lunedì 31 dicembre 2012

Adesso fanno finta di restituire i fondi già percepiti con una sceneggiata tipica dei grillini. Ma che necessità c'è di fare simili sceneggiate se non per fini elettorali. Pagliacciate tipiche di politici comici. Diano indietro questi soldi e basta. Ovviamente qualcuno dovrebbe spiegarmi come mai si era detto che i deputati siciliani Grillini avrebbero tenuto 2500 euro al mese e adesso si scopre che rinunceranno solo a 5000 euro a testa. Ma 14 mila meno 5 mila non mi sembra faccia 2500 euro. O sbaglio? Ed infine non dovrebbero certo essere loro a gestire quei soldi. Se si rinuncia a quei fondi o si restituiscono allo stato o si donano ad associazioni no profit. Perché poi si inizia a parlare di costituire un fondo per le micro imprese? Per creare le stesse clientele di Comunione e Liberazione? E le imprese saranno scelte tra i militanti della setta o si farà una votazione in rete ancora falsa come le elezione dei candidati? Ci sono tante associazioni no profit che già fanno da anni quello che loro non saranno mai in grado di fare. E se lo faranno sarà solo per fini populistici ed elettorali. Più o meno come faceva Mussolini quando veniva ripreso a tagliare il grano. Si diano alle associazioni, ad esempio a Don Ciotti, i soldi e si concluda questa veramente misera sceneggiata alla Mario Merola. Ma i pirla grillini non possono, perché Casaleggio e Grillo, dopo aver truccato le elezioni, curano anche la loro immagine affinché questa setta possa almeno apparire diversa dai partiti. Ma io non ci credo. Questi sono peggio degli altri. Molto peggio. E anche se alla fine dell'anno bisognerebbe essere buoni con tutti io non posso mentire. Pirla erano i grillini vogheresi e pavesi e pirla moriranno. Ovviamente insieme a tutti i pirla grillini italiani. Buon Anno all'Italia, il mio grande e bel paese che malgrado tutti ce la farà.


Sicilia, i grillini imbarazzati organizzano il «Restitution day» degli stipendi

La soluzione ipotizzata, visto che per legge non possono rinunciare alle indennità, è quella di creare un fondo in cui versare la parte di emolumenti che va oltre i 2mila e 500 euro mensili. E intanto il presidente dell'Ars striglia il suo vice Venturino per gli insulti a un giornalista


La figuraccia prenatalizia che ha fatto il giro d'Italia, la notizia cioè che loro malgrado non erano riusciti a rinunciare, in Sicilia, come proclamato in campagna elettorale, alla parte di stipendio eccedente i 2mila e 500 euro, bloccati da una burocrazia che dice che no, anche volendo, allo stipendio non si può rinunciare per legge, non l'hanno digerita. E così, dopo gli insulti video al giornalista di Repubblica «reo» di aver dato la notizia che avevano preso il primo stipendio per intero, sono passati alla soluzione. Dunque, imprevisti burocratici permettendo, il prossimo 7 gennaio, i grillini celebreranno quello che hanno voluto definire «Restitution day», il giorno della restituzione dei soldi presi in più, una sorta di maltolto dal loro punto di vista di rappresentanti del popolo duri e puri che nulla hanno a che fare con la casta.
L'annuncio è arrivato dal capogruppo del Movimento 5 stelle al Parlamento siciliano, Giancarlo Cancelleri: «Rinunceremo a circa 5.000 euro a deputato ogni mese e in un anno sono 75.000 euro a deputato. Se moltiplichiamo per quindici parlamentari (tanti ne conta all'Assemblea regionale siciliana il movimento) sono oltre 900mila euro, cioè sfioriamo il milione di euro». L'idea è quella di creare un Fondo per la creazione di un microcredito per le microimprese. 

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