Luigi Di Maio fa sapere che i congiuntivi li ha sbagliati un suo collaboratore
“Le gaffe? Spesso ci rido su, altre volte me ne rammarico perché riconosco la responsabilità che ho sulle spalle. Non è semplice essere un bersaglio mobile”. Lo dice Luigi Di Maio in un’intervista a Vanity Fair. L’episodio più spiacevole, secondo il vicepresidente della Camera e deputato M5S, è legato “a quel mio tweet modificato diverse volte per un congiuntivo sbagliato. Era responsabilità di un mio collaboratore – precisa – ma che vuoi farci, errare è umano. Avrei dovuto licenziarlo? Non mi pare giusto”.
Nell’intervista Di Maio ha parlato di consigli per Virginia Raggi: “A Virginia non servono. Quello che posso dirle è di andare avanti, con determinazione”. E al giornalista che gli fa notare che molti cittadini romani non la pensano proprio cosi’, replica: “I risultati del suo operato si inizieranno a percepire dal secondo anno di mandato”. E dopo la politica? “Il mio futuro lo immagino in famiglia con dei figli, se tutto va bene. E un lavoro che non sarà più in politica”. “Prima di essere eletto – prosegue – stavo avviando una start-up nel mondo del web marketing. Tornerò lì perché nel Movimento abbiamo la regola dei due mandati, una volta finiti sarà quella la mia occupazione”. E la sua compagna cosa pensa dei figli? “Anche lei vorrebbe diventare madre, ne abbiamo parlato. Noi ci sentiamo già una famiglia e quando e se arriveranno bambini sarà ancora più bello”, risponde l’esponente 5 Stelle.
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