Il tempo breve dell’inverno
E’ un tempo
mite questo
un’ora che
non ho deciso
E sul
cammino mi sembrava di vederli
maestri d’ascia
a costruire
barche come fiori.
Un solo
inverno rigido
in tutta
questa vita. Un solo inverno,
ma quel dolore, no, non si fermava.
Eppure i
pescatori lanciavano le cime
io li vedevo
sui ponteggi in mare
con loro ho
aperto mille volte gli occhi.
In questo
tempo mite, a tratti, passano davanti.
ad uno ad
uno;
A chi tendo
la mano, a chi sorrido,
a chi
rivolgo i miei pensieri di quelle notti acerbe
pungenti
come lame dentro il mare calmo
E questo in
tutte le stagioni della vita.
Di questo
tempo mite stamattina cosa resta
Cosa mi
avanza di quel tempo.
Mi guida il
mare muto e gli occhi suoi son diventati verdi
E poi un
cenno di saluto, un’ancora che non mi lascia più partire
E’ lì mio
cuore, è lì l’essenza, è lì la croce della vita
E’ lì che
trovo tutto quanto.
E cosa
importa quanto viva questo tempo
Quanto
prolunghi il molo questo inverno.
Il mio
passaggio è un tempo breve
Un decimo di
tempo umano.
E
quell’inverno è già passato
O vive
dentro, o mi sorride
O mi
consola, o mi richiama.
Ma tu che
dormi in questa notte non lo puoi sentire
ed io lascio
gli ormeggi senza mete
come mio
padre mi ha insegnato
senza
modificare niente in quel cammino
E il freddo
delle notti, e i giorni nuovi,
le vele
alzate, i legni delle barche solitarie,
i tonfi
degli scalmi sui battelli
mi rende nel
ritorno tutto il tempo che ho lasciato,
un decimo di
tempo tutto umano.
E mentre
dormi io dovrò partire
Non salutarmi
nell’anno che già muore
Lascia due
noci e un pane caldo
In fondo, è
tutto quello che mi basta.
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