Vaccini, il Consiglio di Stato spiega a Zaia che aveva torto
– “Già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione”. E’ quanto specifica un parere del Consiglio di Stato sulla normativa vigente in materia di obbligo vaccinale, reso in risposta a un quesito del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. La Regione Veneto aveva infatti tentato di rinviare l’applicazione del decreto confidando in un’interpretazione curiosa della legge sull’obbligo che Zaia aveva prima accollato a un suo dirigente e poi aveva ritirato con una marcia indietro che gli aveva attirato gli strali degli antivax.
Zaia aveva chiesto un parere al Consiglio di Stato sulla legge, parere che oggi è arrivato ed è inequivocabile: la Regione Veneto aveva torto.”Il parere al Consiglio di Stato sulle modalità di applicazione della legge nazionale sui vaccini lo avevamo chiesto noi, quindi ne rispettiamo totalmente le conclusioni. Ci riserviamo peraltro di leggerne integralmente i contenuti, aldilà delle anticipazioni avute tramite le Agenzie”, dice Zaia. “Resta in piedi – aggiunge il Governatore – il nostro ricorso alla Corte Costituzionale, che è anche stato aggiornato sulla base della conversione nella legge 119 del Decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini, la cui discussione è stata proprio oggi fissata dalla Consulta per il 21 novembre 2017 in udienza pubblica”.
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