Raggi e quei 669 licenziamenti a sua insaputa (che puzzano di propaganda)
Durante la campagna elettorale il M5S aveva promesso di tutelare i lavoratori di Roma Multiservizi ma le cose sono andate molto diversamente
E’ estate, la città si sta svuotando ma fortunatamente l’attenzione su Virgina Raggi e la sua Giunta non diminuisce. Da qualche giorno, per i 669 dipendenti di Roma Multiservizi, è arrivata la lettera di licenziamento. La Roma Multiservizi non è una società come le altre: al centro di polemiche e promesse da campagna elettorale, è un’azienda partecipata per il 49% da Ama e per il resto da Manutencoop. Virginia Raggi, saputo della notizia si è detta “sorpresa e arrabbiata” perché lei “non ne sapeva niente”. Ma è proprio così? Il popolare sito Roma fa schifo ricostruisce le tappe di questa rocambolesca storia, non nascondendo le incoerenze e l’ipocrisia del MoVimento 5 Stelle, che in campagna elettorale diceva cose ben diverse da quelle poi scelte.
Che la situazione fosse incandescente, quindi, lo si sapeva. E lo sapeva molto bene anche la Sindaca che in Aula ha subito le contestazioni dei lavoratori, che si sono, giustamente sentiti presi in giro dai voltafaccia grillini. Addirittura è stato disposto una sorta di “daspo” per impedire che i lavoratori potessero entrare ancora a contestare la Giunta nell’Aula Giulio Cesare. Alla faccia della “casa di tutti i cittadini”.
L’amministratrice delegata Rossana Trenti ha inviato ai sindacati pochi giorni fa le motivazioni che portano la società a dover licenziare: la possibilità (molto concreta) che Roma Multiservizi non si aggiudichi neanche uno dei 14 lotti del bando per il servizio di pulizia e manutenzione ordinaria di sedi e uffici dell’ATAC, in scadenza il 31 luglio. Per otto dei 14 lotti RM è già fuori gioco. Virginia Raggi non poteva non sapere, tanto da aver promesso in campagna elettorale di riassorbire tutti i lavoratori di RM in Ama. Un promessa che nel tempo è cambiata, si è modificata a scapito dei lavoratori. E quando la questione si è fatta grave, la sindaca ha cercato di accusare qualcun altro dei suoi errori. In particolare la Raggi se l’è presa con il ministro Marianna Madia, la quale ha rimandato al mittente le accuse
Il Pd non vuole rimanere a guardare e la consigliera del Pd Capitolino, Ilaria Piccolo, ha già annunciato una interrogazione sul tema. “E’ con grande preoccupazione che assistiamo a quella che sembra essere una condotta irresponsabile, superficiale e ipocrita”. Ancora più dura è la reazione dell’ex Assessore all’Ambiente della Giunta Marino, Estella Marino, che su Facebook scrive: “Non giocherò mai allo sfascio sulla pelle dei lavoratori, prefigurando cose che so bene che non sono realizzabili, ora come allora, quando con un altro ruolo ho sempre detto le cose come stavano ai lavoratori, per quanto dure potessero essere. E la gara a doppio oggetto, con le maggiori tutele possibili per i lavoratori è di fatto l’unica via.
Ma voi, m5s, soprattutto voi 4: Raggi, Frongia, De Vito, Stefano, che eravate in Aula a fare opposizione promettendo mari e monti, voi dovreste vergognarvi perché la dignità non avete la minima idea di cosa sia”.
Ma voi, m5s, soprattutto voi 4: Raggi, Frongia, De Vito, Stefano, che eravate in Aula a fare opposizione promettendo mari e monti, voi dovreste vergognarvi perché la dignità non avete la minima idea di cosa sia”.
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