Oggi si commemora, a Bologna, uno degli attentati terroristici più sanguinosi del dopoguerra italiano, la strage che vide un ordigno esplodere, 33 anni fa, nella stazione della capoluogo emiliano provocando 85 morti e più di 200 feriti. Un corteo ha sfilato fino alla stazione dove la presidente della Camera, Boldrini ha ricordato di essere stata presente in città, da studentessa, durante quella data. La Boldrini ha tenuto un discorso, iniziato con queste parole: "Sono molto commossa, grazie per avermi rivolto questo invito, non sono qui per dirvi parole di circostanza ma per esprimere profonda solidarietà e vicinanza alle vittime e a tutta Bologna".
E presente anche il presidente del Senato, Grasso, che ha ringraziato i parenti delle vittime per il lavoro svolto in questi anni e ha sottolineato l'importanza di "non smettere di chiedere verità e giustizia". Il Presidente Napolitano ha espresso la propria vicinanza ai famigliari delle vittime ed ha inviato un messaggio al presidente dell'Associazione delle famiglie colpite dalla strage, Paolo Bolognesi:
"Il meditato ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il Paese non solo costituisce un doveroso e commosso omaggio alle vittime, ma è volto a diffondere e condividere con le giovanigenerazioni, che non hanno vissuto quelle vicende, consapevolezza storica, sensibilità civica, convinta mobilitazione a tutela dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione."
Oggi, alcune delle strade della città che portano alla stazione prenderanno i nomi delle vittime e gli stessi nomi sono stati esposti dai familiari mentre sfilavano al corteo, cominciato alle 9.30 di stamattina. Rispetto al chiarimento sull'identità di colpevoli e mandanti il Presidente ha rinnovato l'appello ad "adoperarsi affinché venga fatta piena luce sugli aspetti del feroce atto terroristico, non ancora chiariti nonostante la lunga ma non ancora conclusa, serie di investigazioni e processi''. Dopo la strage vennero accusati e successivamente incarcerati alcuni membri dell'associazione di estrema destra Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) mentre un ex agente del SISMI e alcuni ufficiali del servizio segreto militare vennero condannati per depistaggio.
Alla 33° commemorazione è presente anche il il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, il quale ha dichiarato che "“non c’è democrazia senza verità e giustizia" e ha rassicurato le vittime riguardo l'arrivo imminente dei risarcimenti per la strage degli anni '80, precisando, "in poche settimane, al massimo in pochi mesi, risolveremo questo problema".

La strage di Bologna
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