparso.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

UPDATE – Beppe Grillo e i giornalisti: un’infografica per raccontare un rapporto conflittuale

beppe-grillo-giornalisti
Visto che la rubrica “il giornalista del giorno” non bastava, qualche giorno fa sul blog di Beppe Grillo hanno inventato un nuovo format dalla polemica assicurata: “braccia rubate all’agricoltura”. Protagonista del primo episodio è stato, senza troppe sorprese, un giornalista i cui articoli non piacciono particolarmente al Movimento 5 Stelle (Ciriaco di Repubblica).
Il divertente conflitto tra Grillo e giornalisti va avanti da qualche anno ormai, con picchi quali appunto la creazione delle due rubriche di cui sopra e la proposta di tribunali web per giudicare chi dice balle (qui trovate il mio manuale per sopravvivere all’evento).
Per cercare di mettere un po’ d’ordine nell’ormai sterminato elenco di giornalisti del giorno, mi sono preso la briga di riassumere tutto con un’infografica e qualche dato.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Perché sono triste per l’uscita dell’Italia dai mondiali. E perché non capisco chi gioisce

Schermata 06-2456834 alle 12.02.43
Se non siete stati sulla Luna nelle ultime ore lo sapete già: l’Italia è stata sbattuta fuori dai Mondiali dopo due partite vergognose contro Costarica e Uruguay.
Mentre si celebrano i prevedibili processi, mentre si rassegnano dimissioni e si pensa a come ripartire, vedo che tra molti miei contatti viene condiviso questo post di Giovanna Cosenza dal titolo “Perché sono felice che l’Italia abbia perso“. Cosenza, per chi non lo sapesse, è un’attenta osservatrice e docente universitaria esperta in comunicazione: il suo blog è uno di quelli che meritano davvero di essere letti.
Nel suo articolo un po’ provocatorio, Cosenza spiega il perché di questa sua gioia e ne elenca i motivi: il calcio corrotto, lo stipendio dei calciatori in periodo di crisi economica, la colonizzazione mediatica del Mondiale (non si parla delle cose serie) e la retorica della politica.
Opinioni personali, che non condivido, ma che mi sembrano comprensibili. Il punto che però mi ha stupito, e che è la ragione di questo post, è il seguente:
“Perché se l’Italia fosse andata avanti nel mondiale molti italiani – non tutti, la maggioranza – si sarebbero loro stessi sentiti – inutilmente e scioccamente – un po’ più forti e vincenti”.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Bartolomeo Pepe, ex M5S, e la teoria sulla strage di Motta Visconti. Neppure a Mistero e Voyager se ne sentono di così folli…

pepe1
C’è un fatto di cronaca nera terribile, come l’assassinio di una donna e dei suoi figli a Motta Visconti, nel Milanese. C’è un omicida che confessa il suo delitto, in questo caso il marito della donna. E una lunga trafila giudiziaria che stabilirà come sono andate esattamente le cose.
Poi, da un’altra parte, c’è un senatore della Repubblica che sente il disperato bisogno di dire la sua sul caso. E ad un tratto ti fa pensare che era meglio quando i politici credevano nelle sirene.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Ministro Boschi, perché quella passerella con i bambini adottati?

boschi1
Qualche mese fa, su questo blog, definivo le polemiche sulla canzone dei bambini di Siracusa per la visita di Matteo Renzi decisamente esagerate. In quella occasione non vedevo nessun dolo o  sfruttamento per fini politici di una scolaresca allegra che intona un (ridicolo) coro in onore del presidente del Consiglio.
Quello che invece si è visto oggi, e che si vedrà a reti unificate su tutti i tg nazionali, lo trovo come minimo umiliante. Un ministro della Repubblica in carica da circa 3 mesi, ai vertici del dicastero delle Riforme e di quello dei Rapporti con il Parlamento, vola fino in Congo per volere del governo e si becca al ritorno una grandiosa “photo opportunity”, circondata da bambini allegri, treccine fatte in aereo, sorrisi e gioia. “Il bel ministro giovane e simpatico che fa le cose buone”. Roba da cinegiornale Luce.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Lo tsunami delle Europee che travolge (tutti) i partiti. Ecco cosa succede, caso per caso

partiti1
Inutile prendersi in giro. Questa botta con cui Matteo Renzi va a prendersi il 40% dei consensi non se l’aspettava nessuno. Nessuno tra i sondaggisti, nessuno tra i giornalisti, nessuno tra i politici. Forse ci credevano i militanti del Pd. Forse. E comunque non tutti.
Qua in redazione avevamo provato per gioco ad indovinare i risultati finali e nessuno dava il Pd sopra il 35 per cento. Quindi, registrata la scarsa capacità di intuire il voto italiano, quello che rimane è uno tsunami che travolge tutti gli equilibri dei partiti. Questa è in sintesi la mia perdibile analisi notturna:
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Manuale di sopravvivenza per giornalisti nell’era di Beppe Grillo

beppe_grillo_manuale_giornalisti
La notizia della creazione da parte di Beppe Grillo di un tribunale online per giudicare i giornalisti “pennivendoli” che hanno causato il declino del Paese non ha lasciato impreparata la kategoria (con la k, come la kasta).
Anche se la lobby dell’OrdineDeiGiornalistiCheèStatoFondatoDaMussolinimi ha rigorosamente vietato di diffondere questo documento, ho deciso di trasgredire, sperando con questo gesto di ravvedimento di conquistarmi la benevolenza del popolo della Rete (se e quando dovesse giudicarmi per crimini contro l’Italia).
La mail che riporto qui sotto è stata inviata solo ai giornalisti che vivono grazie al finanziamento pubblico, cioè TuttiTranneIlFattoCheDiceLeCoseVere (ecco perché l’unico giornale libero non l’ ha pubblicata), e rappresenta un vero e proprio manuale per sopravvivere nei prossimi tempi che si annunciano bui per tutti quelli che osano levare una critica,  pagata dal Pd o dal PdMenoElle, a Grillo.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Ma davvero Vespa ha dominato su Grillo? Io ho visto un altro spettacolo

grillook1
Ieri notte ero tra i 4 milioni e più che hanno passato un’ora ad ascoltare il comizio (perché questo era) di Beppe Grillo da Bruno Vespa.
E, mentre guardavo, leggevo un po’ di commenti su Twitter e sui social network, notando come molti tra i miei contatti (e ovviamente i giornalisti sono parecchi) abbiano di fatto bocciato Grillo e lodato Vespa per la sua gestione del programma. Un giudizio che oggi trovo in buona parte, e con poche eccezioni, anche sui giornali e sui blog, dove ci si spinge a definire Bruno Vespa “un eroe”.
Ecco, non per fare il bastian contrario, ma io devo aver visto un altro programma.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Gli ‘indecisi’ a una settimana dalle elezioni sono il male del Paese

homerok
Ultima settimana di campagna elettorale e, come sempre, giorni delle peggiori sparate, gaffe, promesse assurde e colpi di scena per acchiappare qualche voto.
C’è Berlusconi che definisce disperati gli elettori di Grillo e dice è come Hitler, Grillo che ovviamente stempera i toni dicendo che in realtà è oltre Hitler, Renzi e i suoi che si sono ingarellati sulla storia degli 80 euro e gli è venuta anche l’invidia delle piazze e ora cercano di riempirle più dei grillini. Poi Dudù, dentiere, stampanti 3D, culi della Merkel (e non solo), gufi ecc ecc.
Ora, visto che questa storia si ripresenta ad ogni turno elettorale, la domanda è: perché?
Io ho deciso di prendermela con i famosi ‘indecisi’, quel leggendario gruppo della popolazione italiana che secondo i sondaggisti, fino al giorno prima di andare alle urne, non ha ancora fatto una scelta definitiva. Ed è proprio per convincere questi che i politici ogni volta esagerano, provocano, sparano, la “buttano in caciara”.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter
 

Se questa è politica

grillo lager
Oggi Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, sceglie di ospitare sul suo blog una versione rivisitata della celebre opera di Primo Levi “Se questo è un uomo”, decidendo di illustrare il post con un fotomontaggio dell’insegna del lager nazista di Auschwitz.
Questa cosa fa schifo.
Condividi:
  • RSS
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Twitter