martedì 4 aprile 2017

Il grade conformista Marco Travaglio.

L’house organ di Casaleggio è allergico alla democrazia. Per questo attacca il Pd

Il Fattone
grillo-travaglio
L’ultimo congresso di Forza Italia si è tenuto vent’anni fa; il Movimento 5 stelle non ne ha mai fatto uno, né mai lo farà. Un accanimento così violento sul Pd si spiega soltanto con un’insofferenza profonda per la democrazia e le sue forme
 
Comprendiamo lo sconcerto di Marco Travaglio al cospetto del congresso del Pd: un quarto di milione di italiani in carne e ossa, che escono di casa per votare liberamente il candidato alla segreteria del proprio partito dev’essere un fatto a dir poco sconvolgente per gli agit-prop, tra cui appunto Travaglio, di un movimento virtuale dove una cinquantina di “clic” in un blog privato gestito da una società di marketing è sufficiente a scegliere programmi e candidati (purché non dispiacciano al Capo).
“Nasce il PdR: Partito di Renzi”, si sfoga in prima pagina il Fatto di oggi, strutturalmente incapace di comprendere, e forse persino di concepire, che esista qualcuno – molti, moltissimi in questo caso – che la pensa diversamente da Travaglio e da Grillo, che liberamente decide del proprio futuro, che democraticamente partecipa alla vita del proprio partito.
Incapace di comprendere, e forse persino di pensare, il Fatto preferisce tornare sul terreno che sente più vicino: quello cioè della menzogna e della falsificazione.
“Affluenza ai minimi”, si legge in prima pagina: anzi, di più, “crollo storico dell’affluenza ai seggi”. Ma non è vero niente. Il dato finale parla di 266.726 votanti ai congressi di circolo, pari al 59,29% dei 449.852 iscritti: un’affluenza superiore al precedente congresso del Pd, nel 2013, in cui aveva partecipato il 55,34% degli iscritti. Ai congressi del Pci, invece, votava in media il 20% degli iscritti: salvo l’ultimo, quello di Rimini che decise lo scioglimento del partito e la nascita del Pds, quando i votanti furono circa il 30% degli aventi diritto – circa la metà dei votanti di quest’anno.
Falsa anche l’accusa di “tessere gonfiate”, che non ha riscontro se non nelle dichiarazioni polemiche di qualche sconfitto e che, nel peggiore dei casi, riguarda qualche centinaio di voti del tutto ininfluenti sul risultato finale (tant’è che né Orlando né Emiliano, giunti rispettivemente secondo e terzo, contestano i dati o annunciano ricorsi).
L’ultimo congresso di Forza Italia si è tenuto vent’anni fa; il Movimento 5 stelle non ne ha mai fatto uno, né mai lo farà. Gli altri “partiti” sono movimenti personali che si aggregano e si scindono a seconda del capriccio del ceto politico che li controlla: “congresso” è per loro una parola sconosciuta. Un accanimento così violento sul Pd – colpevole di essere ancora un partito dotato di uno statuto che viene rispettato – si spiega soltanto con un’insofferenza profonda per la democrazia e le sue forme: che è, precisamente, la linea della Casaleggio Associati srl e del suo triste house organ.

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