SANZIONI
Par condicio: TgLa7, Tg4 e Studio Aperto multati
Le misure prese dall'Agcom. Avvisi inviati anche per Tg3 e Sky.
Dopo i richiami, arrivano le prime multe.
L'Agcom ha sanzionato Studio Aperto, Tg4e TgLa7 per non aver effettuato il riequilibrio richiesto nelle precedenti delibere, decise per mancato rispetto della par condicio durante la campagna elettorale.
200 MILA EURO IN TUTTO. Il consiglio ha comminato 60 mila eur di multa nei confronti del Tg4 e di 40 mila euro per Studio Aperto. Devono pagare 100 mila euro invece i Tg di Ti Media.
L'autorità ha anche emanato nuovi ordini per Tg3, per la scarsa presenza del Pdl, TgLa7, per il poco spazio concesso ai piccoli partiti e all'Udc in particolare, e SkyTg24 per una sovraesposizione del Movimento 5 stelle e una sottorappresentazione di Idv, Fli e Udc.
SOPRAESPOSIZIONE MONTI E CAV. I provvedimenti sono stati decisi dal consiglio dell'autorità a maggioranza. A favore il presidente Marcello Cardani e i commissari Maurizio Decina e Francesco Posteraro, contro si sono espressi i commissari Antonio Martusciello e Antonio Preto.
«Non condividiamo i provvedimenti sanzionatori, fondati sul criterio delle sole edizioni principali dei telegiornali», hanno spiegato i due membri indicati dal Pdl, che hanno aggiunto: «un eccessivo irrigidimento dei criteri di valutazione comporta il rischio di una limitazione dell'autonomia editoriale delle testate».
MEDIASET, IMMEDIATO RICORSO. Intanto Gina Nieri, consigliere d'amministrazione di Mediaset, ha annunciato immediato ricorso: «Respingiamo le sanzioni ingiustificate dell'Agcom»
Nella delibera di metà genanio il consiglio aveva rilevato per Tg4 e Studio Aperto l'eccessiva presenza del Pdl rispetto a tutti gli altri soggetti politici. Quanto ai tg di Ti Media, l'Agcom aveva evidenziato una sovraesposizione del presidente del consiglio in qualità di soggetto politico, una sottopresenza del Pdl e del Pd, una assenza dell'Italia dei Valori e di Futuro e Libertà per l'Italia, oltre a una sovraesposizione del Movimento 5 stelle e di Rivoluzione civile.
MENTANA NON PRENDE LEZIONI. Piccata la risposta di Enrico Mentana, direttore delTgLa7. «Come farmacisti siamo scarsi. Pensiamo di non dover prendere lezione né dai partiti politici, né dall'Agcom, con tutto il rispetto, su come trattare le notizie», ha proseguito, «se un politico si butta dalla finestra non possiamo far buttare tutti gli altri dalla finestra per par condicio».
TG4 EQUILIBRATO. Si è difeso anche il direttore di Tg4 e Studio Aperto, Giovanni Toti. «Credo che i nostri numeri siano in perfetta regola. Sono convinto che questa autorithy, data anche la situazione generale del panorama informativo, molto più equilibrato e polifonico rispetto al passato, stia interpretando la legge su par condicio in modo francamente molto discutibile. Emana ingiunzioni e ordinanze talmente puntigliose e stringenti da risultare quasi ottuse e da ledere anche la libertà delle redazioni di fare scelte editoriali».
L'Agcom ha sanzionato Studio Aperto, Tg4e TgLa7 per non aver effettuato il riequilibrio richiesto nelle precedenti delibere, decise per mancato rispetto della par condicio durante la campagna elettorale.
200 MILA EURO IN TUTTO. Il consiglio ha comminato 60 mila eur di multa nei confronti del Tg4 e di 40 mila euro per Studio Aperto. Devono pagare 100 mila euro invece i Tg di Ti Media.
L'autorità ha anche emanato nuovi ordini per Tg3, per la scarsa presenza del Pdl, TgLa7, per il poco spazio concesso ai piccoli partiti e all'Udc in particolare, e SkyTg24 per una sovraesposizione del Movimento 5 stelle e una sottorappresentazione di Idv, Fli e Udc.
SOPRAESPOSIZIONE MONTI E CAV. I provvedimenti sono stati decisi dal consiglio dell'autorità a maggioranza. A favore il presidente Marcello Cardani e i commissari Maurizio Decina e Francesco Posteraro, contro si sono espressi i commissari Antonio Martusciello e Antonio Preto.
«Non condividiamo i provvedimenti sanzionatori, fondati sul criterio delle sole edizioni principali dei telegiornali», hanno spiegato i due membri indicati dal Pdl, che hanno aggiunto: «un eccessivo irrigidimento dei criteri di valutazione comporta il rischio di una limitazione dell'autonomia editoriale delle testate».
MEDIASET, IMMEDIATO RICORSO. Intanto Gina Nieri, consigliere d'amministrazione di Mediaset, ha annunciato immediato ricorso: «Respingiamo le sanzioni ingiustificate dell'Agcom»
Nella delibera di metà genanio il consiglio aveva rilevato per Tg4 e Studio Aperto l'eccessiva presenza del Pdl rispetto a tutti gli altri soggetti politici. Quanto ai tg di Ti Media, l'Agcom aveva evidenziato una sovraesposizione del presidente del consiglio in qualità di soggetto politico, una sottopresenza del Pdl e del Pd, una assenza dell'Italia dei Valori e di Futuro e Libertà per l'Italia, oltre a una sovraesposizione del Movimento 5 stelle e di Rivoluzione civile.
MENTANA NON PRENDE LEZIONI. Piccata la risposta di Enrico Mentana, direttore delTgLa7. «Come farmacisti siamo scarsi. Pensiamo di non dover prendere lezione né dai partiti politici, né dall'Agcom, con tutto il rispetto, su come trattare le notizie», ha proseguito, «se un politico si butta dalla finestra non possiamo far buttare tutti gli altri dalla finestra per par condicio».
TG4 EQUILIBRATO. Si è difeso anche il direttore di Tg4 e Studio Aperto, Giovanni Toti. «Credo che i nostri numeri siano in perfetta regola. Sono convinto che questa autorithy, data anche la situazione generale del panorama informativo, molto più equilibrato e polifonico rispetto al passato, stia interpretando la legge su par condicio in modo francamente molto discutibile. Emana ingiunzioni e ordinanze talmente puntigliose e stringenti da risultare quasi ottuse e da ledere anche la libertà delle redazioni di fare scelte editoriali».
Atteso il numero definitivo di chi ha diritto a spazi
Intanto la seduta della commissione di Vigilanza prevista pergiovedì 24 gennaio è stata rinviata a mercoledì 30 gennaio.
Lo ha deciso l'ufficio di presidenza della bicamerale su proposta del presidente Sergio Zavoli. La decisione è stata presa «nell'attesa che il ministero dell'Interno, alle prese con la complessa questione delle liste e delle coalizioni, sia in grado di comunicare il numero definitivo degli aventi diritto a spazi d'informazione e comunicazione politica della Rai, comunque entro i tempi previsti dalla legge».
Nella nota della Rai si legge che «la bicamerale, in base a dati certi, potrà esaminare eventuali modifiche alla delibera sulla par condicio già approvata il 3 gennaio scorso».
Lo ha deciso l'ufficio di presidenza della bicamerale su proposta del presidente Sergio Zavoli. La decisione è stata presa «nell'attesa che il ministero dell'Interno, alle prese con la complessa questione delle liste e delle coalizioni, sia in grado di comunicare il numero definitivo degli aventi diritto a spazi d'informazione e comunicazione politica della Rai, comunque entro i tempi previsti dalla legge».
Nella nota della Rai si legge che «la bicamerale, in base a dati certi, potrà esaminare eventuali modifiche alla delibera sulla par condicio già approvata il 3 gennaio scorso».
Mercoledì, 23 Gennaio 2013
Nessun commento:
Posta un commento