2 mesi in 24 punti. Il disastro Raggi che nessuno avrebbe potuto prevedere
19 giugno 2017
In queste ore, visto che ricorre un (orribile) anno dall'inizio della amministrazione Raggi e si rincorrono classifiche e riflessioni, ci preme più di ogni altra cosa sgombrare il campo dall'equivoco che sta sempre di più girando, che sempre di più si legge e si ascolta: "non hanno fatto niente", stiamo uscendo da "un anno di nulla".
Un anno di nulla un bel ciufolo! Questi hanno fatto eccome. Questi "nuovi" amministratori, totalmente privi di scrupoli e abili nel sotterfugio e nella menzogna oltre ogni dignità, hanno messo in piedi in soli 12 mesi un meccanismo di presa del potere, di gestione delle clientele, di favori alle lobbies ed ai portatori di voti che fa impallidire tutta la vecchia politica.
Nonostante una amministrazione pessima e dannosa, infatti, le critiche alla Raggi sono circoscritte, la piazza tace, i sondaggi non sono buoni, certo, ma son solo sondaggi e si sa che il cittadino medio è criticone per definizione e quando gli si chiede se le cose vanno bene risponde di "no" automaticamente.
La realtà è un'altra: a Roma il Movimento 5 Stelle si è accomodato al potere, si è alleato a doppio filo con tutte le più micidiali cricche che hanno depresso, ucciso e trafitto la città negli ultimi decenni. Tutta questa immondizia amministrativa, sociale, civile e imprenditoriale si è riconosciuta in questi "ragazzi meravigliosi", li ha blanditi e facilmente li ha conquistati. Su uno sfondo di zero idee, zero visione e zero prospettive l'amministrazione sta lavorando solo per le cricche, per le lobbies, per le mafiette che hanno devastato Roma. Pancia a terra e giorno dopo giorno il M5S costruisce così il suo sistema di potere (immaginatevi cosa potrebbero fare su scala nazionale) che si sovrappone in parte alla zella alemanniana, in parte all'approccio sbardelliano di qualche decennio fa e in parte alle connivenze del PD che Marino, purtroppo fallendo, ha cercato di abbattere. Da tutta la vecchia politica il M5S ha preso sistematicamente il peggio, distillandolo. Questo è il quadro.
In questo quadro abbiamo cercato sinteticamente di mettere in fila (disponibili ad aggiungere capitoli ascoltando i vostri consigli e indicazioni) quello che in soli 12 mesi l'amministrazione è riuscita a mettere in piedi. Una sequela di scelte forsennate che costeranno crisi, declino e povertà per molti anni a venire e che sarà difficile se non impossibile risanare anche qualora a breve dovesse arrivare una amministrazione degna di questo nome. Tutto si svolge in un clima di ostilità medievale, di opacità totale (trasparenza, questa sconosciuta: vi ricordate le riunioni e le commissioni in streaming?), di bugie e negazione della realtà. Nell'ambito della più clamorosa contravvenzione delle promesse elettorali (vi ricordate l'audit sul debito? Provate a chiedergli perché non lo fanno...).
1. NOMINE
Si fa fatica anche a tenere il conto di questo teatro. Marra, Romeo, Muraro (e Raggi) tutti pluri indagati, qualcuno già rinviato a giudizio e con i processi in arrivo se ne vedranno delle belle. La chat dei "4 amici al bar" e il dossieraggio contro De Vito. La Muraro, Lo Cicero (ve lo ricordate?), Berdini, Minenna (ve lo ricordate?) e l'assessore al bilancio che venne nominato per una sola settimana mentre assessori cruciali come quelli ai lavori pubblici e casa non sono mai stati scelti. E intanto manca ancora il Capo di Gabinetto. E intanto il numero dei collaboratori supera ormai quello delle Giunte precedenti.
2. OLIMPIADI 2024
Come successo per altre città degradate e bisognose di rilancio (e come è stato per Milano nel 2015), l'obbiettivo 2024 poteva essere un traguardo in virtù del quale riprogettare il riscatto della città e darsi un termine, una luce in fondo al tunnel. Rinunciando l'amministrazione ha dato un messaggio terrificante e spaventoso. E' partito tutto da lì: se le aziende scappano, se l'atmosfera è quella di una depressione mai vista prima è partito tutto da lì. Una amministrazione che dice ai suoi cittadini di non essere in grado. E che certifica che neppure dopo anni e anni ci sarebbero stati i margini per organizzare eventi complessi. Un terribile segnale che è arrivato chiaro alle aziende che da quel momento hanno deciso di lavorare per abbandonare la città: nessuno vuole stare in un contesto urbano che non crede in se stesso e che auto-dichiara di non essere all'altezza.
PS. Era stato promesso dalla sindaca il referendum, ovviamente se n'è persa traccia.
3. STADIO DELLA ROMA E PROGETTO TOR DI VALLE
Un progetto di riqualificazione urbana, ambientale, architettonica, urbanistica di grandissima qualità trasformato in una volgare speculazione edilizia alla romana. E' la scelta che mostra la vera faccia, raccapricciante, dei Cinque Stelle capitolini. A raccontarlo fuori da Roma la gente non ci crede. Ovviamente perdita economica netta, opere pubbliche smarrite, posti di lavoro decimati, miglioramenti architettonici zero (si edificheranno palazzine perché i palazzi alti - che erano torri firmate da un grandissimo architetto - secondo la Sindaca "disturbano il panorama", peccato che sia un panorama di favelas, discariche, steppe abbandonate e palazzine abusive), una valanga di soldi pubblici che pagheranno le opere che Marino faceva pagare ai privati e poi, in definitiva, un progetto che così com'è non potrà essere approvato dalla Conferenza dei Servizi. E dunque nulla si farà.
4. REGOLAMENTO AMBULANTI
Uno dei peggiori racket della città, quello degli ambulanti, risarcito del consenso dato ad alcuni soggetti parte del Consiglio durante le elezioni. L'amministrazione ha approvato una normativa che regala (regala!) la città ai mutandari, ai camion bar, ai caldarrostari. I 5 Stelle sono stati eletti per risolvere questo problema e invece - pur di tutelare le lobbies e le cricche - lo hanno alimentato e incrementato consegnandolo alle prossime generazioni.
Ci si prepara al ritorno in forze della Festa della Befana a Piazza Navona: Marino era riuscito a sottrarre una delle piazze più belle del mondo all'immondizia imprenditoriale che la umiliava. Ora questo racket tornerà.
5. CARTELLONI
La riforma incardinata da Marta Leonori durante la Giunta Marino avrebbe portato, se quella amministrazione non fosse stata interrotta, a regolari bandi per l'assegnazione degli spazi e, in cambio, servizi urbani di qualità come toilette pubbliche e bike-sharing. L'amministrazione pentastellata sta ritardando(sempre in alleanza col PD e le destre, perché in commissione commercio si lavora ogni giorno così) in maniera artificiosa le attività. Le associazioni che hanno lottato dal 2010 sono così disperate che stanno preparando un convegno a riguardo per il prossimo 26 giugno: partecipate.
6. VERDE E AMBIENTE
Situazione largamente fuori controllo. Fieno alto un metro e mezzo in ogni parco. Sta partendo con vigore la stagione degli incendi. Ville storiche e parchi aperti la notte perché è stata fatta scadere le concessione senza rinnovarla: tutto trasformato in favela e bidonville con costi enormi di manutenzione per chi dovrà metterci mano poi. Flop anche per il "piano foglie" e per quello caditoie, intanto da tutti i campi rom si alzano ogni pomeriggio colonne di fumo tossico nero che saranno l'incubo sanitario per le prossime generazioni cui stiamo regalando una esistenza oncologicamente pesantissima. In tutto questo scenario l'assessore Montanari si presenta come una macchietta, con siparietti tipo: "topi? Io a Roma non li ho mai visti...".
7. FARMACIE COMUNALI
Simona Laing scelta per curriculum da Ignazio Marino e da Francesca Danese aveva in pochissimo tempo rimesso in sesto le uniche farmacie comunali italiane che perdevano soldi invece di guadagnarne. Nuove farmacie, farmacie aperte la sera, farmacie aperte d'agosto, bilancio in attivo dopo secoli. Ovviamente ad alcuni sindacati la cosa non andava giù, anche perché alcuni iscritti erano stati pizzicati dalle telecamere a rubare farmaci e immediatamente licenziati dalla Laing. Con metodi spicci Laing è stata cacciata, i dipendenti furfanti sono stati reintegrati.
8. ATAC
Al di là dei 150 nuovi bus (acquistati da Ignazio Marino), un disastro su tutta la linea. Rettighieri stava rimettendo in sesto l'azienda, per questo è stato giubilato. I nuovi dirigenti incolori e in litigio tra loro hanno consentito ai sindacati di riprendersi in mano l'azienda: restaurazione totale, piani ferie gestiti in maniera ridicola, mensa e dopolavoro tornati al sindacato, iniziativa anti-evasione totale flop. Le conseguenze sulla qualità del servizio sono evidenti a tutti e non c'è bisogno alcuno di approfondire. I dati sulla vendita dei biglietti sono spaventosi quasi quanto i continui incendi dei bus e non è un problema di area urbana visto che nello stesso intervallo di tempo Cotral e Trenitalia salgono.
9. PIANO ROM E IMMIGRAZIONE
Anche qui l'amministrazione non ha mancato di vendere fumo parlando della "chiusura" di due campi, ma presentando un piano che in realtà - bastava leggere e approfondire - parlava dello spostamento di solo il 10% della popolazione. In realtà il recente attivismo dell'amministrazione contro i rom e contro gli stranieri ha un solo obbiettivo: recuperare il voto della parte più razzista e xenofoba degli elettori.
10. AMA
Muraro (!) ha deciso di fare fuori Fortini che aveva impostato un piano industriale ambizioso ma credibile per Ama. I nuovi dirigenti si sono distinti solo per la lotta che hanno fatto per ottenere il massimo numero di benefit possibili in contratto. Il nuovo piano industriale di Ama è deludente e toglie la speranza di avere una azienda autonoma e economicamente in salute, le ideologie grilline poi impediscono la realizzazione degli impianti e uno dei primi atti di Raggi è stato lo stop al centro di Rocca Cencia che avrebbe mitigato lo schifo attuale. Nel frattempo i peggiori sindacati si sono ripresi le redini della società con le conseguenze che potete apprezzare sulle condizioni della città. Le ricorrenti emergenze rifiuti (la penultima a inizio maggio, nell'ultima ci siamo dentro) determinano spese assurde per pulizie straordinarie. Ovviamente si è tornati agli affidamenti diretti.
11. TAXI
Il settore Taxi a Roma deve essere largamente riformato e le licenze devono aumentare molto. Invece di lavorare in questo senso, la Sindaca si è fatta immortalare in piazza all'urlo di "sono con voi" rivolto alla frangia più violenta e fascista degli ultras tassinari. Una scena penosa e molto simbolica.
12. NUOVI CDA
Marino aveva eliminato i CdA delle società partecipate e municipalizzate. L'attuale amministrazione li ha reintrodotti tutti e tra giugno e luglio ci saranno così centinaia e centinaia di nomine lautamente retribuite che contribuiranno a mettere a tacere dissensi e malumori, ovviamente l'evidenza pubblica è assolutamente fasulla e si procede invece nell'ambito del più rigoroso manuale Cencelli (tot consiglieri sono di Raggi, tot sono di Lombardi, tot sono di Colomban...). Un sistema di gestione del potere e del consenso micidiale. Poi a livello nazionale la "coerenza": quando qualcuno chiede a Di Maio dove troverà i soldi per il reddito di cittadinanza la risposta è sempre la stessa, "dai CdA delle Municipalizzate che ci costano 9 miliardi l'anno di poltrone agli amici degli amici". Appunto. Appena hanno avuto responsabilità di governo in un grande ente locale li hanno reintrodotti tutti. L'unico vero grillino era Marino...
13. MANUTENZIONE DELLE STRADE
Nessun serio piano se non qualche stanziamento spot di milioni di euro che necessariamente saranno soldi buttati. Nessun provvedimento strutturale per questo problema annoso della città, solo stupidi hashtag. Le strada intanto sono così ammalorate che il Comune, nella sua ipocrisia senza fine, ha messo limiti a 30 o a 10 all'ora in alcune strade per evitare di dover poi gestire il risarcimento danni a quanti necessariamente si fanno male.
14. POLIZIA MUNICIPALE
Finalmente la Giunta Marino, dopo anche nostra lunga insistenza, aveva nominato ai vertici dei Vigili non un Vigile, ma una persona esterna. Questo stava generando dei cambiamenti notevoli. Appena arrivati, i grillini hanno mandato via il bravo Raffaele Clemente e tutto è tornato come prima: addio a IoSegnalo, addio al taccuino elettronico, addio allo Street Control, addio al piano anti corruzione. In compenso sblocco per 300 nuove assunzioni...
15. PEDONALITA'
Zero nuove pedonalizzazioni. Tutte le aree pedonali sono trasformate in parcheggio. Addirittura si è di fatto annullata la pedonalizzazione dei Fori, vanto della Giunta Marino: ormai tutti passano perché non c'è alcun controllo a Piazza Venezia. Saltata anche la pedonalizzazione di Via di Ripetta nel tratto che fiancheggia l'Ara Pacis così come il tratto di Via del Corso tra Venezia e Chigi: ormai passano tutti ed è il caos.
16. PULLMAN TURISTICI
Situazione fuori controllo grazie alla totale incapacità dell'assessorato alla immobilità del Comune. Le telecamere per la ZTL dei pullman erano pronte a giugno 2016 quando la giunta si è insediata, sono state accese solo a gennaio 2017. Fanno delle multe di entità ridicola che spesso i bus decidono di prendere e di mettere nel business plan. Infatti le multe sono molte. Inoltre la ZTL è presidiata da telecamere solo per una quota minima di varchi, gli altri sono a ingresso libero. Nessun piano sull'installazione delle telecamere mancanti. Intanto le strade più delicate della città sono dei lunghi cordoni di torpedoni che impediscono una normale mobilità, devastano il fondo stradale, umiliano i monumenti..
17. CICLABILITA'
Zero nuove ciclabili in un anno intero! Francamente non ci sono scuse. Ad agosto 2016 l'amministrazione, senza condividere con nessuno e senza alcuna evidenza pubblica, nomina un improbabile delegato alla ciclabilità che, senza aver fatto nulla (ma avendo incassato un lauto stipendio) si dimette nel silenzio generale di tutti a maggio 2017. La città è oggi senza delegato alla ciclabilità.
In compenso il bike-sharing, ovvero il principale strumento per diffondere la ciclabilità urbana, è bloccato a causa del blocco della riforma dei cartelloni (vedi punto 5.)
18. NUOVE METROPOLITANE
Dopo 12 mesi ancora siamo in attesa di una parola definitiva su quale sia la strategia su Metro C. Si ferma, si prolunga, si prosegue, si cambia costruttore? Non si sa. E nulla si sa sulla Metro D. Non pianificare metropolitane nuove oggi significa condannare a morte la città domani.
19. TORRI EUR
Un progetto di riqualificazione urbana di qualità progettato dall'ex assessore Giovanni Caudo. Con uno stratagemma e una semplice determina dirigenzialel'assessore Berdini ha fatto saltare il progetto e ha consentito a Telecom di sfilarsi. Ci terremo la "Beirut" dell'Eur chissà per quanti anni ancora. Con conseguenze gravi sull'Eur, sul suo appeal, sulla Nuvola di Fuksas inoltre, che in queste condizioni non può svilupparsi.
20. RICORSO CONTRO IL PARCO ARCHEOLOGICO
Semplicemente inquietante il ricorso contro il Parco Archeologico del Colosseofatto dal Comune (una istituzione pubblica) contro il Ministero (una istituzione pubblica). Un fatto gravissimo che, in nome di sciocche ideologie, avrà conseguenze dure per la città.
21. EX FIERA
E' stata approvata la delibera che riduce le cubature anche di questo progetto. Il risultato è che ora il lotto non è più appetibile per nessun investitore e l'ex recinto fieristico, collocato in zona super strategica, invece di essere un'opportunità di sviluppo, ricchezza e lavoro, rappresenterà un problema di abbandono, occupazioni e degrado.
22. EX MERCATI GENERALI
Un progetto capace di generare trasformazione urbana, di offrire molti soldi alla città in termini di oneri di concessione e di produrre molti posti di lavoro. Basta una firma, da mesi. Per motivi ideologici e di stupidità diffusa la firma non si appone. Sui litigi a riguardo ci è perfino cascata la giunta dell'VIII Municipio.
23. VIII MUNICIPIO
Non ne parla nessuno, ma per la prima volta una Giunta di un Muncipio è caduta lasciando dopo pochi mesi dalle elezioni un intero territorio senza guida. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Non si contano poi attriti e frizioni anche in altri municipi: il tutto è dovuto alla qualità mediamente fetente della classe dirigente che i Cinque Stelle hanno fatto eleggere nei municipi.
24. CENTURIONI
Nessuna reazione al mero pronunciamento del Tar che ha dato il via libera ai centurioni (e al ritorno dei risciò) al Colosseo e ai Fori. Sarebbe bastata una nuova ordinanza, ma l'assessorato al commercio dice che se ne deve occupare l'assessorato alla cultura, e l'assessorato alla cultura non fa niente. La città è oggi tornata nell'incubo di questi pagliacci con la scopa in testa che infastidiscono i turisti e palpeggiano le turiste.
Abbiamo indicato, e lo rivendichiamo anche perché lo rifaremmo, di votare per Raggi in occasione delle scorse elezioni. Sapevamo tutti l'inesperienza, l'incapacità, l'ingenuità. Nessuno però poteva immaginare quanto si è verificato. Sfortunatamente non c'era all'epoca alcuna alternativa credibile. E la cosa grave è che, nonostante il disastro Raggi, nessuna alternativa credibile c'è oggi. E così dunque al netto di inchieste giudiziarie e fuoco amico, ci terremo Raggi non cinque, ma dieci anni...
Un anno di nulla un bel ciufolo! Questi hanno fatto eccome. Questi "nuovi" amministratori, totalmente privi di scrupoli e abili nel sotterfugio e nella menzogna oltre ogni dignità, hanno messo in piedi in soli 12 mesi un meccanismo di presa del potere, di gestione delle clientele, di favori alle lobbies ed ai portatori di voti che fa impallidire tutta la vecchia politica.
Nonostante una amministrazione pessima e dannosa, infatti, le critiche alla Raggi sono circoscritte, la piazza tace, i sondaggi non sono buoni, certo, ma son solo sondaggi e si sa che il cittadino medio è criticone per definizione e quando gli si chiede se le cose vanno bene risponde di "no" automaticamente.
La realtà è un'altra: a Roma il Movimento 5 Stelle si è accomodato al potere, si è alleato a doppio filo con tutte le più micidiali cricche che hanno depresso, ucciso e trafitto la città negli ultimi decenni. Tutta questa immondizia amministrativa, sociale, civile e imprenditoriale si è riconosciuta in questi "ragazzi meravigliosi", li ha blanditi e facilmente li ha conquistati. Su uno sfondo di zero idee, zero visione e zero prospettive l'amministrazione sta lavorando solo per le cricche, per le lobbies, per le mafiette che hanno devastato Roma. Pancia a terra e giorno dopo giorno il M5S costruisce così il suo sistema di potere (immaginatevi cosa potrebbero fare su scala nazionale) che si sovrappone in parte alla zella alemanniana, in parte all'approccio sbardelliano di qualche decennio fa e in parte alle connivenze del PD che Marino, purtroppo fallendo, ha cercato di abbattere. Da tutta la vecchia politica il M5S ha preso sistematicamente il peggio, distillandolo. Questo è il quadro.
In questo quadro abbiamo cercato sinteticamente di mettere in fila (disponibili ad aggiungere capitoli ascoltando i vostri consigli e indicazioni) quello che in soli 12 mesi l'amministrazione è riuscita a mettere in piedi. Una sequela di scelte forsennate che costeranno crisi, declino e povertà per molti anni a venire e che sarà difficile se non impossibile risanare anche qualora a breve dovesse arrivare una amministrazione degna di questo nome. Tutto si svolge in un clima di ostilità medievale, di opacità totale (trasparenza, questa sconosciuta: vi ricordate le riunioni e le commissioni in streaming?), di bugie e negazione della realtà. Nell'ambito della più clamorosa contravvenzione delle promesse elettorali (vi ricordate l'audit sul debito? Provate a chiedergli perché non lo fanno...).
1. NOMINE
Si fa fatica anche a tenere il conto di questo teatro. Marra, Romeo, Muraro (e Raggi) tutti pluri indagati, qualcuno già rinviato a giudizio e con i processi in arrivo se ne vedranno delle belle. La chat dei "4 amici al bar" e il dossieraggio contro De Vito. La Muraro, Lo Cicero (ve lo ricordate?), Berdini, Minenna (ve lo ricordate?) e l'assessore al bilancio che venne nominato per una sola settimana mentre assessori cruciali come quelli ai lavori pubblici e casa non sono mai stati scelti. E intanto manca ancora il Capo di Gabinetto. E intanto il numero dei collaboratori supera ormai quello delle Giunte precedenti.
2. OLIMPIADI 2024
Come successo per altre città degradate e bisognose di rilancio (e come è stato per Milano nel 2015), l'obbiettivo 2024 poteva essere un traguardo in virtù del quale riprogettare il riscatto della città e darsi un termine, una luce in fondo al tunnel. Rinunciando l'amministrazione ha dato un messaggio terrificante e spaventoso. E' partito tutto da lì: se le aziende scappano, se l'atmosfera è quella di una depressione mai vista prima è partito tutto da lì. Una amministrazione che dice ai suoi cittadini di non essere in grado. E che certifica che neppure dopo anni e anni ci sarebbero stati i margini per organizzare eventi complessi. Un terribile segnale che è arrivato chiaro alle aziende che da quel momento hanno deciso di lavorare per abbandonare la città: nessuno vuole stare in un contesto urbano che non crede in se stesso e che auto-dichiara di non essere all'altezza.
PS. Era stato promesso dalla sindaca il referendum, ovviamente se n'è persa traccia.
3. STADIO DELLA ROMA E PROGETTO TOR DI VALLE
Un progetto di riqualificazione urbana, ambientale, architettonica, urbanistica di grandissima qualità trasformato in una volgare speculazione edilizia alla romana. E' la scelta che mostra la vera faccia, raccapricciante, dei Cinque Stelle capitolini. A raccontarlo fuori da Roma la gente non ci crede. Ovviamente perdita economica netta, opere pubbliche smarrite, posti di lavoro decimati, miglioramenti architettonici zero (si edificheranno palazzine perché i palazzi alti - che erano torri firmate da un grandissimo architetto - secondo la Sindaca "disturbano il panorama", peccato che sia un panorama di favelas, discariche, steppe abbandonate e palazzine abusive), una valanga di soldi pubblici che pagheranno le opere che Marino faceva pagare ai privati e poi, in definitiva, un progetto che così com'è non potrà essere approvato dalla Conferenza dei Servizi. E dunque nulla si farà.
4. REGOLAMENTO AMBULANTI
Uno dei peggiori racket della città, quello degli ambulanti, risarcito del consenso dato ad alcuni soggetti parte del Consiglio durante le elezioni. L'amministrazione ha approvato una normativa che regala (regala!) la città ai mutandari, ai camion bar, ai caldarrostari. I 5 Stelle sono stati eletti per risolvere questo problema e invece - pur di tutelare le lobbies e le cricche - lo hanno alimentato e incrementato consegnandolo alle prossime generazioni.
Ci si prepara al ritorno in forze della Festa della Befana a Piazza Navona: Marino era riuscito a sottrarre una delle piazze più belle del mondo all'immondizia imprenditoriale che la umiliava. Ora questo racket tornerà.
5. CARTELLONI
La riforma incardinata da Marta Leonori durante la Giunta Marino avrebbe portato, se quella amministrazione non fosse stata interrotta, a regolari bandi per l'assegnazione degli spazi e, in cambio, servizi urbani di qualità come toilette pubbliche e bike-sharing. L'amministrazione pentastellata sta ritardando(sempre in alleanza col PD e le destre, perché in commissione commercio si lavora ogni giorno così) in maniera artificiosa le attività. Le associazioni che hanno lottato dal 2010 sono così disperate che stanno preparando un convegno a riguardo per il prossimo 26 giugno: partecipate.
6. VERDE E AMBIENTE
Situazione largamente fuori controllo. Fieno alto un metro e mezzo in ogni parco. Sta partendo con vigore la stagione degli incendi. Ville storiche e parchi aperti la notte perché è stata fatta scadere le concessione senza rinnovarla: tutto trasformato in favela e bidonville con costi enormi di manutenzione per chi dovrà metterci mano poi. Flop anche per il "piano foglie" e per quello caditoie, intanto da tutti i campi rom si alzano ogni pomeriggio colonne di fumo tossico nero che saranno l'incubo sanitario per le prossime generazioni cui stiamo regalando una esistenza oncologicamente pesantissima. In tutto questo scenario l'assessore Montanari si presenta come una macchietta, con siparietti tipo: "topi? Io a Roma non li ho mai visti...".
7. FARMACIE COMUNALI
Simona Laing scelta per curriculum da Ignazio Marino e da Francesca Danese aveva in pochissimo tempo rimesso in sesto le uniche farmacie comunali italiane che perdevano soldi invece di guadagnarne. Nuove farmacie, farmacie aperte la sera, farmacie aperte d'agosto, bilancio in attivo dopo secoli. Ovviamente ad alcuni sindacati la cosa non andava giù, anche perché alcuni iscritti erano stati pizzicati dalle telecamere a rubare farmaci e immediatamente licenziati dalla Laing. Con metodi spicci Laing è stata cacciata, i dipendenti furfanti sono stati reintegrati.
8. ATAC
Al di là dei 150 nuovi bus (acquistati da Ignazio Marino), un disastro su tutta la linea. Rettighieri stava rimettendo in sesto l'azienda, per questo è stato giubilato. I nuovi dirigenti incolori e in litigio tra loro hanno consentito ai sindacati di riprendersi in mano l'azienda: restaurazione totale, piani ferie gestiti in maniera ridicola, mensa e dopolavoro tornati al sindacato, iniziativa anti-evasione totale flop. Le conseguenze sulla qualità del servizio sono evidenti a tutti e non c'è bisogno alcuno di approfondire. I dati sulla vendita dei biglietti sono spaventosi quasi quanto i continui incendi dei bus e non è un problema di area urbana visto che nello stesso intervallo di tempo Cotral e Trenitalia salgono.
9. PIANO ROM E IMMIGRAZIONE
Anche qui l'amministrazione non ha mancato di vendere fumo parlando della "chiusura" di due campi, ma presentando un piano che in realtà - bastava leggere e approfondire - parlava dello spostamento di solo il 10% della popolazione. In realtà il recente attivismo dell'amministrazione contro i rom e contro gli stranieri ha un solo obbiettivo: recuperare il voto della parte più razzista e xenofoba degli elettori.
10. AMA
Muraro (!) ha deciso di fare fuori Fortini che aveva impostato un piano industriale ambizioso ma credibile per Ama. I nuovi dirigenti si sono distinti solo per la lotta che hanno fatto per ottenere il massimo numero di benefit possibili in contratto. Il nuovo piano industriale di Ama è deludente e toglie la speranza di avere una azienda autonoma e economicamente in salute, le ideologie grilline poi impediscono la realizzazione degli impianti e uno dei primi atti di Raggi è stato lo stop al centro di Rocca Cencia che avrebbe mitigato lo schifo attuale. Nel frattempo i peggiori sindacati si sono ripresi le redini della società con le conseguenze che potete apprezzare sulle condizioni della città. Le ricorrenti emergenze rifiuti (la penultima a inizio maggio, nell'ultima ci siamo dentro) determinano spese assurde per pulizie straordinarie. Ovviamente si è tornati agli affidamenti diretti.
11. TAXI
Il settore Taxi a Roma deve essere largamente riformato e le licenze devono aumentare molto. Invece di lavorare in questo senso, la Sindaca si è fatta immortalare in piazza all'urlo di "sono con voi" rivolto alla frangia più violenta e fascista degli ultras tassinari. Una scena penosa e molto simbolica.
12. NUOVI CDA
Marino aveva eliminato i CdA delle società partecipate e municipalizzate. L'attuale amministrazione li ha reintrodotti tutti e tra giugno e luglio ci saranno così centinaia e centinaia di nomine lautamente retribuite che contribuiranno a mettere a tacere dissensi e malumori, ovviamente l'evidenza pubblica è assolutamente fasulla e si procede invece nell'ambito del più rigoroso manuale Cencelli (tot consiglieri sono di Raggi, tot sono di Lombardi, tot sono di Colomban...). Un sistema di gestione del potere e del consenso micidiale. Poi a livello nazionale la "coerenza": quando qualcuno chiede a Di Maio dove troverà i soldi per il reddito di cittadinanza la risposta è sempre la stessa, "dai CdA delle Municipalizzate che ci costano 9 miliardi l'anno di poltrone agli amici degli amici". Appunto. Appena hanno avuto responsabilità di governo in un grande ente locale li hanno reintrodotti tutti. L'unico vero grillino era Marino...
13. MANUTENZIONE DELLE STRADE
Nessun serio piano se non qualche stanziamento spot di milioni di euro che necessariamente saranno soldi buttati. Nessun provvedimento strutturale per questo problema annoso della città, solo stupidi hashtag. Le strada intanto sono così ammalorate che il Comune, nella sua ipocrisia senza fine, ha messo limiti a 30 o a 10 all'ora in alcune strade per evitare di dover poi gestire il risarcimento danni a quanti necessariamente si fanno male.
14. POLIZIA MUNICIPALE
Finalmente la Giunta Marino, dopo anche nostra lunga insistenza, aveva nominato ai vertici dei Vigili non un Vigile, ma una persona esterna. Questo stava generando dei cambiamenti notevoli. Appena arrivati, i grillini hanno mandato via il bravo Raffaele Clemente e tutto è tornato come prima: addio a IoSegnalo, addio al taccuino elettronico, addio allo Street Control, addio al piano anti corruzione. In compenso sblocco per 300 nuove assunzioni...
15. PEDONALITA'
Zero nuove pedonalizzazioni. Tutte le aree pedonali sono trasformate in parcheggio. Addirittura si è di fatto annullata la pedonalizzazione dei Fori, vanto della Giunta Marino: ormai tutti passano perché non c'è alcun controllo a Piazza Venezia. Saltata anche la pedonalizzazione di Via di Ripetta nel tratto che fiancheggia l'Ara Pacis così come il tratto di Via del Corso tra Venezia e Chigi: ormai passano tutti ed è il caos.
16. PULLMAN TURISTICI
Situazione fuori controllo grazie alla totale incapacità dell'assessorato alla immobilità del Comune. Le telecamere per la ZTL dei pullman erano pronte a giugno 2016 quando la giunta si è insediata, sono state accese solo a gennaio 2017. Fanno delle multe di entità ridicola che spesso i bus decidono di prendere e di mettere nel business plan. Infatti le multe sono molte. Inoltre la ZTL è presidiata da telecamere solo per una quota minima di varchi, gli altri sono a ingresso libero. Nessun piano sull'installazione delle telecamere mancanti. Intanto le strade più delicate della città sono dei lunghi cordoni di torpedoni che impediscono una normale mobilità, devastano il fondo stradale, umiliano i monumenti..
17. CICLABILITA'
Zero nuove ciclabili in un anno intero! Francamente non ci sono scuse. Ad agosto 2016 l'amministrazione, senza condividere con nessuno e senza alcuna evidenza pubblica, nomina un improbabile delegato alla ciclabilità che, senza aver fatto nulla (ma avendo incassato un lauto stipendio) si dimette nel silenzio generale di tutti a maggio 2017. La città è oggi senza delegato alla ciclabilità.
In compenso il bike-sharing, ovvero il principale strumento per diffondere la ciclabilità urbana, è bloccato a causa del blocco della riforma dei cartelloni (vedi punto 5.)
18. NUOVE METROPOLITANE
Dopo 12 mesi ancora siamo in attesa di una parola definitiva su quale sia la strategia su Metro C. Si ferma, si prolunga, si prosegue, si cambia costruttore? Non si sa. E nulla si sa sulla Metro D. Non pianificare metropolitane nuove oggi significa condannare a morte la città domani.
19. TORRI EUR
Un progetto di riqualificazione urbana di qualità progettato dall'ex assessore Giovanni Caudo. Con uno stratagemma e una semplice determina dirigenzialel'assessore Berdini ha fatto saltare il progetto e ha consentito a Telecom di sfilarsi. Ci terremo la "Beirut" dell'Eur chissà per quanti anni ancora. Con conseguenze gravi sull'Eur, sul suo appeal, sulla Nuvola di Fuksas inoltre, che in queste condizioni non può svilupparsi.
20. RICORSO CONTRO IL PARCO ARCHEOLOGICO
Semplicemente inquietante il ricorso contro il Parco Archeologico del Colosseofatto dal Comune (una istituzione pubblica) contro il Ministero (una istituzione pubblica). Un fatto gravissimo che, in nome di sciocche ideologie, avrà conseguenze dure per la città.
21. EX FIERA
E' stata approvata la delibera che riduce le cubature anche di questo progetto. Il risultato è che ora il lotto non è più appetibile per nessun investitore e l'ex recinto fieristico, collocato in zona super strategica, invece di essere un'opportunità di sviluppo, ricchezza e lavoro, rappresenterà un problema di abbandono, occupazioni e degrado.
22. EX MERCATI GENERALI
Un progetto capace di generare trasformazione urbana, di offrire molti soldi alla città in termini di oneri di concessione e di produrre molti posti di lavoro. Basta una firma, da mesi. Per motivi ideologici e di stupidità diffusa la firma non si appone. Sui litigi a riguardo ci è perfino cascata la giunta dell'VIII Municipio.
23. VIII MUNICIPIO
Non ne parla nessuno, ma per la prima volta una Giunta di un Muncipio è caduta lasciando dopo pochi mesi dalle elezioni un intero territorio senza guida. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Non si contano poi attriti e frizioni anche in altri municipi: il tutto è dovuto alla qualità mediamente fetente della classe dirigente che i Cinque Stelle hanno fatto eleggere nei municipi.
24. CENTURIONI
Nessuna reazione al mero pronunciamento del Tar che ha dato il via libera ai centurioni (e al ritorno dei risciò) al Colosseo e ai Fori. Sarebbe bastata una nuova ordinanza, ma l'assessorato al commercio dice che se ne deve occupare l'assessorato alla cultura, e l'assessorato alla cultura non fa niente. La città è oggi tornata nell'incubo di questi pagliacci con la scopa in testa che infastidiscono i turisti e palpeggiano le turiste.
Abbiamo indicato, e lo rivendichiamo anche perché lo rifaremmo, di votare per Raggi in occasione delle scorse elezioni. Sapevamo tutti l'inesperienza, l'incapacità, l'ingenuità. Nessuno però poteva immaginare quanto si è verificato. Sfortunatamente non c'era all'epoca alcuna alternativa credibile. E la cosa grave è che, nonostante il disastro Raggi, nessuna alternativa credibile c'è oggi. E così dunque al netto di inchieste giudiziarie e fuoco amico, ci terremo Raggi non cinque, ma dieci anni...
Nessun commento:
Posta un commento