domenica 30 luglio 2017

Un anno fa la Muraro voleva farlo ripartire. Ora viene autorizzato dalla Regione senza che il Comune si sia opposto. E Cerroni torna da trionfatore 
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L’impianto tritovagliatore di Rocca Cencia è il più grande della capitale. La notizia dell’apertura ha fatto infuriare i cittadini di Roma Est che vivono in quella che loro stessi hanno definito una «terra dei fuochi». Un anno fa era stata Paola Muraro a pretenderne l’utilizzo attaccando Daniele Fortini. Adesso Regione (Pd) e Comune (M5S) hanno di comune accordo fatto ripartire l’impianto che centrifuga e separa i rifiuti portando a classificarli come “speciali” e non più “urbani” consentendone uno smaltimento più rapido. Racconta oggi Federico Capurso sulla Stampa:
A distanza di due anni, il risultato è che l’impianto pubblico (sei volte più piccolo e più moderno dal punto di vista ambientale) è ancora bloccato, quello privato di Cerroni viene autorizzato a lavorare 1200 tonnellate al giorno per dieci anni. Il che significa 170 compattatori che ogni giorno entrano pieni di rifiuti ed escono vuoti. E 60 tir che entrano vuoti ed escono pieni di rifiuti triturati. Dunque un transito di un mezzo pesante ogni cinque minuti, calcolando un’operatività massima su tre turni, 24 ore al giorno per sette giorni. 
Si può capire la rabbia degli abitanti della zona di Rocca Cencia, in una recente assemblea dai toni non proprio oxfordiani con l’assessore all’Ambiente del Comune, Pinuccia Montanari (il video è sul sito romatoday.it). Montanari risponde ai cittadini infuriati che la responsabilità è del Pd. In effetti a firmare l’autorizzazione è la Regione Lazio. Ma altrettanto vero è che il Comune e la città metropolitana, partecipando a tre riunioni della conferenza dei servizi in quanto enti interessati, non si sono mai opposti. Né Virginia Raggi, che guida questi due enti, l’ha fatto per via politica.
ciclo dei rifiuti roma
Il ciclo dei rifiuti a Roma (La Stampa, 10 maggio 2017)
Eppure il M5S era in prima linea dall’opposizione ad affiancare i cittadini di Rocca Cencia quando protestavano contro l’impianto. Oggi il vento è cambiato (cit.) e ritorna in scena un grande protagonista:
Cerroni torna da trionfatore al centro del sistema politica-rifiuti di Roma. Colpito da magistratura e Anticorruzione, oggetto degli appetiti di chi vorrebbe acquisirne l’impero a prezzo vile, grazie alla triangolazione dell’affitto del ramo di azienda si riprende la scena con consenso bipartisan Pd-M5S e può perfino dire «io non c’entro più niente». Alla prossima emergenza, i rifiuti di Roma potranno bussare come da decenni – alla sua porta. 
La Raggi sa di poter contare su di lui, il via libera al tritovagliatore per lei è una polizza vita. E mentre avvia la campagna per la rielezione, anche Zingaretti preferisce contribuire a mettere in sicurezza il sistema e a non esporsi all’accusa di voler sgambettare la sindaca M5S. Pazienza se si tratta di un ritorno al passato.

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