Immaturità di fondo, assenza di visione, incapacità culturale e mancanza di cultura manageriale: il professore che ha lavorato per il M5S in Parlamento stronca la Raggi
Domenico De Masi, sociologo che ha lavorato (non gratis) per il MoVimento 5 Stelle, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica si smarca dai grillini romani dipingendoli come immaturi e inadeguati al governo della città. Nel colloquio con Monica Rubino De Masi spiega che la Raggi non ha né cultura né capacità manageriale:
«La colpa del M5S romano è di aver puntato solo su se stesso con un’ambizione taumaturgica, come se fosse in grado di fare miracoli. Per risanare la città avrebbero dovuto chiamare a raccolta le cinquanta persone migliori d’Italia e metterle a giocare una partita quasi persa in partenza. Ora non basterebbe nemmeno una squadra di supereroi».E allora che dovrebbe fare questa giunta per dare speranza alla città?
«Nel breve periodo non vedo vie d’uscita, occorrerebbero almeno 10 anni per risollevarla. Il guaio è che l’amministrazione grillina non riesce a salvare nemmeno le apparenze. Rutelli e Veltroni, non potendo risolvere i problemi di fondo, hanno tentato almeno la carta della cultura».
De Masi già che c’è ne approfitta anche per far sapere che non vota per i grillini e che lui è un socialdemocratico:
Far fuori chi dissente secondo lei sta peggiorando le cose?
«Rispetto agli enormi problemi che ha questa città, le bagatelle interne sono irrilevanti. Di certo non aiutano e soprattutto denotano immaturità di fondo e assenza di visione. Dopo Argan, Roma non ha avuto più sindaci degni di questo nome».Quali caratteristiche dovrebbe avere il sindaco di Roma?
«Grandissima capacità manageriale e un’enorme cultura. Raggi, mi spiace dirlo, non ha né l’una né l’altra. La verità è che nessuno dei quattro candidati alle elezioni del 2016 era all’altezza del compito».Lei passa come uno degli esperti di riferimento dei grillini. Li sta aiutando?
«Non li fiancheggio né li voto, sono un socialdemocratico e ho sempre votato per il partito che stava dalla parte dei poveri».
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